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Disoccupati |
10/11/2002 |
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I GUERRIERI DEL CASSONETTO
"Napoli, professione guerriglia. Biografia dei movimenti che sotto le insegne del lavoro bloccano strade e mezzi pubblici". Così titola la pagina locale di un autorevole quotidiano italiano.
Da giorni è partita una imponente campagna di stampa tesa alla criminalizzazione generalizzata dei movimenti di disoccupati napoletani in lotta. Sono state pubblicate delle squallide classifiche, con decine di nomi di uomini e donne, ognuno con il proprio numero di denunce raccolte, e con il rammarico che in pochi casi siano scattati gli arresti per questi "guerriglieri impuniti di napoli".
Il sindaco Iervolino chiede la linea dura per "gli stessi volti di sempre", e in città pare che tra qualche giorno verrà permessa
un'unica manifestazione al giorno, e che sia di pomeriggio!
Giornali e televisioni locali soffiano sul fuoco, riscrivendo sul vocabolario la parola disoccupato e attribuendole l'incurabile gioia di bruciare cassonetti e bloccare il traffico.
Tutte le sigle dei disoccupati vengono affogate in un unico calderone e cucinate nella campagna di criminalizzaione.
Non importa che il diritto costituzionale al lavoro sia un'utopia a napoli e al sud in particolare, non importa che le "nuove forme d'occupazione" tanto venerate e considerate come la soluzione giusta per il futuro di migliaia di giovani alla corda, non assicurino altro che precarietà e sfruttamento.
Bisognerebbe fare i conti sì, ma con chi la città l'ha assediata da sempre, bruciando cassonetti grandi come la vita di tante persone, dispensando ridicole promesse elettorali, ingrossandosi gli stipendi, reprimendo le manifestazioni nelle piazze, dimenticandosi di chi vive lontano dalle mura Maschio Angioino. Tolleranza zero, appunto....
Ancora blocchi
LSU comunque in piazza
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adesso basta! |
04/01/2003 |
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POLIZIOTTO FUORI SERVIZIO, LICENZA D'UCCIDERE
Questa sera a Via Labriola, nei pressi di Scampia,
un giovane di 13 anni
è stato ucciso . Aveva tentato con un amico
di rubare il motorino ad uno sconosciuto; i due ragazzini impugnavano una temibile pistola giocattolo.
Non sapevano che lo sconosciuto era un poliziotto fuori servizio e che da queste parti, da qualche anno,
si reagisce alle rapine
mirando, sparando, uccidendo.
Dopo la morte di
Mario Castellano e altri omicidi simili per modalità, ormai
non è più un segreto per nessuno:
nella provincia di napoli i poliziotti fuori servizio hanno ottenuto la licenza d'uccidere.
Sparare e uccidere un ragazzino di 13 anni per difendere il proprio scooter è una forma di "legittima difesa".
Lo stato si rifà il trucco dopo le inchieste proprio sui
poliziotti napoletani , indicendo
concorsi a premi nelle scuole,
varando l'ipotesi del poliziotto di quartiere, per accreditare
la polizia dalla faccia paterna e benevola: quella che, senza preavviso, si trasforma in padre-padrone, e uccide.
Senza ricordare che il governo locale e nazionale si sta difendendo abbandonando le provincie,
perseguendo il degrado di intere fascie della provincia della città,
incrementando la disoccupazione, generando disperazione e forme di aggressioni urbane.
tanti dubbi e una sola certezza...
C'è qualcosa che non quadra. Un paio di centinaia di metri percorsi in salita
da un ragazzino con un'emorragia interna in atto. Un motorino che avrebbe
percorso un ulteriore tragitto stradale giudato dall'immaginazione di
qualcuno, un coltello ritrovato al momento giusto, la cui lama si allunga
sempre più nei servizi dei telegiornali, dai 9 della mattina ai 20 centimetri
dell'edizione notturna, nel rispetto della fascia protetta forse.
Sul luogo del delitto abbondavano i sordi e i non vedenti: c'è chi afferma di
aver udito più di uno sparo, e chi giura di aver raccolto su quel maledetto
asfalto addirrittura 3 bossoli. Insomma una serie di varianti alla versione
fornita dal poliziotto e presto diventata unica versione attendibile.
Già perchè chi può fornirne una diversa o è morto o è stato rinchiuso
preventivamente in una comunità di recupero.
"un vecchio amico"
A difendere il poliziotto che ha sparato e ucciso è lo stesso avvocato
che difese gli agenti di polizia che all'interno della caserma raniero, nel
marzo napoletano del Global Forum 2001, abusò della propria uniforme e
professò violenza e autoritarismo.
Non ha mancato anche in questa occasione di rilasciare dichiarazioni del tipo:
"Avendo appreso che il ragazzino è morto in seguito ad una emorragia, dovremmo
pensare che forse se avesse chiesto subito aiuto piuttosto di scappare via si
sarebbe salvato"; non prima di aver richiesto gli esami del caso per accertare
se gli aggressori non abbiano agito sotto l'effetto di stupefacenti.
