Presidio in difesa della Fornace: centinaia di adesioni da parte della cittadinanza alla petizione contro lo sgombero

 

Dopo l’affollata assemblea di mercoledì sera in Fornace, oggi un centinaio di persone hanno partecipato al presidio in difesa del centro sociale. In un freddo sabato pomeriggio rhodense la Fornace è tornata a scaldare il centro della nostra città per far sentire la propria voce contro le minacce di sgombero sempre più pressanti arrivate negli ultimi giorni. Un presidio non solo in difesa del centro sociale SOS Fornace e degli spazi sociali autogestiti – sotto sgombero a Rho come in tutta l’area metropolitana – ma anche un momento di denuncia del Piano di Governo del Territorio che l’amministrazione comunale sta portando avanti con progetti fatti in funzione della Fiera e di Expo 2015 a scapito dei diritti della popolazione di Rho: dismissione dell’area industriale di Mazzo, mancata costruzione del liceo Rebora, taglio dei treni dei pendolari e riduzione della tariffa del biglietto esclusivamente per Rho Fiera. E questi sono solo alcuni dei problemi che l’arrivo di Expo sta comportando. Come sempre le motivazioni per lo sgombero riguardano il rispetto della legalità. Sicuramente non prendiamo lezioni di legalità da questo sindaco che quando parla di legalità usa due pesi e due misure: chiude un occhio nei confronti dei poteri forti, fiera in primis, e utilizza il manganello quando si tratta dei soggetti deboli di questa città rinunciando, in questo modo, a qualunque tipo di politiche sociali di inclusione e integrazione.
Inoltre, se il problema fosse realmente quello della legalità e non il fatto che si cerca di far tacere l’unica opposizione sociale su questo territorio, si potrebbe tranquillamente giungere a una soluzione concordata tra la proprietà, l’amministrazione e la Fornace. Quello che chiediamo è che venga riconosciuto il valore di un’esperienza di riqualificazione urbana dal basso che prosegue da anni e che ha riportato in vita un’area industriale rimasta dismessa per un decennio. In tal senso, la petizione che stiamo promuovendo e che oggi ha raccolto oltre un centinaio di adesioni da parte della cittadinanza, chiede “che il Comune di Rho acquisisca l’area di via San Martino 20 dalla proprietà, come previsto dal Pgt proposto, preservando la presenza del centro sociale per poi legalizzare l’utilizzo di tali spazi, attraverso un regolare contratto.”

 

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