DIMEZZANO I TRENI E RADDOPPIANO I BINARI. LA CONTRADDIZIONE CRISI/EXPO SULLA PELLE DEI PENDOLARI.

 

Dopo il salasso degli aumenti del 20% sulle tariffe dei treni di questi ultimi mesi, nella manovra finanziaria del governo Berlusconi ci sono tagli al trasporto pubblico locale che avranno effetti devastanti. Per i pendolari lombardi ci saranno 266 milioni di euro in meno, che significa, come ha dichiarato l’assessore regionale alla mobilità, un insostenibile aumento del costo dei biglietti di circa il 60%, oppure il taglio del 50% delle corse attuali, cioè circoleranno solo la metà dei treni delle linee suburbane. In entrambi i casi siamo di fronte al crollo del trasporto pubblico. Ciò che più ci irrita è che mentre il Governo Berlusconi fa tagli di questa portata, calpestando diritti sociali e cancellando servizi pubblici per darli in mano al privato, il sindaco di Rho Romano e il suo omologo milanese Pisapia, invece di opporsi a spese inutili, chiedono una deroga al patto di stabilità per proseguire l’iter per realizzare Expo e le opere connesse all’evento del 2015. Tra queste grandi inutili opere c’è anche il raddoppio dei binari sul tratto Rho Gallarate e il raccordo per potenziare il collegamento tra Rho Fiera e Malpensa. E mentre viene detto che taglieranno la metà dei treni che circolano attualmente e che, dunque, non passerà più dalla stazione di Rho un treno ogni quarto d’ora (già sovraffollato), ma uno ogni mezz’ora, dall’altra parte ci dicono che bisogna investire oltre 500 milioni di euro per potenziare la linea ferroviaria col progetto del terzo e quarto binario e arrivare ad avere una corsa ogni 7 minuti nelle ore di punta. Una contraddizione lampante, che mostra l’inutilità di questi progetti e la malafede di chi li porta avanti. Chiediamo a tutti i Sindaci e i Consigli Comunali dei territori toccati dal raddoppio della tratta Rho Gallarate, e in particolare al Sindaco di Rho, Romano, di esigere da Regione Lombardia l’interruzione immediata dell’iter di realizzazione di quest’opera e nella eventuale riconferma dei tagli della finanziaria sul trasporto pubblico locale, di cancellarla definitivamente dalle opere di Expo. Per questo il centro sociale Fornace e il Comitato No Expo nelle prossime settimane saranno nuovamente in stazione a Rho, perché non siano i cittadini e i pendolari a pagare la crisi e l’Expo, ma i poteri forti, Fiera in primis, che ha fortemente spinto la candidatura di Milano ad ospitare Expo in funzione dei propri interessi.

 

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