Chernobyl: sta cedendo il sarcofago del reattore 4

Secondo l’ex direttore della centrale, Michail Umanez, dopo 25 anni le condizioni del sarcofago che avvolge il reattore numero 4 sono estremamente deteriorate. La “coperta di cemento” giacciono circa 190 tonnellate di materiale altamente radioattivo

Roma, 9 aprile 2011 – A distanza di 25 anni dalla catastrofe nucleare, da Chernobyl si leva un nuovo allarme. Secondo l’ex direttore della centrale, Michail Umanez, le condizioni del sarcofago che avvolge il reattore numero 4 – quello che esplose il 26 aprile del 1986 – sono estremamente deteriorate: “Il rischio che crolli il sarcofago in metallo e cemento aumenta ogni giorno, perché la radioattività decompone i materiali”.

Secondo i dati raccolti da Greenpeace, che ha organizzato un convegno a Kiev, sotto la “coperta di cemento” giacciono circa 190 tonnellate di materiale altamente radioattivo: se la copertura dovesse cedere, potrebbero liberarsi nell’atmosfera circa cinque tonnellate di polvere radioattiva.

Fintanto che non verrà realizzato un nuovo “super-sarcofago” – quello attuale è stato progettato per durare fino al 2016 – “esiste concretamente il rischio – ha ribadito Umanez – che un’altra nube nucleare si sprigioni sull’Europa occidentale”. Ma per realizzare questo progetto, all’Ucraina mancano i soldi, ragione che ha indotto il Paese a rivolgere un appello alle Nazioni Unite.

10/04 La manifestazione anti-nucleare in Giappone

A occhio diecimila persone, quindicimila secondo gli organizzatori, hanno dato vita alla più grande manifestazione degli ultimi dieci anni in Giappone. Lo slogan più usato è stato “No al nucleare” ma il corteo ha mescolato sentimenti anti-nucleare alla rabbia contro la TEPCO e il governo giapponese, rei di avere informato a singhiozzo – e male, e chissà se veramente – la popolazione circa i rischi successivi al terremoto e allo tsunami che hanno colpito il nord del paese quasi un mese fa.

Giornata di sole, molte le famiglie e le persone per la prima volta in piazza a Koenji, quartiere fuori Tokyo, ma noto per la presenza di attivisti che vivacizzano da sempre la zona. Apertura punk del corteo (ma in testa a tutto una macchina della polizia, a controllare che tutto filasse liscio), chiusura più freak con soundsystem reggae: in mezzo c’era di tutto. La manifestazione è stata tagliata in più parti dai poliziotti, postisi come cuscinetto. Il corteo era quindi spezzato in sei o sette tronconi e in questo modo le persone hanno sfilato più raccolte a bordo della strada, consentendo di non bloccare il traffico.

La manifestazione fino a questo momento è stata ignorata dai media ufficiali giapponesi. Nel giorno della manifestazione, peraltro, gli schiaffi al governo democratico di Naoto Kan, non sembrano ancora finiti. Al premier, cui si rimprovera poca personalità nella gestione della crisi (qualche cartello oggi lo rappresentava marionetta nelle mani della TEPCO) potrebbe arrivare un altro brutto colpo dalle elezioni locali svoltesi oggi in alcune prefetture.

qui numerose foto del corteo: http://www.ilpost.it/2011/04/10/la-manifestazione-anti-nucleare-in-giappone/

15/4 Trasporti nucleari – conoscerli per evitarli

venerdì 15 dalle 20:45

alla Sala Polivalente di Villarfocchiardo in via cappella delle vigne. sarà presentato anche il corteo di Caorso del 23 Aprile.

