|
Vedi tutti gli articoli senza commenti
|
CHIUDERE I LAGER !
|
|
by
cso Gabrio L.S.O. Friday, May. 20, 2005 at 10:48 AM |
mail:
|
Comunicato dopo presidio sotto il lager per migranti di corso Brunelleschi a Torino
Corso Brunelleschi deve essere chiuso immediatamente. Con un presidio sotto le mura del lager per migranti le realtà dell'antagonismo e dell'auto-organizzazione hanno ancora una volta lanciato un segnale chiaro a quanti governano questa città con la mano ferma della legalità e dell'ordine pubblico, reprimendo e incarcerando ogni anno migliaia di uomini e donne migranti “colpevoli” di non avere un documento e spogliati di ogni dignità.
Da sempre Torino è laboratorio di repressione delle istanze migranti: quartieri militarizzati, retate ed un CPT, quello di corso Brunelleschi appunto, tra i più efficienti d'Italia per numero di espulsioni e rapidità nei rimpatri. Politiche repressive chiare e preordinate a cui si aggiungono episodi gravissimi come l'uccisione a sangue freddo da parte della Polizia di un giovane senegalese e l'annegamento nel Po di un giovane nord africano inseguito e braccato dalle forze dell'ordine: episodi ai quali abbiamo dovuto assistere altre volte in passato, che sempre aumentano la nostra rabbia anche per il clima di impunità e tacita condivisione che molti sembrano voler creare.
Il presidio di oggi voleva rispondere a tutto questo, e voleva anche essere una risposta tangibile alla rivolta scoppiata la scorsa notte in corso Brunelleschi, una rivolta contro le inumane condizioni di vita cui i migranti sono sottoposti, una risposta da fuori ai tanti che rinchiusi dentro le mura hanno alzato la testa, rivendicando la propria dignità.
Voleva essere ed è stato tutto questo. In molti discuteranno se fosse o meno legittimo bucare il muro di corso Brunelleschi, se fosse o meno legittimo difendere il presidio dall'aggressione dei solerti tutori dell'ordine. Per noi i CPT sono lager di stato che vanno chiusi immediatamente: legittimo è solidarizzare con chi lotta dentro quelle mura, legittimo è abbattere quelle mura e difenderci da chi vuole impedircelo.
Corso Brunelleschi ha visto decine di iniziative -presidi, azioni, manifestazioni di massa- eppure continua ad esercitare a pieno regime la sua funzione repressiva: questo è oggi l'unico problema che ci poniamo. E lo poniamo anche a chi oggi non era davanti al CPT: contro i lager, contro le deportazioni, gli omicidi nelle strade, la criminalizzazione delle istanze sociali, rivendichiamo un diritto collettivo di resistenza; chi si illude ancora su possibili mediazioni sceglie automaticamente da quale parte stare.
Ancora la rabbia è l'unico sentimento che sentiamo di poter esprimere per l'arresto di un compagno al termine di una giornata di lotta che chiedeva libertà per tutte e tutti: a lui va la nostra totale solidarietà.
SOLIDIERTA' CON IL COMPAGNO ARRESTATO e CON TUTT* I/LE RINCHIUS* NEL CPT! CHIUDERE CORSO BRUNELLESCHI, CHIUDERE TUTTI I CPT! CON TUTTI I MIGRANTI IN LOTTA PER LA DIGNITA'!
csoa Gabrio – L.S.O.
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Solidarietà alle lotte degli immigrati.
|
|
by
Coll. Universitario Autonomo Friday, May. 20, 2005 at 10:51 AM |
mail:
|
Solidarietà alle lotte degli immigrati. Solidarietà al compagno arrestato.
Questa mattina i detenuti del centro di permanenza temporanea (cpt) di corso Brunelleschi sono insorti dando inizio allo sciopero della fame come forma di protesta contro le pessime condizioni in cui sono costretti a vivere e contro l’istituzione stessa dei centri di detenzione, vere e proprie prigioni per immigrati. Alcuni detenuti questa mattina hanno ingoiato del vetro per andare in infermeria ed evitare di essere espulsi. Le realtà antagoniste torinesi si sono date appuntamento davanti al cpt per portare solidarietà ai detenuti e estendere la loro lotta al di fuori di quei muri che li isolano e li rinchiudono.
