Il silenzio può significare solo indifferenza o complicità.
Dopo la nostra denuncia di Sabato 19 Maggio 2012 del fatto che 3 aziende subappaltatrici del primo appalto di Expo, quello relativo alla rimozione delle interferenze nell’area, sono indagate a vario titolo per molteplici reati tra cui corruzione e turbativa d’asta, nessun politico delle istituzioni comunali o regionali è pubblicamente intervenuto sul tema.
Ricordiamo che in diversi documenti non voluti e votati da noi, ma dalle stesse istituzioni a cui facciamo riferimento, si è a più riprese sottolineata l’intenzione di prevenire infiltrazioni criminali negli appalti di Expo e si è rimarcata la necessità di far si che quelle aziende fossero estromesse.
Basta pensare al protocollo di legalità siglato dal Prefetto e dalla Società Expo, il Codice Etico della società Expo valido anche per tutte le aziende che appaltano e subappaltano i lavori, o l’ordine del giorno approvato lo scorso luglio dai Consigli Comunali di Rho e Milano contestualmente all’Accordo di Programma per Expo 2015.
Riteniamo indispensabile che dalla politica, dopo tante parole e impegni presi, arrivi un segnale forte e immediato di coerenza nella pratica, perché il silenzio può significare indifferenza o complicità e se nessuno si esprime si manda un segnale a coloro che negli appalti di Expo hanno intenzione di infiltrarsi, che vi sarà una protezione per i soggetti che hanno in passato adottato pratiche per nulla limpide.
Per queste ragioni giovedì sera saremo presenti alla seduta del Consiglio Comunale di Rho, dove ci attendiamo che vi sia una presa di posizione chiara e forte nel merito, per una estromissione di queste società dai subappalti di Expo e per chiarire le responsabilità di chi ha gestito sino ad ora gli appalti della società di Expo 2015.
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