Qui il pdf con tutte le info

15 e 16/4 due giornate antiatomiche (PC)

venerdì  15   presso il salone della Coop del quartiere di  S.Antonio, via Emilia Pavese 238- PIACENZA

dalle  19    aperi/cena  musica

dalle 21     proiezioni filmati

interventi

presentazione della campagna “Una Volta Per Tutte contro il nucleare” e del corteo del 23.4- Caorso (PC)

dibattito

…………………………………………

 

sabato  16   P.zza  Cavalli  PIACENZA   dalle 15:30-19:30

PRESIDIO  INFORMATIVO

MILANO: assemblea contro il nucleare e il mondo che lo produce

ASSEMBLEA CONTRO IL NUCLEARE E IL MONDO CHE LO PRODUCE
PRESENTAZIONE DEL CORTEO ANTINUCLEARE DEL 23 APRILE 2011 A CAORSO
a cura dell’Assemblea Permanente Contro il Nucleare Una Volta per Tutte, Milano-Saronno

DOMENICA 10 APRILE 2011
ore 20.30
Cox18
Milano via Conchetta 18

come arrivare:
Linea 3: Meda-Tantardini
Linea 47: Segantini-Belfanti
Linea 59: Liguria-Alzaia Nav.Pavese
Linee 90-91: Liguria-Alzaia Nav.Pavese
M2: Romolo (350 m)
In auto: tangenziale ovest uscita V.le Liguria-Assago direzione centro

Specchietto riassuntivo delle iniziative antinucleari

Cari/e amici/che
in questo ultimo periodo, soprattutto negli ultimi mesi, vuoi per un instancabile lavoro sui territorî, vuoi anche per la catastrofe che si sta consumando in Giappone, la sensibilità delle realtà e dei singoli individui, delle associazioni e delle aggregazioni, nei confronti della tematica della lotta antinucleare si è vistosamente accresciuta. Ce ne rallegriamo, convinti di scorgere in questa rinnovata crescita di interesse una volontà di organizzarsi e di coalizzarsi nel desiderio di contrastare la follia atomica in ogni suo aspetto, che è sempre e comunque deleterio, e va a inquadrarsi nelle violenze e nelle forzature che il vigente sistema politico-economico rigetta incurante sulle nostre teste.

Desideriamo allora tracciare una mappa ideale e concreta, di quali e di quante iniziative siano sbocciate in questi ultimi mesi sui territorî, e di quante siano in procinto di essere realizzate, a breve, augurandoci di tutto cuore, che ognuna di queste attività converga verso il fine di combattere contro lo scempio nucleare, e che porti quante più menti possibili a fare propria la volontà di VIVERE e non di MORIRE per mano di questi criminali!

Ci vediamo tutti a Caorso il 23 Aprile!

Un grande abbraccio

INIZIATIVE REALIZZATE

  • Sabato 9 marzo H 10,30 a Bologna: presidio con banchetto informativo e volantinaggio difronte all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
  • Sabato 12 marzo H 10,30 / 12,30 a Faenza (RA): mostra itinerante con banchetto informativo in centro città
  • Lunedì 21 marzo H 15,30 a Roma: corteo spontaneo e volantinaggio contro il meeting nuclearista RRFM
  • Lunedì 21 marzo H 19,30 allo Spazio di Documentazione Fuoriluogo di Bologna: proiezione video a tema
  • Sabato 26 e domenica 27 marzo a Brosso, Valchiusella (CN): numerose iniziative diversificate e informative sul tema antinucleare
  • Sabato 26 marzo H 10,30 / 12,30 a Cesena: presidio in centro città a tema
  • Sabato 26 marzo H 21,30 al C.S.A. Capolinea di Faenza (RA): concerti a tema
  • Lunedì 28 marzo H 19,30 allo Spazio di Documentazione Fuoriluogo di Bologna: proiezione video e dibattito a tema
  • Sabato 2 aprile H 10,30 / 12,30 a Ravenna: presidio in centro città a tema
  • Sabato 2 aprile H 17 al Circolo ARCI Matonge di Parma: presentazione della campagna antinucleare e del corteo del 23 aprile a Caorso
  • Domenica 3 aprile H 15,30 a Milano: presidio in centro città a tema
  • Domenica 3 aprile H 20,00 al C.S.A. Spartaco di Ravenna: chiacchierata informativa sul corteo del 23 aprile a Caorso
  • Martedì 5 aprile H 19,00 al C.S.A. Grotta Rossa di Rimini: mostra e dibattito a tema
  • Martedì 5 aprile H 21,00 al Ridotto del Teatro Verdi di Fiorenzuola D’Arda (PC): incontro pubblico a tema
  • Mercoledì 6 aprile H 21,30 al Circolo Libertario Sole + Baleno di Cesena: serata informativa a tema
  • Venerdì 8 aprile H 18,00 allo Squat Riottosa di Firenze: dibattito a tema sul corteo del 23 aprile a Caorso seguito da concerti
  • Sabato 9 aprile H 18,30 al Torre Maura Occupato a Roma: dibattito a tema sul corteo del 23 aprile a Caorso seguito da concerti
  • Domenica 10 aprile H 18,30 al Magazzino 47 di Brescia: iniziativa pubblica con proiezione di filmati e presentazione del corteo del 23 aprile a Caorso
  • Mercoledì 13 aprile H 19,30 al Circolo ARCI Magazzino Parallelo a Cesena: proiezione video, discussione e cena
  • Mercoledì 13 aprile H 20,00 nella Sala della Provincia a Crema (CR): presentazione della campagna antinucleare e del corteo del 23 aprile a Caorso
  • Venerdì 15 aprile H 19,00 e Sabato 16 aprile H 15,30 a Piacenza: due giornate antiatomiche con cena, proiezione di filmati, interventi e dibattito, presentazione del corteo del 23 aprile a Caorso e presidio informativo in centro città
INIZIATIVE PROSSIME VENTURE
  • Martedì 19 aprile H 19,00 alla Facoltà di Lettere e Filosofia in Via Balbi 4, a Genova: assemblea pubblica di controinformazione e presentazione del corteo del 23 aprile a Caorso
  • Venerdì 22 aprile H 21,00 allo Spazio Underground in Via Furietti 12/B, a Malpensata (BG): proiezione di filmati e dibattito con la presentazione del corteo del 23 aprile a Caorso e la partecipazione di un ingegnere nucleare