Intorno alle 18 il presidio ha inizio davanti all’entrata del cpt. Subito partono slogan contro il carcere e in solidarietà agli immigrati, vengono battute pietre contro i lampioni per farsi sentire all’interno del centro. La risposta dei detenuti non si fa attendere, gli immigrati intonano cori e battono sulle sbarre. I manifestanti per rendersi più visibili all’interno riescono a salire sulle mura del cpt per appendere uno striscione con scritto: “Solidarietà agli immigrati, complicità con chi lotta”. Nel frattempo una camionetta della celere entra nel centro per sedare la rivolta degli immigrati. Mentre alcuni compagni fanno un buco nel muro esterno del cpt la celere in assetto antisommossa si avvicina ai manifestanti caricandoli. I compagni e le compagne non si sono però intimoriti di fronte all’attacco delle forze dell’ordine e hanno reagito alla carica rimanendo compatti e rispondendo all’aggressione con un fitto lancio di pietre sulla polizia. Seguono momenti di tensione al termine dei quali i manifestanti, sempre uniti e determinati, decidono di partire in corteo per rendere partecipe la cittadinanza di quanto avviene quotidianamente nei centri di detenzione per immigrati.
Durante il corteo non si è smesso di ricordare i due senegalesi assassinati dalla polizia la scorsa settimana, ribadendo sempre di più la rabbia per queste uccisioni che già sabato scorso aveva portato centinaia di immigrati in piazza al fianco delle realtà torinesi. Si è anche ricordato, nonostante l’appoggio alle lotte dei ferrotranvieri, che il clima xenofobo e razzista si è inasprito ulteriormente da quando ai controllori della gtt (gruppo trasporti torino) è stata data la possibilità, in accordo con la questura, di fermare gli immigrati senza documenti e consegnarli direttamente alle forze dell’ordine le quali si incaricano di trasportarli nei cpt da cui verranno poi espulsi.
La digos aspetta la fine del corteo e l’allontanarsi dei manifestanti per accanirsi su un compagno che tornava a casa. Dopo averlo fermato e identificato i digos lo portano in questura. Per alcune ore non si riesce a sapere nulla, di poco fa la notizia che il compagno è stato arrestato con le accuse di violenza aggravata e lesioni e che verrà trasferito stasera nel carcere delle Vallette dove dovrebbe rimanere fino a lunedi. A lui va naturalmente tutta la nostra solidarietà e il nostro sostegno attivo. Dovrebbero inoltre partire altre 19 denuncie ai danni dei manifestanti. Per sabato pomeriggio è indetto un presidio davanti alle Vallette a sostegno del compagno arrestato.
LE LOTTE NON SI PROCESSANO, FUORI I COMPAGNI DALLE GALERE, SUBITO!
SOLIDARIETA’ ALLE LOTTE DEGLI IMMIGRATI! CHIUDERE I CPT ADESSO!
