Quello che segue è un articolo sul corteo contro lo sgombero della Fornace pubblicato venerdì 25 gennaio 2008 sul quotidiano locale “Settegiorni”.
“Manifestazione – Un corteo contro le “politiche securitarie” della Giunta
SFILANO IN 500 PER LE VIE DI RHO
RHO. Ha avuto un indubbio successo il corteo organizzato lo scorso sabato, 19 gennaio, dal centro sociale Sos Fornace: per le strade di Rho si sono infatti radunate oltre 500 persone che hanno gridato a gran voce il loro “no” allo sgombero della struttura occupata, un’area industriale dismessa e abbandonata da oltre dieci anni. La manifestazione è stata “sorvegliata” dalle forze dell’ordine, ma non è stato necessario alcun intervento. Il corteo è stato infatti pacifico, creativo, “colorato”, comunicativo e allo stesso tempo determinato nelle sue richieste. I manifestanti hanno pesantemente criticato le “politiche securitarie della giunta Zucchetti”. In Particolare è stata contestata la volontà di sgomberare il centro sociale per di più “per realizzare una nuova caserma utilizzando fondi originariamente destinati alla costruzione del nuovo edificio per il Liceo Rebora”. Al corteo hanno partecipato anche esponenti di Rifondazione Comunista, del PdCI, della Sinistra Critica, dei Cobas e del Sindacato dei Lavoratori. Presenti anche vari giovani extracomunitari e una rappresentanza dei rom del campo di via Sesia che hanno voluto così ringraziare Fornace per la solidarietà attiva da sempre dimostrata nei loro confronti.
Gli organizzatori si sono dichiarati soddisfatti della grande partecipazione sottolineando: “Con noi in piazza molti studenti a dimostrare una solidarietà attiva alla Fornace e la propria contrarietà alla militarizzazione del territorio a discapito del diritto allo studio e a una socialità non mercificata: per questo scenderemo nuovamente in piazza venerdì 25 per chiedere l’immediata costruzione del Liceo Rebora”.
Sos Fornace, che si ritiene “un vivace e reale punto di riferimento per l’universo giovanile del territorio”, intende organizzare altre manifestazioni di protesta, ma si dichiara disponibile a una trattativa con l’amministrazione comunale. Al proposito, si aspetta una convocazione da parte del sindaco per definire il futuro del centro sociale.”
(Foto dell’articolo qui: http://lombardia.indymedia.org/?q=node/3413)
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