e senza ovviamente dimenticare

  • Sabato 23 aprile H 15,00 in Piazza della Rocca a Caorso (PC): corteo contro il nucleare, né a Caorso, né altrove!
e a seguire…
  • Sabato 30 aprile H 18,00 a El Paso Occupato di Torino: assemblea e dibattito informativo e a seguire concerti


Assemblea Permanente Anti-Nucleare – Emilia Romagna
nonukeer@gmail.com

Tokyo, primo corteo no nuke

di Diana Alice Santini da Tokyo

Per mezzo secolo nel Paese nessuno aveva osato mettere in discussione il dogma nucleare. Adesso arrivano le prime proteste
(21 marzo 2011)
Erano un migliaio, o giù di lì. Pochi, per i nostri parametri, ma in Giappone le manifestazioni di piazza sono rarissime, lontane da una cultura che ha come primo valore la coesione sociale. Ancora più “inedito” il fatto che si sia sfilato contro l’energia nucleare, quasi un dogma in questo paese dagli anni ’50 fino a oggi.

O fino a ieri, appunto: bandiere e tamburi hanno invaso la centralissima Shibuya, a Tokyo, per chiedere la chiusura di tutte le centrali atomiche, in una domenica pomeriggio di shopping rarefatto e di sole tiepido, con i manifestanti stretti tra i pesanti cordoni di polizia da un lato e gli sguardi sospettosi dei passanti dai marciapiedi.

Tra gli striscioni rossi e gialli fitti di ideogrammi, spunta qua e là anche qualche carattere latino: no nuke, no al nucleare. A organizzare la manifestazione è un piccolo sindacato di sinistra. Ma tra i partecipanti ci sono anche tanti cittadini comuni, alcuni venuti da molto lontano: Hiroshima, Osaka, Shimonoseki.

«Siamo pochi», spiega una delle organizzatrici, «perché molti credono che in questo momento la priorità sia occuparsi dell’aiuto ai profughi, anche sopperendo alle eventuali mancanze del governo nell’organizzazione degli aiuti. Ma finita l’emergenza, cambierà». Secondo un altro manifestante, figlio di un sopravvissuto alla bomba di Hiroshima, c’è anche un fattore disinformazione: «La televisione non fa che ripetere che il nucleare non è pericoloso, che le radiazioni non fanno male. Noi siamo qui per aprire gli occhi alla gente, per gridare la verità, costi quel che costi».