Network Antagonista Torinese C.s.o.a. Askatasuna C.s.a. Murazzi Collettivo Universitario Autonomo
Per aggiornamenti ascolta Radio BlackOut 105.250 fm o http://www.ecn.org/blackout
www.ecn.org/blackout
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
scontri e 1 arresto sotto il cpt
|
|
by
alcuni compagni di torino Friday, May. 20, 2005 at 11:52 AM |
mail:
porfido12c@yahoo.it |
Nella notte fra il 18 e il 19 maggio, gli internati nel lager di c.so Brunelleschi si sono rivoltati. Più di un immigrato è finito in ospedale per essersi feriti spaccando o ingerendo pezzi di vetro. Sono stati incendiati i materassi delle camerate. Poi, tutto il cpt ha iniziato uno sciopero della fame in atto ancora ora (20 maggio) alcuni immigrati stanno rifiutando anche l’acqua. Alle 18 di ieri si è svolto un presidio di solidarietà, per la chiusura dei cpt e contro le espulsioni, cui hanno partecipato più di un centinaio di compagni. Alcuni compagni sono saliti sul muro di cinta del lager stendendo uno striscione, mentre la manifestazione si alternava tra interventi al microfono e slogan (ascoltati dall’interno), e una “battitura” comune, dentro e fuori. Mentre una parlamentare entrava nel cpt, i compagni che hanno indetto il presidio sottolineavano che quella “delegazione” (venuta per invitare detenuti e manifestanti alla calma!) non rappresentava nessuno e che la lotta contro i lager non può che essere anti-istituzionale, nemica anche di quelle forze politiche di centro-sinistra che questi lager hanno costruito! Mentre alcuni compagni praticavano un buco nel muro, a colpi di mazze, la celere ha caricato i manifestanti, che rimasti compatti hanno retto e respinto la carica, per poi partire in corteo nel quartiere, fino al deposito della GTT (Gruppo Trasporti Torinese). Qui i lavoratori venivano invitati a non collaborare con la politica infame della ditta, che obbliga i controllori dei mezzi pubblici a chiamare la polizia per consegnare gli immigrati trovati senza biglietto e senza documenti. A quel punto la manifestazione si scioglieva… Tornando ai propri mezzi alcuni compagni sono stati fermati dalla Digos, uno di loro (Giovanni) è stato prima portato in questura, poi arrestato e portato in serata nel carcere delle Vallette, con le accuse di “violenza aggravata” e “lesioni”. Dicono infatti che qualche sbirro ne sia uscito un po’ malconcio. La nostra solidarietà con Giovanni dev’essere tutt’uno con la solidarietà agli immigrati in lotta nei cpt d’Italia. Questi lager infami devono chiudere. Possiamo farcela! I detenuti sono esasperati, pronti alla battaglia, lo stanno dimostrando in tutta Italia. Ora tocca a noi. Giovanni libero subito! Liberi tutti
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
audio
|
|
by
rodu Friday, May. 20, 2005 at 3:59 PM |
mail:
|
audio: MP3 at 2.6 mebibytes
Ancora in sciopero della fame gli immigrati rinchiusi nel CPT di corso Brunelleschi aTorino. Le realtà antagoniste torinesi si sono date appuntamento ieri alle 18 davanti al lager di stato per portare solidarietà agli immigrati. I manifestanti prima hanno inneggiano slogan e poi, per rendersi più visibili all’interno, sono riesciti a salire sulle mura del cpt ed appendere uno striscione. Nel frattempo una camionetta della celere è entrata nel centro per sedare la contemporanea rivolta degli immigrati. I manifestanti simbolicamente hanno aperto un piccolo varco nel muro di cinta, a quel punto la celere in assetto antisommossa ha caricato. La protesta in solidarietà con gli immigrati e comunque proseguita nelle vie cittadine. Una volta terminato il corteo la digos ha fermato e arrestato uno dei partecipanti, ora rinchiuso nel carcere delle Vallette con le accuse di violenza aggravata e lesioni. Chiara del comitato di appoggio alla lotta degli immigrati
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
Il Manifesto 21/5/'05
|
|
by
... Sunday, May. 22, 2005 at 9:07 PM |
mail:
|
TORINO Cariche di polizia davanti al Cpt Un arresto e otto agenti contusi dopo un'iniziativa per gli immigrati ORSOLA CASAGRANDE TORINO Otto agenti contusi e un militante del centro Askatasuna arrestato sono il bilancio degli incidenti avvenuti ieri sera a Torino davanti al centro detenzione di corso Brunelleschi, all'interno del quale continua lo sciopero della fame degli immigrati. Ieri mattina la situazione all'interno del centro era più tranquilla anche se i migranti detenuti hanno confermato che lo sciopero continua e che una terza persona era stata ricoverata in ospedale dopo aver ingoiato qualcosa. La rivolta è scoppiata nella notte tra mercoledì e giovedì con il tentativo di fermare l'ennesima deportazione di gruppo. I migranti (una sessantina) hanno dunque cominciato lo sciopero della fame e qualcuno anche quello della sete. Qualche materasso è stato dato alle fiamme, ma la polizia è intervenuta immediatamente. In ospedale sono finiti almeno due cittadini stranieri. Giovedì sera davanti al centro si sono raggruppate diverse decine di persone per manifestare la loro solidarietà ai migranti in lotta. Qualcuno ha cercato di fare un buco sul muro del centro ma la polizia è intervenuta caricando i manifestanti. La tensione è salita ulteriormente con una sassaiola. Alla fine della manifestazione otto sarebbero stati gli agenti contusi, ma un giovane del centro sociale Askatasuna è stato arrestato mentre rientrava a casa. Per lui l'accusa è di resistenza e lesioni, e ci potrebbero essere altri denunciati. L'Askatasuna ha indetto per oggi un presidio davanti al centro di detenzione per rinnovare la solidarietà ai migranti. Da corso Brunelleschi poi il presidio si sposterà davanti al carcere delle Vallette, dove è detenuto il giovane arrestato mercoledì.
