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  • Tag Archives argine
  • Carrara: in assemblea permanente

    Carrara. Notte tra il 4 e il 5 novembre. Il fiume Carrione rompe l’argine destro nella zona di Avenza. In pochi minuti vengono allagati interi quartieri. 450 gli sfollati, 1.600 le abitazioni danneggiate, 5.000 le famiglie coinvolte.
    I lavori all’argine destro del fiume erano stati conclusi tra il 2006 e il 2007. Pare che il costo complessivo ammontasse a 2 milioni di euro, divisi in quattro lotti di 500.000 euro ciascuno probabilmente per evitare i collaudi che sono obbligatori quando le opere superano tale cifra. Indagherà la Procura… (?).
    Sabato 8 novembre. Una folla di migliaia di persone si raduna sotto il palazzo comunale di Carrara, chiedendo a gran voce e con determinazione le dimissioni del sindaco Zubbani, a capo di una giunta, scusate il termine, PD.
    Inizia parlando di questi ultimi fatti la nostra conversazione con Matteo e Silvia del Presidio Permanente presso la Sala della Resistenza del Comune di Carrara.

    (Alla fine dell’intervista, foto del Presidio Permanente e della manifestazione di sabato 22 novembre)

    Lucca Libera: quando e come è iniziata la protesta?

    Matteo: la protesta è scoppiata l’8 novembre: una folla di circa tremila abitanti di Carrara si è ritrovata sotto il palazzo del Comune in una manifestazione organizzata tramite passaparola sui social networks. Una folla inferocita che protestava contro l’amministrazione comunale ed il sindaco. A seguito di un’irruzione all’interno dell’edificio comunale, si è creato un presidio permanente che chiede, essenzialmente, le dimissioni del sindaco e dell’intera giunta. Siamo di fronte ad un’amministrazione che negli ultimi anni ha devastato Carrara sia dal punto di vista economico che idrogeologico; un’amministrazione che, a seguito dell’alluvione, non ha saputo dire nient’altro che: “noi non ci dimettiamo, noi non siamo i responsabili diretti di ciò che è successo”. Con queste parole comincia da subito uno scaricabarile infinito. Il Comune dà la colpa alla Provincia, che è l’ente preposto agli interventi nell’alveo e sugli argini dei fiumi, mentre il Comune dovrebbe solo vigilare, controllare, ma di fatto manda solo pochi tecnici quando ci sono da fare dei lavori. Il rimpallo delle competenze può sì salvare, sul piano giuridico, il nostro sindaco dalle accuse, anzi la stessa Provincia, per bocca del presidente Buffoni, si è assunta la completa responsabilità riguardo al crollo dell’argine. Ma la responsabilità morale del sindaco Zubbani è nettissima. E’ un sindaco che non è riuscito ad esprimere, neppure nei primi momenti di fronte alla folla di cittadini, una sola parola di solidarietà. Nonostante alcuni dicano che la folla fosse costituita solo da anarchici, ultras e gente violenta, in realtà vi erano mamme, bambini e ragazzi molto giovani. La folla era sì arrabbiata, ma comunque aveva un atteggiamento pacifico. Ebbene, nemmeno una parola di solidarietà o di cordoglio per tutti coloro che avevano perso qualcosa è uscita dalla bocca del sindaco. Non ha espresso un solo sentimento umano né ha avuto un approccio solidale con noi popolazione alluvionata. Dinanzi alla folla ha detto: “il sindaco e l’amministrazione non si sentono responsabili per ciò che è successo”. Forse è proprio a causa di tale atteggiamento che è scattata in noi l’idea di dare vita a questo presidio permanente. Solo dopo otto giorni Zubbani ha espresso le proprie scuse ufficiali alla cittadinanza attraverso gli organi di stampa. Nel contempo adducendo giustificazioni ridicole: ha detto che la sua era stata una provocazione. Il fatto, a mio avviso è veramente pesante, ovvero: il sindaco ha provocato la propria cittadinanza e solo dopo otto giorni è venuto a scusarsi, avendo finalmente compreso di essersi comportato in modo deplorevole. Continue reading  Post ID 4707