Insomma, il migliaio in piazza potrebbe rappresentare molti: non ho parlato con una sola persona da quando sono arrivata qui che non mi abbia spiegato come, in modo o nell’altro, col nucleare il Giappone debba decidersi a farla finita. E i sondaggi, anche prima dell’incidente di Fukushima, rivelano che all’atomo è contraria la maggioranza della popolazione.

Tokio intanto si va svuotando. Anche lunedì qui è vacanza, è l’equinozio di primavera, e molti ne hanno approfittato per scappare dalla città. Piazza Hachiko, tradizionale luogo di socializzazione durante i week end, era quasi deserta. Molti centri commerciali sono rimasti chiusi, anche se i negozi più colpiti sono quelli di frutta e verdura: la gente non si fida ad acquistare prodotti freschi, non si sa dove vengono e se sono radioattivi. Tutti gli appuntamenti internazionali previsti nella capitale sono stati cancellati, dalla celebre fiera del fumetto (il Tokyo Anime Fair che doveva iniziare il 24 marzo) ai campionati mondiali di pattinaggio che invece dovevano iniziare oggi. La Svizzera ha spostato la sua ambasciata dalla capitale a Osaka, per far star tranquilli i suoi diplomatici. Tutto esaurito negli alberghi del sud, il più lontano possibile dalla centrale in panne.

Chi è rimasto nella città, s’inventa dei piccoli rituali per esorcizzare a paura: un cucchiaino di alghe nori al giorno, si dice, protegge la tiroide, due docce al giorno lavano via potenziali contaminazioni. Anche la dimensione religiosa, da molti anni messa da parte in un paese fortemente secolarizzando, sta ritrovando il suo spazio nei tempi shintoisti, spesso nascosti dietro i grattacieli.

Ma a Tokyo il sentimento prevalente, in tutti, è l’attesa, unita a un certo fatalismo. E’ la filosofia del «shikata ga nai», del ‘non ci si può fare niente’, perché ci sono eventi a cui la volontà umana non può opporsi. Anche per questo, forse, mille persone in corteo a Shibuia, in forndo, non erano poi così poche.

Tokyo, manifestazione contro centrale nucleare Hamaoka

ROMA – Circa 300 persone, in prevalenza mamme con bimbi, hanno protestato oggi a Tokyo contro la centrale nucleare di Hamaoka, nella prefettura di Shizuoka. La manifestazione, a poco più di due settimane dal grave incidente ancora irrisolto della centrale di Fukushima causato dal sisma/tsunami dell’11 marzo, ha puntato dritto verso un altro impianto ritenuto «ad altissimo rischio», distante solo 200 km a sud di Tokyo e a 120 dalla popolosissima Nagoya, costruito sul punto di congiunzione delle placche tettoniche.

La stampa nipponica ha oggi recuperato, tra l’altro, la testimonianza di Katsuhiko Ishibashi, professore della Kobe University e uno dei massimi esperti sulle Scienze della Terra, tenuta dinanzi a una commissione parlamentare a febbraio 2005. Nell’occasione, Ishibashi aveva parlato di «terremoto e della sua potenza in grado di colpire un impianto nucleare in più parti e produrre diverse rotture» con danni a parti vitali come il sistema di raffreddamento. Una descrizione che rispecchia quanto accaduto a Fukushima, ma che se ripetuto a Hamaoka porterebbe a un «colpo fatale al Giappone» con pesanti effetti «per tutte le generazioni future».

Domenica 27 Marzo 2011 – 16:09

13:12 27/03/11
Giappone: manifestazioni contro il nucleare a Nagoya e Tokyo
Centinaia di persone hanno manifestato oggi a Nagoya (centro) e Tokyo per chiedere l’abbandono delle centrali nucleari dopo l’incidente all’impianto di Fukushima provocato dal sisma e dallo tsunami di due settimane fa. Lo hanno constatato giornalisti della France Presse sul posto.
In un Paese dove tradizionalmente i cortei anti-nucleari sono rari e hanno poca partecipazione, almeno 300 manifestanti si sono riuniti a Nagoya rispondendo all’invito di studenti preoccupati dalla situazione alla centrale di Fukushima 1, situata nel nord-est dell’arcipelago.

