Rassegna stampa City of Gods (2)

City Of Gods: Rassegna e Segnalazioni

Web:

Information Guerrilla

Social Press

Il Barbiere della Sera

Lombardia Megachip

Precari News

Audio:

      Onda Rossa

 

 

 

 

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EDITORIA: SCIOPERO NAZIONALE GIORNALISTI

EDITORIA: SCIOPERO NAZIONALE GIORNALISTI
ROMA
(ANSA)
– ROMA, 21 dic – Ricordiamo agli utenti che è in atto uno sciopero
nazionale dei giornalisti indetto dalla Federazione Nazionale della
Stampa (FNSI). Per quanto riguarda le agenzie di stampa, lo sciopero è
indetto dalle ore 7:00 di oggi 21 dicembre per terminare alle ore 7:00
di domenica 24 dicembre. (ANSA)

Ma qualcosa tra le precarie e i precari dell’informazione si muove, in questa City…of gods.

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Rcs: lettera intenti con Finelco per partnership in radio

2006 MF-Dow Jones News Srl. 21 Dec 2006 17:55 CEST Rcs: lettera intenti con Finelco per partnership -2-

MILANO
(MF-DJ)–Rcs, cui fa capo Play Radio, e i soci del gruppo Finelco
(Radio 105 e Radio Monte Carlo) hanno sottoscritto una lettera di
intenti non vincolante volta a verificare la possibilita’ di una
partnership strategica ed operativa che prevede una integrazione delle
rispettive attivita’ nel settore radiofonico, la cui realizzazione
porterebbe i due Gruppi a posizionarsi tra i maggiori operatori
radiofonici nazionali.

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Donne: più precarie meno pagate

Da:
"L’unità ", mercoledì 6 dicembre 2006

(di
Giampiero Rossi) PARITà€ Le donne rappresentano oltre il 50%
dei lavoratori parasubordinati, con percentuali di periodi di
permanenza nel precariato che sono oltre il doppio di quelli dei
maschi. «I dati ci dicono che la precarietà  è
donna», osserva il ministro del Lavoro, Cesare Damiano,
presentando col sottosegretario Rosa Rinaldi il progetto per l’Anno
europeo contro le discriminazioni. Il gap tra i due sessi è
molto profondo tenendo conto anche che le donne hanno un livello di
istruzione superiore. «Eppure – sottolinea Damiano – la media
delle retribuzioni delle donne è circa la metà  di
quella degli uomini: se si calcola che i parasubordinati hanno un
reddito annuo di circa 14.000 euro, pari a 1.166 euro lordi mensili,
quello delle donne arriva in media a 7.000, cioè 500 euro
lordi mensili, quindi al di sotto della soglia di povertà ».A
questa situazione il governo ha cercato di porre rimedio con
l’abbattimento del cuneo fiscale che prevede maggiori vantaggi per le
imprese che assumono donne, in particolare nel Mezzogiorno.Dai dati
verificati dal ministero del Lavoro emerge che le donne, però,
pur avendo in media un titolo di studio più elevato, ricoprono
meno professioni prestigiose e, in percentuale maggiore rispetto ai
colleghi maschi, svolgono professioni senza qualifica. Una donna su
cinque fa un lavoro che richiede una formazione inferiore a quella di
cui è in possesso e le retribuzioni delle donne sono inferiori
a quelle dei colleghi uomini: il gap va da 3.800 euro per i
dipendenti a tempo indeterminato agli oltre 10.000 degli autonomi.
Gli uomini hanno in media redditi superiori rispetto a quelli delle
donne in tutte le forme contrattuali. La nascita di un figlio toglie
ancora oggi più di una donna su dieci dal mondo del lavoro. Il
40% delle donne che non lavora, lo fa per prendersi cura dei figli,
mentre il 35% è scoraggiata dall’assenza di opportunità 
lavorative. Solo l’1,2% delle donne arriva ad avere 40 anni di
contributi, il 9% arriva a una contribuzione fra i 35 e i 40 anni e
ben il 52% è al di sotto dei 20 anni di contribuzione. E sul
settimanale “Rassegna sindacale”, la segretaria organizzativa
della Cgil, Carla Cantone, lancia una provocazione alle gerarchie
politiche: «Uomini, lasciate le vostre poltrone».
L’invettiva nasce dalla fatto che «ogni qual volta in un
altro paese del mondo una donna sale ai massimi livelli di
responsabilità , in Italia, i leader dei partiti, della
politica e dei centri di potere si riscoprono talmente favorevoli
all’avanzata delle donne da giocare allo scavalco fra di loro su
chi promette obiettivi più grandi. Poi – scrive Cantone –
passata la festa….».

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Mr. Ikea è l’uomo più ricco della Svizzera

Da: "Varesenews",
6 dicembre 2006

 

In genere chi possiede un
mobile Ikea non viene considerato la persona più ricca del
mondo. Certo, avrà  gusto per il design, ma si sacrifica agli
dei del fai-da-te per andare al risparmio. Se però stiamo
parlando di una persona che possiede proprio Ikea, e non solo un suo
mobile, allora ci stiamo riferendo all’uomo più ricco di
tutta la Svizzera.Si chiama Ingvar Kamprad, e secondo la recente
classifica del mensile economico Bilanz, è lui l’uomo più
ricco del paese elvetico, con un patrimonio di 55miliardi di franchi
(35 miliardi di euro circa). Rispetto al 2005 Kamprad, che iniziò
vendendo fiammiferi ai vicini con la sua bicicletta, ha visto la sua
ricchezza aumentata del 14%. Secondo molti Kamprad sarebbe l’uomo
più ricco al mondo, ma Ikea nega questa asserzione anche
perché formalmente l’uomo non è più il
proprietario dell’azienda (ha dichiarato di essersi ritirato per
pagare meno tasse), e solo per questo Forbes continua a considerare
più ricco Bill Gates.Dietro Kamprad si classificano le
famiglie Oeri Hoffmann, con partecipazioni nel gruppo farmaceutico
Roche stimate a 20-21 miliardi di franchi. In Ticino, invece, i più
ricchi sono Sergio e Geo Mantegazza. La famiglia ha progettato e
diretto colossali lavori che hanno visto posare canali ed impianti di
depurazione, oltre a possedere il gruppo immobiliare Mantegazza
Albek. Il loro patrimonio è di circa 4 miliardi di
franchi.Senza dubbio in Svizzera di Paperoni non ne mancano: il
patrimonio dei 300 superricchi domiciliati in Svizzera corrisponde
all’intero Pil del paese, per una cifra record di 455 miliardi di
franchi. Per chi vuole avere certezza di quanto sia povero, ecco la
lista completa.

 

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