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Piazza Verdi: specchi per le allodole

Piazza Verdi cam­bia. Riflet­tia­moci”. Così si legge sulle pareti del can­tiere che ha seque­strato Piazza Verdi e che si è coperto di spec­chi. Un gioco di parole che esprime la spe­ranza delle buro­cra­zie che ammi­ni­strano la città. Per­ché Piazza Verdi è, volenti o nolenti, un sim­bolo della rivolta alla nor­ma­liz­za­zione auto­ri­ta­ria e alla social­de­mo­cra­zia repres­siva.

Presidio di solidarietà No-tav

È bastato un anti­cipo mode­sto per chia­mare in piazza circa 300 per­sone per gri­dare a gran voce la mas­sima soli­da­rietà alle com­pa­gne e ai com­pa­gni che por­tano avanti ormai da anni la bat­ta­glia con­tro la Tav. Pro­prio oggi le forze dell’ordine hanno vio­len­te­mente sgom­be­rato il pre­si­dio nella zona di Mad­da­lena di Chio­monte (To) dopo giorni

Lottare non è un crimine

In que­sti ultimi due mesi tra Bolo­gna e Firenze varie com­pa­gne e com­pa­gni sono finiti in car­cere o sotto misure cau­te­lari per un’accusa tanto assurda quanto pesante: “asso­cia­zione a delin­quere”. Non ci stu­pi­sce: qual­siasi governo reprime, in maniera più o meno diretta, chi cri­tica e prova a lot­tare con­tro l’ingiustizia che per­vade la società. Eppure

Gli anarchici e le lotte dei migranti

Il mio rife­ri­mento orga­niz­za­tivo attuale, per quanto riguarda la que­stione migranti, è il Coor­di­na­mento migranti di Bolo­gna e Pro­vin­cia, soste­nuto nella nostra città, da com­pa­gne e com­pa­gni anar­chici, alcuni ade­renti alla FAI, altri o no. Nono­stante il numero non certo ade­guato alla gra­vità, com­ples­sità e urgenza del pro­blema, come anar­chici riu­sciamo, qui a Bolo­gna, a

Brevi bolognesi: 8 — 10 maggio

Dome­nica 8 mag­gio In serata era atteso il comi­zio in piazza Mag­giore di due mini­stri, Bossi e Tre­monti, inter­ve­nuti a Bolo­gna per soste­nere la can­di­da­tura del leghi­sta Manes Ber­nar­dini alle ele­zioni comu­nali. Una piazza total­mente blin­data non ha impe­dito però la con­te­sta­zione. Spon­ta­nea­mente, fin dalle 20, si sono creati due pre­sidi: uno sotto palazzo Re

Libero dal Fosco (fin del secolo morente)

Aggiun­giamo un po’ della nostra sto­ria. Que­sta volta ricor­dando Alfonso Fan­taz­zini dai più cono­sciuto come Libero. Que­sto nomi­gnolo1 lo col­lega al movi­mento anar­chico degli inizi del nove­cento. Libero dal Fosco richiama il noto “Inno della rivolta” di Luigi Moli­nari dove il «fosco fin del secolo morente» è l’epoca delle can­no­nate di Bava Bec­ca­ris con­tro il