“Non vogliamo un’altra Fukushima”, hanno scandito i manifestanti chiedendo la chiusura della centrale di Hamaoka situata a 120 chilometri da Nagoya, sulla costa sud dell’isola di Honshu, e pure a rischio sisma. A Tokyo, infine, circa 300 persone hanno sfilato nel quartiere chic di Ginza scandendo slogan come “Non abbiamo bisogno del nucleare”.

(ats)

Stefania Prestigiacomo e i suoi colossali interessi

La Ministra Stefania Prestigiacomo (ma non solo) dichiara che il progetto nucleare italiano andrà avanti, spera che “gli italiani” non si facciano prendere dall’emotività. Dichiara che non c’è nessun “allarme rosso” smentendo addiritture le dichiarazioni ufficiali del presidente della Tepco, l’azienda elettrica che “gestisce” la centrale di Fukushima.  Perchè la Ministra per l’ambiente si è spinta a tal punto? Che sia in preda ad una crisi emotiva?  Che abbia qualche interesse nel colossale business nucleare? Non sarà forse che i suoi interessi + IVA stanno per essere travolti?

Stefania Prestigiacomo (Siracusa, 16 dicembre 1966) è un’imprenditrice e politica italiana.

Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del Governo Berlusconi IV, in carica dall’8 maggio 2008.

GLI AFFARI DEI PRESTIGIACOMO. Tutta la famiglia Prestigiacomo è molto attiva in Sicilia. Anche grazie alla Coemi spa, società di Priolo Gargallo (Siracusa), «nata nel 1974», si legge nel sito, «come emanazione della Ditta Prestigiacomo, già operante da lungo tempo nel settore delle manutenzioni elettriche». La Coemi è controllata dalla Fincoe srl, la cassaforte della famiglia Prestigiacomo, in cui hanno quote il ministro, la sorella Maria Pia, e il padre Giuseppe. Ora, la Coemi ha tra i suoi clienti colossi come:

ABB SPA

AIR LIQUIDE SPA

ANSALDO SPA

DOW POLIURETANI SRL

EDISON SPA

ENEL SPA

ENI SPA

ERG PETROLI SPA

ESSO ITALIANA SRL

EUROTECNICA SPA

FOSTER WHEELER ITALIA SPA

ISAB ENERGY SRL

MINISTERO DIFESA

POLIMERI EUROPA SRL

SASOL ITALY SPA

SIEMENS SPA

SNAM SPA

SNAMPROGETTI SPA

TECHINT SPA

WYETH LEDERLE SPA

COEMI: Solidità e competenza per gli impianti elettro-strumentali industriali.

http://www.coemi.it/default.html

COEMI nasce nel 1974 come emanazione della Ditta Prestigiacomo, già operante da lungo tempo nel settore delle manutenzioni elettriche.

Forte di una solida esperienza, l’azienda intraprende un processo di rapido sviluppo, svolgendo le proprie attività di installazione e manutenzione di impianti elettrici e di strumentazione per aziende chimiche, petrolchimiche, farmaceutiche, manifatturiere.

Il raggio di azione di Coemi si allarga velocemente, partendo dalla zona industriale di Priolo (SR) per abbracciare un’area sempre più vasta, operando in diversi settori: industriale, civile e militare, con la realizzazione di impianti di forza motrice e luce, cabine e sottostazioni elettriche, impianti di strumentazione industriale. Tra i lavori effettuati, la partecipazione alla costruzione di impianti per Polimeri Europa, Sasol, Esso, Agip, Erg, Isab Energy, Enel, ecc.

COEMI, divenuta SpA nel 1981, ha mantenuto negli anni la propria vocazione a seguire l’evoluzione del mercato. L’organizzazione dell’azienda, costantemente migliorata nel corso degli anni, oggi è in grado di assistere il Cliente dalla progettazione alla messa in marcia di impianti elettro-strumentali anche con servizi completi “chiavi in mano” (ingegneria, montaggi, fornitura materiali).
Grazie alla valorizzazione del proprio organico, oggi consistente in oltre 300 dipendenti, Coemi è in grado di gestire progetti di notevole complessità, integrando all’occorrenza le proprie maestranze con risorse specializzate presenti sul territorio.

