Expo 2015, uno strano concetto di legalità

 

Una settimana fa il TAR ha confermato il reintegro nei cantieri di Expo 2015 di Elios spa. Agli inizi di luglio la società Expo aveva estromesso Elios sulla base di un’informativa della prefettura secondo la quale la Elios risultava coinvolta in inchieste per reati ambientali e si temevano infiltrazioni mafiose visto i legami tra questo tipo di reati e le organizzazioni mafiose.

Appena una settimana dopo l’estromissione della Elios, il TAR aveva disposto con urgenza la sospensione in via cautelare del provvedimento fino alla conferma definitiva di quanto deciso nell’udienza collegiale del 25 luglio scorso.

Expo 2015 spa per voce del suo amministratore delegato Giuseppe Sala ha già fatto sapere che non intende ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR, cosa che invece ha fatto Regione Lombardia nei confronti del Comitato contro l’ampliamento del terzo e quarto binario sulla tratta Rho-Parabiago una delle opere collegate inserite nel dossier di candidatura di Expo 2015.

È chiaro che la volontà politica è quella di contrastare le resistenze che si oppongono alla devastazione dei territori e permettere che società che hanno commesso illeciti ambientali possano comunque accedere ad appalti pubblici per realizzare per tempo il mega evento.

Inoltre, pur essendo ormai palese l’inefficacia del protocollo sulla legalità (ormai semplice specchietto per le allodole), a breve questo strumento verrà approvato anche per i lavori della TEM, della linea 5 della metropolitana e della c.d. “sottovia” di Pero, il collegamento da Molino Dorino tra la SS11 e l’A8 (altre opere collegate ad Expo 2015).

Come se non bastasse, ad aver vinto l’appalto per la realizzazione della piastra espositiva di Expo 2015 è un Ati che ha come capofila la Mantovani spa, società veneta coinvolta nell’inchiesta “doppio colpo 3” condotta dalla Procura di Caltanissetta dove emerge che la società in questione ha intessuto rapporti di affari con il clan mafioso dei Madonia per la realizzazione di una serie di opere edili all’interno del Porto Isola di Gela.

Visto il polverone sollevato per la Elios perché, a maggior ragione, Expo 2015 non revoca l’appalto alla Mantovani spa?

 

 

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