L'altra sera dopo il presidio le decine di partecipanti hanno deciso di partire in corteo per rendere partecipe anche la città di quanto si sta compiendo sotto i suoi occhi, spesso tra l'indifferenza dei cittadini. L'informazione su quanto avviene quotidianamente nei centri di detenzione è infatti una delle richieste che proprio i detenuti rivolgono all'esterno. Lo ha detto bene un cittadino straniero rinchiuso nel centro milanese di via Corelli, che ha partecipato ad un dibattito su Radio Black Out. In via Corelli i migranti stanno attuando una protesta ormai da diverse settimane. «I cittadini devono capire - ha detto il migrante, uscito dal centro da qualche giorno - che lì dentro non ci sono dei criminali ma persone che non hanno commesso alcun reato». Ed è questo forse l'aspetto più aberrante di questi centri che di per sé sono un'aberrazione, in quanto in aperta violazione dei più elementari diritti umani. Non si contano ormai più i casi di cittadini stranieri regolarmente residenti in Italia, magari da dieci anni, con famiglia che finiscono nei centri per cavilli burocratici o espulsioni vecchie di anni.
A Torino mercoledì sera il corteo partito dal Brunelleschi ha ricordato i due cittadini senegalesi uccisi dalla polizia la settimana scorsa. E ha sottolineato, pur continuando a solidarizzare con le lotte degli autoferrotranvieri, che il clima xenofobo e razzista si è fatto ancora più aspro da quando i controllori della Gtt (il gruppo trasporti Torino) hanno la possibilità, in accordo con la questura, di fermare i cittadini stranieri sprovvisti di documenti e di consegnarli direttamente alle forze dell'ordine che si occupano di portarli nel cpt. E quello di Torino è tra i più efficienti d'Italia per numero di espulsioni e rapidità nelle deportazioni.
«La situazione nel centro - dice Marilde Provera, deputata di Rifondazione - è di fortissimo disagio. La tensione è molto alta e anche l'esasperazione. Del resto per molti detenuti è proprio la detenzione a risultare incomprensibile: non capiscono perché sono rinchiusi». Quanto ai servizi Provera sottolinea che sono molto «improvvisati. Queste persone sono rinchiuse in container, senza servizi igienici adeguati. E la Croce rossa non svolge funzione di mediazione, ma ha quasi una visione militare del suo ruolo».