Nucleare: allarme in tutto il mondo

Il commissario europeo all’Energia convoca martedì una riunione di esperti. L’India verifica la sicurezza
Nucleare: allarme in tutto il mondo Il commissario europeo all’Energia convoca martedì una riunione di esperti. L’India verifica la sicurezza

MILANO – I problemi alle centrali atomiche giapponesi stanno riaprendo il dibattito sulla sicurezza del nucleare in tutto il mondo. Il commissario europeo all’Energia, Günther Öttinger, ha convocato per martedì una riunione di esperti sulla sicurezza nucleare dell’Ue per discutere delle conseguenze del terremoto in Giappone. «Tutto ciò che si riteneva impensabile, in qualche giorno è avvenuto», ha detto il tedesco Öttinger alla radio nazionale, secondo il quale la sicurezza delle centrali nucleari più vecchie va verificata con rigore, rifiutandosi di escludere chiusure di impianti se necessario. «Se prendiamo la cosa sul serio e diciamo che l’incidente ha cambiato il mondo – ed è in discussione il modo in cui noi, come società industriale, abbiamo guardato alla sicurezza e alla gestibilità», ha detto Öttinger, «allora non possiamo escludere nulla».

Riprendiamoci le nostre vite!

L’assurdità, la pericolosità, l’incremento di nocività che la tecnologia atomica comporta sono note a tutti: radiazioni, scorie, incidenti, inquinamento e ulteriore militarizzazione della società. E nessuna menzogna del potere e degli interessi industriali potrà nasconderlo.

Ciò che sta accadendo in questo momento in Giappone dimostra l’impotenza degli ingegneri, dei governi, delle agenzie di sicurezza che si trovano a gestire questo tipo di emergenza.

Se fossimo afflitti di quell’odiosa abitudine che si riassume nella frase “l’avevamo detto” questi avvenimenti ci darebbero l’occasione di far sentire la nostra voce. Ma a cosa servirebbe?

A cosa servirebbe quando poi ci troviamo costantemente succubi di chi ci vuole imporre il nucleare? Succubi di gentaglia che accetta consapevolmente il rischio che milioni di persone possano morire a causa di un incidente nucleare, che la vita presente e futura sia minacciata, che interi ecosistemi spariscano dalla faccia della Terra.

Presidenti, capi di governo, ministri, parlamentari, capi delle multinazionali dell’energia, tecnici specializzati, ingegneri, scienziati, direttori di centrali, mass media riescono a pensare solo in termini tecnici, economici, affaristici.

Tutta gentaglia che ci racconta che il nucleare è il mezzo necessario per far fronte al fabbisogno energetico del Paese e che le tecnologie di nuova generazione sono economiche, ecologiche e sicure. E che ancora oggi si ostinano a ribadire, senza alcuna vergogna, che le centrali giapponesi hanno retto, che il nucleare è sicuro, che i reattori resistono a qualsiasi evento. Ci dicono di stare calmi, se ne stanno occupando loro…

Eccole qui le loro sicurezze, i loro calcoli, i loro studi, le loro soglie di rischio, la loro tecnologia, il loro progresso, la loro infallibilità: un mostro che è fuori controllo, un mostro che sta avvelenando persone, animali, aria, acqua, suolo!

E noi come ci opponiamo?

Contrapponendo al nucleare le energie alternative? Il referendum?

Rivendichiamo il nostro diritto all’autodifesa.
“Il diritto all’autodifesa per chi è minacciato di morte e in ogni momento può essere aggredito è naturalmente naturale!” (Gϋnter Anders.)

La lotta al nucleare va inserita dentro un quadro più generale di critica radicale dell’esistente, perché le nostre esigenze di vita sono incompatibili con gli interessi economici e sociali del sistema capitalista.

Autorganizziamo le lotte!

A noi non interessa proporre alternative per il funzionamento di questo mondo ma anzi riteniamo assolutamente necessario immaginare un’alternativa a questo mondo e alla sua immane produzione di nocività.

Assemblea permanente Contro il nucleare Una volta per tutte, Milano-Saronno

Dansette