Se questo è il momento in cui il suo assistito ha il diritto di mentire,
sarebbe anche il momento di provare almeno a tacere.
Concluso il primo giro di interrogatori:
AUMENTANO I DUBBI
Intervista con l'avvocata del ragazzo ferito
Uscite fuori luogo
Da Scampia non si vede il mare
Il caso Pennino
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Aule blinadate all'orientale |
09/05/2003 |
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Libera Università di Napoli
All' Università Orientale di Napoli è avvenuto un atto gravissimo di repressione. Per tutta la durata delle operazioni militari in iraq l’ orientale è stata occupata, la mobilitazione ha espresso i contenuti più radicali contro la guerra dei padroni, è stata luogo d’incontro e di iniziative di studenti, lavoratori, disoccupati e immigrati.
Ma un’ università asservita sempre più alle logiche del profitto che diventa sempre più azienda non può ammettere dissenso fra le sue mura!!!
Le autorità accademiche infatti al ritorno delle festività pasquali mostrano il loro vero volto: chiudono, blindano le porte di due aule storiche del movimento, la r5 e la c.i.p.c. (occupate dal 1965 una e dal 1990 l’altra) attualmente sedi del collettivo dell’ orientale e del
centro studi anarchici.
Ma le porte blindate sembrano non essere sufficienti, per giorni e ancora ad oggi “ronde” di digos e polizia attraversano palazzo Giusso col consenso delle autorità accademiche. Ma la lotta non si è fermata, dopo un presidio che si è tenuto al rettorato dell'istituto orienientale, è stato ri-occupato il seminterrato di palazzo Giusso (aula s1) finora deposito-discarica dei libri dell’ orientale che è ora diventata aula studio e luogo di mobilitazione.
Porte blindate, polizia, tutta la repressione che ha colpito l’orientale non può e non riuscirà a fermare le lotte!!!
.: Giovedi 15 :. Nuova azione diretta all'Università
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Acerra: la cenere e l'autorganizzazione dei movimenti |
07/05/2003 |
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ecoBALLE ad Acerra
11,12,13 maggio: TRE GIORNATE DI MOBILITAZIONI E ASSEMBLEE
Sono ormai 5 i mesi di occupazione e di presidio permanente sul terreno prescelto per la costruzione del termovalorizzatore più grande d'Europa, già nei piani dell'allora gran capo della Regione Campania Rastrelli e voluto fortemente dall'attuale "presidente-Plebiscito" Antonio Bassolino.
L'autorganizzazione e la tenacia del Movimento contro l'inceneritore di Acerra ha impedito alle ruspe di cominciare i lavori per la costruzione del Mostro e posto un freno agli intrallazzi politici e all'enorme gioco di interessi che sta montando sulle teste dei cittadini di Acerra e non solo.
Intanto però l'emergenza rifiuti in diverse zone della Campania resta altissima; per questo motivo è l'ora di proporre anche soluzioni alternative ai progetti attuali, per una politica di smaltimento e distruzione dei rifiuti alternativa ed ecocompatibile.
Vanno in questa direzione le TRE GIORNATE DI MOBILITAZIONE NAZIONALE "contro le produzioni nocive e per il diritto alla salute", organizzate dal Coordinamento campano contro l'inceneritore dei rifiuti e alle quali hanno aderito una serie di realtà regionali.
Programma della tregiorni
Mostra fotografica: 5 mesi di lotta e autorganizzazione
continua...
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Piqueteros argentini a Napoli: mercoledi 14 ad Architettura |
04/05/2003 |
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Piqueteros si scrive con la P di pietra
Il Movimento dei Lavoratori Disoccupati (M.T.D.) all'interno della Coordinadora Anibal Veron ritorna a Napoli, nell'ambito di una tournèe che ha attraversato l'Europa e raggiungerà diverse città d'Italia.
Attreverso la portavoce del MTD di Solano (Buenos Aires) Neca Jara, il pensiero e la lotta dei piqueteros argentini del MTD ritorna da queste parti e prosegue nel confronto con gli altri sud del mondo.
L'intera giornata è dedicata a Dario Santillan e Maximiliano Kosteki, piqueteros del MTD, assassinati dalla polizia e dal governo argentino il 26 giugno scorsi, vivi oggi nella lotta piquetera per Trabajo, Dignidad, Cambio Social.
MERCOLEDI 14 MAGGIO -- FACOLTA' DI ARCHITETTURA DI NAPOLI
Dalla mattina: giornata di comunicazione attiva sull'Argentina e sul movimento dei piqueteros: postazioni video, proiezioni nomadi all'interno della facoltà,
spazio cinema argentino, mostre fotografiche e di disegni, prints e materiale cartaceo indymedia, materiale audiovisivo "argentina multimedia", diapositive e audii dalla tierra del sur.
Alle 17,00 incontro-assemblea con la portavoce del MTD di Solano e proiezione del video "Puente Pueyrredon" di Indymedia Argentina .
DIRETTA RADIO DALLE 17,00 su RADIOBARRIOMARADONA
Indymedia Argentina
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