Non c'è due senza tre!
Non passerà molto prima che anche questa notizia sarà rifilata in secondo piano nella scaletta dei media siciliani asserviti al potere, anche se rimarrà come una istantanea a fotografare la situazione politica siciliana, in totale connivenza con una mafia sempre più "istituzionale".
Cerchiamo di ricostruire il cammino giudiziario di Totò Cuffaro all'indomani del suo terzo avviso di garanzia:
07-2003: Arriva in piena estate il primo avviso di garanzia al governatore siciliano Salvatore Cuffaro, accusato di collusione con gli ambienti mafiosi del quartiere Brancaccio di Palermo tramite un gancio, Giuseppe Guttadauro, medico che sostenne la candidatura dello stesso Cuffaro a presidente della regione e di altri esponenti della Casa delle Liberta' come l'assessore Domenico Miceli
02-2004: All'inizio di febbraio Totò Cuffaro viene tirato in ballo per la seconda volta, stavolta nel ruolo di talpa in una rete di informatori creata all'interno della procura di Palermo al fine di "tenere aggiornato" l'imprenditore Michele Aiello sull'indagine in corso a suo carico per corruzione.
18-04-2004: La procura di Messina emette il terzo avviso di garanzia nei confronti di Cuffaro a cui fa compagnia un esponente del centro sinistra, il vicepresidente dell'assemblea regionale siciliana, Vladimiro Crisafulli. L'accusa ancora una volta è di divulgazione di segreto d'ufficio e favoreggiamento nei confronti di una società di raccolta rifiuti accusata di aver lievitato i costi delle sue operazioni e di non aver rispettato leggi sulla salvaguardia dell'ambiente. Ancora una volta il governatore della Sicilia è incredulo anche se "fiducioso nella giustizia e nei siciliani che lo hanno democraticamente eletto". Alla vigilia delle prossime elezioni europee a cui lo stesso Cuffarò prenderà probabilmente parte "per il bene del suo partito", aspettando le sue dimissioni che siamo sicuri non arriveranno, ci chiediamo perchè queste notizie cadano puntualmente nell'oblìo dei media siciliani.
|