Ora lo si revochi anche al Consorzio Stabile Litta e a Testa Battista SPA.
Finalmente la società Elios Spa non lavorerà più all’interno del primo cantiere di Expo 2015: la società Expo 2015 spa ha revocato infatti il subappalto sulla base di una informativa della Prefettura, pur non evidenziando tentativi di infiltrazione mafiosa.
Il Sindaco di Milano Pisapia ha subito sbandierato questo risultato come l’effetto dell’efficacia del protocollo per la legalità siglato con la Prefettura, innalzandolo ad esempio per tutte le grandi opere del Paese. Pisapia però si è dimenticato che altre 2 aziende che stanno lavorando nel cantiere in subappalto dalla CMC, risultano avere recentemente pagato delle mazzette ai consiglieri regionali del PDL. Il vice presidente del Consorzio Stabile Litta, Nicola Di Rosario è infatti coinvolto in un episodio di una tangente da 30.000 euro al consigliere regionale Giammario, mentre la “Testa Battista & c.” è coinvolta insieme alla Locatelli spa, giunta terza nella gara di appalto, in una tangente da 50.000 euro all’ex vicepresidente di Regione Lombardia, Nicoli Cristiani.
Dunque il primo cantiere di Expo è pesantemente infiltrato dalla criminalità e finché queste aziende continuano a lavorare significa o che c’è complicità della politica, oppure che il protocollo per la legalità è inefficace. A Pisapia domandiamo anche che fine abbia fatto la comunicazione della commissione dei saggi che entro fine giugno gli sarebbe stata recapitata con la raccomandazione di renderla pubblica, sempre in nome della trasparenza, che sino ad ora non c’è stata. Per quanto riguarda la Elios, che nei giorni scorsi ci aveva inviato un’e mail strappa lacrime per perorare la causa della propria innocenza, allegando anche le diffide inviate precedentemente alla Rai, non ci resta altro che constatare come sia opportuno da parte nostra continuare a denunciare senza timori ogni presunta irregolarità di cui veniamo a conoscenza all’interno del cantiere.
Centro Sociale Sos Fornace
No Expo
