I 70.000 posti di lavoro di Expo sono diventati 640 e precari.

 

 

Grazie anche all’aiuto di CGIL, CISL e UIL.

Questa mattina Expo 2015 spa e sindacati hanno siglato il protocollo che disciplina le modalità di assunzione e di impiego del personale durante i sei mesi dell’Esposizione Universale. Proviamo, quindi, a darne una lettura a caldo.

 

 

Volontari?

Il primo dato particolarmente significativo, soprattutto per noi che nei giorni scorsi abbiamo dato spazio a critiche sul fatto che Expo potesse diventare un evento organizzato con lavoro gratuito, è il numero di volontari. l’allegato 5 del protocollo, intitolato “Programma volontari del sito espositivo”, prevede “di generare 475 opportunità di volontariato. Tale valore moltiplicato per il periodo di presenza giornaliero (minimo 5 ore) e per una permanenza media di due settimane – che pertanto prevede rotazioni di gruppo (di team; di equipe, ecc.) – consente di coinvolgere circa 18.500 volontari” (!). I volontari, inquadrati in squadre da 10 persone guidate da 2 team leader, si occuperanno “dell’accoglienza e orientamento del visitatore”; “facilitazione dell’esperienza di visita”; “facilitazione della partecipazione nazionale e internazionale”. In concreto, questo significa “indirizzamento delle persone verso le biglietterie”; “indirizzamento in caso di richiesta da parte del visitatore sulle modalità di uscita dal sito”; “supporto al visitatore in coda (es. fuori dai padiglioni, aree show ecc.) in caso di bisogno”; “supporto nella facilitazione degli afflussi e dei deflussi all’interno delle aree di visita del sito espositivo tramite la diffusione di indicazioni”.

L’accordo si premura di indicare che le attività in questione saranno solamente “ausiliarie” e “non professionali”, nel senso che “i compiti assegnati non richiederanno specifica formazione professionale o specializzazione”. In realtà, non è così perché i volontari del 2015 vengono formati oggi nelle scuole attraverso progetti come “Genexpo”promosso dal Comune di Rho e dalla Provincia di Milano, che fornirà una formazione specifica ai cosiddetti volontari che per i 6 mesi di evento svolgeranno gratuitamente mansioni del tutto identiche a quelle di una guida turistica.

Stage

Come abbiamo segnalato nel precedente post in qualche modo Expo 2015 e parti sociali avrebbero derogato alle regole previste per i tirocini di orientamento e formazione (stage). Nel dettaglio, in deroga all’accordo raggiunto in conferenza Stato-Regioni del 24 gennaio scorso in materia di linee guida sui tirocini, si elevano i mesi di durata massima a 7 e si prevede l’elevazione degli stagisti “al 60% dell’organico dipendente alla data del 01/04/2015″ in luogo del 10% previsto dall’accordo sulle linee guida per “le unità operative con ventuno o più dipendenti a tempo indeterminato”. Un limite previsto apposta per evitare un utilizzo “distorto” degli stage.

Nuovi posti di lavoro?

Secondo l’art. 4, “le parti concordano per l’anno 2015 il ricorso al contratto a tempo determinato ed alla somministrazione a termine nella misura dell’80% dell’organico complessivo di Expo 2015 spa al 15/04/2015″. Cioè la metà dei dipendenti assunti (300 persone). L’altra metà o poco più (340 persone) sarà assunta con contratti di apprendistato. Una quota pari al 10% del fabbisogno occupazionale è riservata “a coloro che si trovano in cassa integrazione straordinaria e/o in deroga, in mobilità, disoccupato a seguito di procedure di licenziamento nonché soggetti inoccupati”, che torneranno ad essere tali dopo i 6 mesi di evento, in compagnia degli altri lavoratori assunti a tempo determinato.

Tirando le somme, questo accordo prevede la creazione di poco lavoro precario e un amplissimo ricorso a lavoro gratuito o quasi-gratuito. Non c’è che dire: se questo è il modello Milano – di cui parla l’assessore milanese Tajani – che dovrebbe aiutare il confronto nazionale sui temi del lavoro, allora siamo proprio messi male.

 

Clicca qui per ascoltare l’intervista all’economista Andrea Fumagalli ai microfoni di Radio Onda d’Urto.

 

Centro Sociale Sos Fornace

No Expo 2015

 

 

 

 

 

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