Expo 2015: la sicurezza è un problema che sta dentro i cantieri

 

In una dichiarazione nell’ambito del Pacchetto Sicurezza del Governo il Presidente della Provincia di Milano Penati ha detto ciò che pensa realmente sui 70.000 posti di lavoro legati all’Expo e vendutici fino all’altroieri come una grande opportunità per il territorio milanese, parlando di “decine di migliaia di lavoratori che arriveranno da Paesi extra UE o da quelli di nuova acquisizione, con un problema che riguarda non solo il lavoro nero, ma anche, se non affrontato per tempo, il tema della convivenza e della sicurezza”.
Come sosteniamo da tempo, accadrà nei cantieri di Expo 2015 quanto accadde nei cantieri di costruzione della Fiera, gestiti col metodo del General Contractor e dei subappalti a scatole cinesi: saranno i cantieri del lavoro nero e del caporalato, con ritmi forsennati e con lo sfruttamento di manodopera a basso salario sotto il ricatto dell’espulsione, metodo tuttora valido nella gestione attuale della Fiera di Rho Pero, dove vengono sistematicamente riscontrati episodi di questo genere ad ogni esposizione. Sconcertante la dichiarazione di Penati che, nello stesso giorno in cui dichiara di volere “epurare” la Provincia dai troppi Rom presenti sul territorio, considera i lavoratori dei futuri cantieri della “Milano del progresso” e della “Milano solidale” che dovrebbero realizzare le Grandi (inutili) Opere di Expo 2015, come un mero problema di sicurezza, per il solo fatto che proverranno da altri Paesi.
Il problema della sicurezza legato ai cantieri non è per Penati quello degli infortuni sul lavoro e delle morti bianche, ma il fatto che questi lavoratori fuori dal cantiere siano, in quanto migranti, un problema per la sicurezza dei cittadini. Penati ha superato a destra la Lega e ha svelato il vero volto bipartisan e totalitario di Expo 2015, quello delle politiche securitarie e razziste, della città vetrina in cui c’è una netta distinzione tra chi consuma e chi produce. Chi produce non deve affacciarsi alla vetrina, perché non è considerato come cittadino e persona con diritti a tutti gli effetti.

 

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