De-cooperazione
Lunedì 21 Giugno
Sciopero nazionale lavoratori/lavoratrici cooperative sociali
La libertà è una grande realtà. Ma significa, soprattutto, libertà dalle menzogne. (D. H. Lawrence)
Sembrano essere molteplici le motivazioni che spingono individui, cooperative, organizzazioni non governative (ong), associazioni, a fare "solidarietà" o "cooperazione".
Ma cosa significano questi termini, che ad una prima considerazione sembrano poter avere solo valenza positiva?
Esiste davvero solo un legame di solidarietà fra cooperazione e individui, che tutti quei soggetti che agiscono nel "sociale" o nella cosiddetta "cooperazione allo sviluppo", sostengono di rappresentare?
I progetti di solidarietà e cooperazione, siano essi realizzati in Italia o nei cosiddetti Paesi in via di sviluppo, rappresentano davvero le istanze sociali?
Quali sono i compromessi?
Quali le agende nascoste?
Dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi si è creato un circolo vizioso: la sostanziale sottomissione delle istanze di giustizia sociale alle compatibilità con il sistema dominante.
Il collasso umanitario sotto il peso dell'ordine economico globale, il sorgere di movimenti di solidarietà che non hanno potuto evitare di sfruttare i finanziamenti del Nord del mondo per tamponare le necessità di milioni di persone, i governi del mondo che con l'ufficiale soddisfacimento di bisogni elementari di sopravvivenza, nascondono la negazione dei diritti umani fondamentali delle persone. E per finire, ong e cooperative sociali che hanno paura di lavorare su progetti di alterità all'esistente per vivere dei bisogni creati, perché ciò minerebbe la loro precaria esistenza e sostenibilità finanziaria.
Ma i "poveri", i "disagiati", gli "individui a rischio", dopo aver "subito" una cisterna per l'acqua, aver visto costruire un ospedale e una scuola nel loro villaggio, aver ricevuto cibo e medicinali, sono stati supportati anche nel rivendicare autonomamente tutte quelle istanze?
Sapranno pretendere tutto questo?
Avranno la forza di lottare, anche da soli, contro i propri governanti e unirsi ai movimenti del nord del mondo, su un piano di parità, per sfidare quell'ordine globale che li priva di tutto?
Probabilmente no, ed è forse questa la sfida che andrebbe lanciata al mondo della solidarietà e della cooperazione, perché dai bisogni si passi ai diritti, dai soli risultati, spesso fittizi e insostenibili, si passi alla cura dei processi che riequilibrano la distribuzione del potere.
E che questi stessi processi aprano profonde contraddizioni all'interno delle organizzazioni stesse, dove i diritti, anche quelli dei lavoratori, spesso non vengono rispettati, nel nome della flessibilità, delle strategie di investimento, del mero calcolo costi-benefici.
La cooperazione vissuta:
[Cos'è il Mal d'Africa ]
[ Genesi dell’auto-aiuto: la cooperazione internazionale]
[Riflessioni ondivaghe sul tema della cooperazione ] [Sul filo del rasoio] [Fine] [Cos'e' la cooperazione?]
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