Le Minchinate: “Il contratto impossibile”

dal Corriere della Sera – 13 giungo 2007-
editoriale:

Relazioni industriali, il sistema non funziona più 
IL CONTRATTO IMPOSSIBILE 
di PIETRO ICHINO
   
 Che cosa sta accadendo al nostro sistema di relazioni sindacali? Da anni ormai i contratti collettivi nazionali di lavoro per la maggior parte si rinnovano con gravi difficoltà e in pesante ritardo o non si riescono a rinnovare affatto. Il più noto è quello dei giornalisti, che è scaduto da due anni e per il quale sono risultate inutili 15 giornate di sciopero; ma parliamo anche di quasi tutti i contratti del trasporto pubblico (i cui scioperi, con immancabile cadenza mensile, gravano pesantemente sull’intera economia del Paese), del settore statale e di numerose grandi categorie industriali e del terziario.

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Quel luogo singolare formattato per la rovina

dal Il Manifesto 3 giugno 2007

La recente riforma per il reclutamento dei ricercatori è un ulteriore segnale della crisi degli atenei italiani. Da qui la necessità di un movimento che si riappropri dell’università e salvaguardi l’unità della conoscenzadi
Franco Piperno

Qualche settimana fa, in base ai poteri conferitigli, quasi di sfuggita, da un codicillo annegato nell’ultima legge finanziaria, il ministro Fabio Mussi ha decretato l’ennesima riforma della università. Si tratta del quarto intervento legislativo di «innovazione» della struttura universitaria italiana in meno di dieci anni: un primato senza precedenti non solo rispetto a quel che accade nel mondo contemporaneo, ma soprattutto se rapportato alla storia millenaria dell’Università come pubblica istituzione. Un primato che ha qualcosa di grottesco, se si pensa all’«inerzia» insita nella trasmissione dei saperi. Gli effetti sulla formazione culturale delle modifiche nell’organizzazione degli studi richiedono infatti, per rivelarsi, almeno quattro o cinque generazioni di studenti (grosso modo un trentennio). Dunque, se si procede a una nuova riforma ogni due anni e mezzo, l’innovazione procede alla cieca, senza alcun riscontro con l’esperienza.


 



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Sabato 26 Maggio una giornata particolare… l’open day alla Università  Statale di Milano

Sabato 26 maggio, una giornata particolare…
L’OPEN DAY!

L’Università Statale di Milano si presenta agli studenti, si mostra luccicante e splendida alla città. Un paradiso di aule, laboratori, biblioteche, prestigiosi istituti, meravigliosi dipartimenti, nonché centro d’eccellenza per la ricerca.



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Dietro a tutto questo ci siamo anche noi, i precari e le precarie che lavorano negli uffici dell’Università, noi che non votiamo alla rsu, noi che dovremmo essere stabilizzati secondo la Finanziaria del 2007. Abbiamo capito scartabellando nella Direttiva n. 7 del 30 aprile 2007, che non tutti rientreremo nella stabilizzazione. E’ bastata una riunione del personale precario martedì 22 (la prima!), organizzata fuori dall’orario di lavoro (stile intelligence, come il kit della cospirazione precaria consiglia) insieme ai volantini informativi ai dipendenti a far salire la tensione in Università. Si è deciso di presentarsi la mattina di sabato 26 dalle 9:30 in poi in via Festa del Perdono per far vedere l’altra faccia dell’Ateneo. Quella del contratto integrativo scaduto dal 2005, quella degli stipendi da 1000 euro, quella dei precari e precarie che attendono da anni la stabilizzazione.



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5 atti per la CGX: storia di un riscatto, di una commedia o di una tragedia?

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iniziativa dei precari del Comune di Milano davanti palazzo Marino Lunedଠ14 maggio alle 17

Il Comune di Milano spenderà  quest’anno per i consulenti ed i dirigenti 48 milioni663mila250 euro.

La Moratti ha creato un super ufficio stampa con diciassette persone, ma secondo Repubblica "i diciassette comunicatori potrebbero non bastare".

Il capo ufficio stampa è De Bortoli che costa al Comune 132.452 euro.

A capo di tutta la dirigenza comunale c’è GianPiero Borghini, non eletto alle elezioni comunali, ma nominato City Manager al costo annuo di 279.540 euro.

Il vice direttore generale costa 264.680 euro.

Gli esempi potrebbero continuare.

E’ stato creato un Comitato strategico, con dodici super esperti, gettone di presenza per una sola riunione 2.500 euro.
Alcuni di questi super dirigenti, l’anno scorso si erano presentati alle elezioni comunali ed anche nazionali, ma non erano stati eletti, sono stati comunque premiati per le loro capacità  (?) e/o per la loro corrente politica.
Altri ex parlamentari, assessori, uomini di partito, consiglieri regionali o comunali sono stati nominati o addirittura sono alla guida delle società  comunali.
Invece per noi poveri precari da 1.000 euro al mese, non ci sono risorse sufficienti.

Ma forse abbiamo sbagliato noi,invece di studiare per i concorsi e di lavorare alacremente per il Comune, ci dovevamo candidare alle elezioni.


Per protestare contro questa situazione e per chiedere l’assunzione dei precari comunali, Lunedì 14 maggio alle ore 17 ci incateneremo simbolicamente sotto Palazzo Marino.

 

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volantino d’indizione dell’iniziativa

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I precari del Comune di Milano invitano il precariato comunale e le cortesi organizzazione sindacali all’incatenamento di Palazzo Marino di lunedì 14 maggio alle ore 17.15 indetto dai noi precari stessi per ricordare pubblicamente

la nostra richiesta:

ASSUNTI TUTTI!

P.S. Gli stessi precari si preoccuperanno di organizzare e colorare la piazza Sono bene accette ed anzi auspicabili le più svariate manifestazioni di solidarietà  da parte della cittadinanza

 

Rete preceria del Comune di Milano

Coordinamento precari del Comune di Milano

Precari tutti del Comune di Milano

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