Expo 2015: Gli interessi di Fiera e Cabassi o quelli del territorio?

 

DOMANI IN CONSIGLIO, PER CHIEDERE FATTI CONCRETI E NON PROCLAMI.

Rho, 20 luglio 2011. Siamo ormai alla vigilia del voto al Consiglio Comunale di Rho dell’Accordo di Programma e della variante urbanistica per Expo 2015. A noi quell’accordo non piace e se il centrosinistra, che ha appena vinto le elezioni a Rho e a Milano, è in buona fede, non piace nemmeno a loro. Noi quell’accordo che in nome dello slogan “Nutrire il Pianeta” comporta in modo palesemente ipocrita la cementificazione di oltre 400.000 mq di terreno agricolo e verde, non lo voteremmo mai, perché crediamo che questo primo atto sia solo l’inizio, col piede sbagliato, che prelude ad una immensa colata di cemento; una grande opportunità per immobiliaristi, mafie e speculatori e un danno per i cittadini di Rho e Milano. Expo 2015 lo pagano i pendolari che dal primo agosto avranno tariffe più care per il biglietto del treno, lo pagano i pensionati che maggiormente utilizzano i servizi sanitari a cui verrà applicato un ticket, lo pagano le famiglie che non avranno più le detrazioni sul mutuo o sulle spese dell’asilo. Crediamo che la politica abbia preso in giro in modo indecoroso i cittadini, tra un litigio e l’altro per i posti in consiglio di amministrazione, presentando progetti faraonici in una fase di profonda crisi economica in cui alle fasce sociali più deboli si chiede l’ennesimo sacrificio. E i cittadini sono stati presi in giro anche con operazioni di facciata che mostravano una falsa predisposizione alla partecipazione democratica, con inutili eventi dal grosso impatto mediatico mentre i cittadini di Milano hanno espresso in modo chiaro la propria contrarietà a questo accordo di programma nei referendum consultivi, salvo poi non essere tenuti in considerazione. I Sindaci di Rho e Milano hanno sostenuto che oramai era tardi per variare l’accordo di programma, ma che la vera partita sul reale destino delle aree e sulle volumetrie realmente edificate si giocherà in futuro . Nonostante la nostra ben nota contrarietà all’accordo di programma giovedì porteremo in consiglio comunale a Rho due proposte che non hanno un impatto diretto sui punti salienti dell’accordo, ma che, se i buoni propositi espressi dal centrosinistra sono sinceri, dovrebbero essere accolti con favore, perché vanno nella direzione della difesa della qualità della vita sul territorio e della tutela degli enti pubblici, a discapito dei proprietari dei terreni, Fiera e Cabassi, che da questo accordo guadagnano cifre da capogiro. Chiederemo in primo luogo che il consiglio comunale impegni il sindaco a mettere in campo tutte le necessarie azioni amministrative affinché durante l’Esposizione Universale non si tengano altre manifestazioni fieristiche nell‘area circostante. I visitatori previsti nei 6 mesi di Expo, sono scesi dai 29 milioni della fase di candidatura ai 20 milioni ad Expo assegnata, che significa poco più di 100.000 al giorno per ogni giorno di Expo. Per fare un confronto, al Salone del Mobile 2011 ci sono stati 321.000 visitatori in 6 giorni, per una media di poco più di 50.000 al giorno. Possiamo reggere un’affluenza che sarà il doppio di quella del Salone del Mobile per un periodo di 30 volte più lungo? E che senso ha che in quei 180 giorni ai visitatori di Expo, che sarà un enorme caos, si aggiungano quelli di Fiera? Non è fatto di buon senso dire da subito che il Polo Fieristico di Rho Pero sarà chiuso, aprendo la possibilità di sfruttarne gli spazi a fini logistici e di sfruttarne i parcheggi risparmiando aree verdi e denaro? Ovviamente questa ipotesi non piace a Fiera, che è stata la vera promotrice di Expo e che da questa operazione guadagnerà cifre astronomiche. Se nessuna forza politica si farà carico di questa proposta, la porteremo avanti comunque da settembre, valutando la formula migliore per fare esprimere i cittadini direttamente, dalla petizione fino eventualmente al referendum. La seconda richiesta, anche questa semplicemente di buon senso, è che gli eventuali costi di bonifica sull’area Expo siano a carico degli attuali proprietari dei terreni e non della società Expo, come scritto nella Valutazione Ambientale Strategica allegata all‘accordo di programma. I terreni vengono valutati a caro prezzo, ma dalle risposte che la società di gestione di Expo ha dato alle nostre osservazioni in merito, risulta che sul 40% di quei terreni, per il diniego dell’autorizzazione di uno dei proprietari, non sia stato possibile fare carotaggi e analisi per verificarne lo stato. Sono due proposte che sicuramente non piaceranno a Fiera e a Cabassi, ma che darebbero un segnale importante e concreto di attenzione delle nuove amministrazioni di centrosinistra ai bisogni dei cittadini e del territorio, al di là delle dichiarazioni verbali che lasciano il tempo che trovano. Il Centro Sociale Fornace e il Comitato No Expo invitano tutti a partecipare al consiglio comunale che si terrà domani sera a Rho affinché queste proposte vengano discusse.

 

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