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Non lasciamoli soli!

Voci dalla Provincia

La questione immigrazione nei territori dell’Agro Nocerino Sarnese è iniziata con l’arrivo di questa calda estate, suscitando non poche polemiche tra gli stessi cittadini e le amministrazioni locali. Parlare di immigrazione nei territori dell’Agro, dove c’è già un profondo malcontento tra la gente, è un argomento molto scottante.

A determinare il malcontento concorrono vari fattori, la cattiva e confusa informazione, il basso livello culturale di una parte dei cittadini, per lo più famiglie di braccianti agricoli. L’Agro Nocerino Sarnese è zona altamente industrializzata principalmente per la lavorazione del pomodoro.

Detto questo,  è molto probabile che, aprendo la questione immigrazione o sapendo che sono in arrivo un certo numero di migranti nell’Agro, si trascenda nel populismo più becero che esista. Basti pensare che anche un semplice furto in appartamento, fa riversare subito la colpa sui poveri immigrati.

immigrati a lavoro

Nel territorio dell’Agro, precisamente tra la periferia di Nocera e Pagani, è già presente un campo Rom da diversi anni ma, la gente del posto sembra quasi non aver ancora digerito questo “insediamento abusivo” di nomadi e quindi scambiando qualche chiacchiera con i paesani  viene fuori il loro profondo odio verso questa comunità, quindi alla notizia dell’arrivo di nuovi immigrati quale reazione ci possiamo aspettare?!?

Alla notizia dell’arrivo dei 300 immigrati che dovevano essere smistati nei vari territori dell’ Agro, ad alzare la tensione questa estate, sono stati oltre ad alcune redazioni giornalistiche locali anche i noti neofascisti di Forza Nuova.

Questi ultimi, approfittando già del populismo e razzismo puro che si respira sul territorio, parlavano addirittura di fare “barricate” e la “caccia all’immigrato” fomentando sempre più la gente. Per i forzanovisti  la questione immigrazione è l’onda buona da cavalcare, siccome possono speculare sulla gente a loro piacimento, con il loro odio verso lo straniero e la loro xenofobia possono spingerli anche ad azioni di squadrismo.

Bisogna dialogare della questione immigrazione con i cittadini dell’Agro per aprire i loro orizzonti, i loro punti di vista che ora, purtroppo, sono chiusi nelle loro convinzioni razziste. Aprire nuovi fronti umanitari e non far chiudere le frontiere, far capire loro il diritto all’accoglienza di questa povera gente che fugge da terre devastate e martoriate da guerre, far capire loro che la solidarietà è una ricchezza e strumento di emancipazione di una comunità.

Non lasciamoli soli!

Al dialogo è necessario affiancare la “prassi” antirazzista  nella provincia, nelle terre e periferie dove molte persone vivono nella disinformazione totale. 

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