Piano Alfa respinto, bloccata la speculazione, Zucchetti non ha più la maggioranza.

 

Il consiglio comunale tenutosi a Rho ieri sera ha respinto il Piano Alfa, con un largo dissenso anche tra le file del centrodestra: 10 favorevoli, 15 contrari e 5 astenuti. Un consiglio comunale militarizzato con la presenza di un numero esagerato di carabinieri e poliziotti in assetto antisommossa, un check point all’ingresso dove per entrare ti devono concedere un pass e l’atrio e lo spazio di fronte al comune gremiti, soprattutto dal presidio dei tanti soggetti di questo territorio contrari al devastante accordo di programma. L’immagine del Sindaco di Rho che convoca un consiglio comunale protetto da un esercito di forze dell’ordine schierate all’ingresso, asserragliato nel palazzo in cui ormai anche chi gli era vicino lo abbandona, è il segno inequivocabile della distanza irrecuperabile tra Zucchetti e la città che amministra.Il consiglio comunale di ieri sera è stato un passaggio di non ritorno per diversi aspetti.
Innanzitutto la bocciatura di Rho, vanifica l’approvazione negli altri 2 consigli comunali chiamati a votare, Arese e Lainate, ed impone ora a Formigoni di riscrivere da zero il Piano Alfa, guardando a questo territorio con più rispetto e tenendo conto delle problematiche ambientali, occupazionali, del commercio locale e del contesto urbano in cui si inserisce.
Ieri, tra gli astenuti e i contrari nello schieramento del centrodestra, non si è esplicitato soltanto un dissenso verso una variante urbanistica, ma un attacco generalizzato al Sindaco Zucchetti, incoerente rispetto al programma con cui era stato eletto, dispotico nei metodi decisionali, troppo attento agli interessi dei “poteri forti” e poco attento ai bisogni dei cittadini.
A questo punto dunque si apre una crisi politica molto profonda che appare insanabile e che porterà in tempi brevi alle elezioni anticipate a Rho.
Da parte nostra sottolineiamo il fatto che in questi ultimi 3 anni la città di Rho è cambiata. Oggi le favole raccontate da chi ha presentato la candidatura di Milano a ospitare Expo 2015 non sono più credibili. Oggi i cittadini di Rho hanno compreso che si apre un periodo in cui serve un’amministrazione comunale che difenda il territorio e gli interessi dei cittadini, dei pendolari, degli studenti, dei lavoratori che ci vivono, altrimenti la città rischia di essere spazzata via da una colata di cemento, da un saccheggio dei beni comuni e dei servizi pubblici, a partire dai treni, dalle scuole e dagli ospedali. E in questo il Centro Sociale Fornace, sotto minaccia di sgombero per le pressioni del Sindaco verso la Prefettura, è sempre stato in prima fila, conducendo direttamente le lotte sul territorio o svolgendo un importante ruolo di raccordo tra i soggetti che producono conflitto, andando di fatto ad incalzare un’amministrazione sempre piegata agli interessi privati.
Ora festeggiamo questa vittoria, che per noi conclude un percorso di conflitto aperto lo scorso anno insieme ai lavoratori con l’irruzione e l’occupazione della sala in cui i Sindaci presentavano in pompa magna lo scempio del Piano Alfa e proseguita poi con un partecipatissimo corteo a novembre, un altro corteo in primavera e quello di sabato scorso.

 

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