Il Progetto Indastria comunica alla cittadinanza la sua nascita in concomitanza con l’apertura di un nuovo spazio sociale. L’azione di riappropriazione di un immobile, da lungo tempo in disuso, quale l’edificio detto “ex ostello” sito sulla Strada Statale 12 del Brennero, sul quale gravita un progetto di recupero che da anni non riesce a trovare una strada certa e visibile, ha il fine di ricostruire il tessuto sociale di questa città. Tale spazio rimarrà infatti aperto a tutte le realtà di base, a tutti coloro che hanno a cuore il nostro territorio non considerandolo già dato o dovuto, ineluttabilmente gestito da chi cerca solo speculazione e cemento a scapito dell’ambiente sociale e naturale, bensì come lo spazio nel quale la comunità ed i suoi individui collaborano direttamente ad un vivere comune degno di tale nome.
A questo proposito Progetto Indastria propone alla città quattro progetti di recupero sociale.
Il primo, il progetto di “gestione del consumo”, prevede sia la promozione di G.A.S. , ovvero gruppi di acquisto solidale, sia l’accordo con alcuni “commercianti etici” che nella quarta settimana del mese applichino prezzi popolari su generi di prima necessità; questo progetto ha il fine di consentire alla comunità la ricostruzione di un naturale rapporto di fiducia con i produttori locali, a favore della propria salute e del proprio portafoglio.
Il secondo è il progetto “autodifesa del precario” che offre ai lavoratori cosiddetti atipici, in particolar modo ai giovani, minicorsi formativi su come difendersi nella giungla del mercato lavoro.
Il terzo, il progetto “Copyleft”, attraverso la promozione di corsi d’uso del sistema “Linux” e la creazione di una biblioteca on-line libera e gratuita si propone di mostrare come le idee e la cultura possano e debbano essere gratuite e circolare senza che case editrici, case discografiche, grandi produttori e gestori mediatici, produttori di software o addirittura enti pubblici lucrino su ciò che è patrimonio di tutti, il sapere in tutte le sue espressioni.
L’ultimo ma non certo per importanza è il progetto “sicurezza”. Attraverso iniziative singole, come seminari ed incontri, e l’apertura in futuro di uno sportello apposito di mediazione legale e culturale per immigrati e non, Progetto Indastria vuole letteralmente scacciare la paura. Vivere nella società del rischio e dell’incertezza, ci pone davanti alla consapevolezza che l’unica via d’uscita è ricostruire legami concreti tra persone e comunità, uscire di casa, fidarsi del vicino, costruire insieme percorsi di solidarietà e progetti di autorganizzazione.
In virtù di tutto ciò invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare direttamente a Progetto Indastria.
La lettera dell’occupazione sociale agli abitanti del quartiere:
Salve, siamo i ragazzi che da oggi e per un po’ di tempo abiteranno nell’area dell’ex-ostello. Ci scusiamo intanto per qualsiasi disagio possiamo aver creato alla quiete del quartiere. Con questa nostra lettera intendiamo, dove possibile, fugare qualsiasi incomprensione il nostro gesto possa aver creato o possa creare in futuro. Non siamo criminali, non siamo fannulloni o perdigiorno. Siamo tutti lavoratori o studenti ed in alcuni casi entrambe le cose. Vorremmo essere vicini come tanti altri a cui si può tranquillamente chiedere lo zucchero. Non vogliamo in alcun modo aumentare il disagio che questa zona già subisce, in particolare a causa del traffico incessante, bensì contribuire a migliorarne, ove possibile, le condizioni ed aiutare chi di voi sta già cercando di farlo.
In questo senso vanno alcuni dei progetti che partiranno di qui a pochi giorni ed ai quali caldamente vi invitiamo a partecipare. In modo particolare per due di questi sarebbe molto utile la vostra collaborazione. Si tratta del progetto di “gestione del consumo” che prevede sia la promozione di G.A.S., ovvero gruppi di acquisto solidale che comprano generi alimentari direttamente dal produttore, sia l’accordo con alcuni “commercianti etici” che nella quarta settimana del mese applichino prezzi popolari su generi di prima necessità; questo progetto ha il fine di consentire alla comunità la ricostruzione di un naturale rapporto di fiducia con i produttori locali e piccoli distributori, a favore della propria salute e del proprio portafoglio.
L’altro è il progetto “sicurezza”. Attraverso iniziative, incontri e seminari, stage di autodifesa, l’apertura in futuro di uno sportello apposito di mediazione legale e culturale anche con realtà di immigrazione, vogliamo letteralmente scacciare la paura. Vivere nella società del rischio e dell’incertezza, ci pone davanti alla consapevolezza che l’unica via d’uscita è ricostruire legami concreti tra persone e comunità, uscire di casa, fidarsi del vicino, costruire insieme percorsi di solidarietà e progetti di autorganizzazione.
Oltre a tutto questo cercheremo di dare una sistemata all’edificio in modo da renderlo sia vivibile che presentabile.
Ci impegneremo affinché la nostra presenza sia un aiuto alla sicurezza ed alla vivibilità del quartiere. Invitiamo perciò tutti gli abitanti e gli eventuali comitati ad entrare e chiedere direttamente a noi delucidazioni sui nostri progetti e sulle nostre intenzioni. Grazie per la cortese attenzione.
I ragazzi del Progetto Indastria