[ http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/21-Maggio-2005/art38.html ]
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
nuove espulsioni e perquisizioni a torino
|
|
by
.. Wednesday, May. 25, 2005 at 4:55 PM |
mail:
|
All’alba di oggi sette immigrati marocchini reclusi nel lager di corso Brunelleschi a Torino sono stati deportati verso il loro paese. Proprio loro, insieme agli altri reclusi nel c.p.t. (centro di permanenza temporanea), sono stati i protagonisti dei cinque giorni di lotta per la chiusura dei nuovi lager. Il loro sciopero della fame, la loro rivolta, la loro determinazione hanno dimostrato quanto questa lotta debba essere una battaglia sociale concreta e non l’oggetto di chiacchere, mediazioni e propaganda di partiti o gruppuscoli. Proprio nel momento in cui questi immigrati venivano espulsi, le case di nove compagni attivi nella solidarietà agli immigrati in lotta sono state perquisite, e con loro la sede del centro di documentazione “Porfido”. Pisanu e i suoi cani da guardia sanno benissimo che la rabbia nei nuovi lager è sempre più grande, come sempre più grande ed esplosiva è la rabbia nei quartieri per le vessazioni quotidiane, gli omicidi e i furti da parte delle forze dell’ordine. L’intento del ministero è quello di ostacolare la solidarietà attiva, di impedire l’incontro tra le mille storie di dignità e di rivolta che percorrono le strade della città. Come ci hanno dimostrato i compagni di Lecce, i c.p.t. si debbono e si possono chiudere. Nello stesso modo, nei quartieri, si deve e si può difendersi dalla polizia. Solidarietà con gli immigrati in lotta! Carabinieri, polizia, vigili urbani assassini! Fuoco ai c.p.t.! Liberi tutti!
Alcuni dei perquisiti Per essere sempre aggionati: radio blackout 105.250fm
Dal lunedì al venerdì mattina- tel. 011-5806888
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
La repressione impazza
|
|
by
squattertorino Sunday, May. 29, 2005 at 9:48 PM |
mail:
|
L’olimpiade s’avvicina Il TAV anche La repressione impazza I CPT e le galere scoppiano Le case occupate si radono al suolo Documenti 27.05.2005 L’olimpiade s’avvicina Il TAV anche La repressione impazza I CPT e le galere scoppiano Le case occupate si radono al suolo
La repressione annunciata dal ministro degli Interni Pisanu per conto dello Stato italiano imperversa. Dall’estate del 2004 sono iniziati, un po’ in sordina, i primi arresti di anarchici, che in questa primavera si moltiplicano e si vogliono presentare mediaticamente sotto la veste di normale routine. Cagliari, Lecce, Roma, decine di arresti e centinaia di perquisizioni colpiscono il movimento anarchico in tutta Italia. A Torino le nostre strade e i nostri cortili si colorano del sangue degli immigrati ammazzati, 4 nel giro di 6 mesi, nel corso di “normali controlli”. L’emergenza olimpica giustifica un violento giro di vite repressivo. Le immense speculazioni economiche legate al TAV che vorrebbe partire, ancora di più. Per gli immigrati è facile perdere la libertà, basta non avere il permesso di soggiorno! Invece il trucco usato dallo Stato per giustificare l’incarcerazione di decine di anarchici è lo stesso denunciato persino da Amnesty International nei suoi recenti rapporti sugli Stati liberticidi che trattano specialmente del terzo mondo, ma anche degli Stati Uniti. Dietro la parola magica – terrorista – si nasconde il sopruso istituzionalizzato con cui si può privare chiunque della libertà. È bene che tutti si rendano conto che si tratta del più grave attentato alla libertà individuale degli ultimi trent’anni. “Terroristi” vengono definiti gli anarchici in modo incessante su giornali e televisioni che amplificano il verbo di Pisanu. È sufficiente un petardo o una dichiarazione incendiaria o, ancora di più, il sospetto di un procuratore e si finisce in galera a tempo indeterminato. Si sa, la severità per il “terrorismo” è eccezionale persino nel nostro liberissimo paese. Purtroppo tutto ciò sta anche per essere formalizzato in una nuova legge – contro ogni libertà -, la tanto agognata 270/tris. Un ulteriore inasprimento delle leggi fasciste, già peggiorate ai tempi dell’emergenza per la lotta armata. Giudici, sbirri, politicanti e giornalisti asserviti stanno calcando la mano nella repressione, specie contro chi non può difendersi, a rischio di perdere il controllo della situazione. A Torino particolarmente l’aria sbirresca è irrespirabile. Sgomberi, perquisizioni, arresti, pestaggi, fascisti scortati e, di nuovo, assassinii. Obiettivo: anarchici, squatter, antagonisti ed immigrati, chiunque si dimostri inadattabile al potere. Evidente la volontà di scovare terroristi ovunque. Qualcuno vuole ripercorrere le tappe del ’98: trovare dei “terroristi” a tutti i costi, per fermare la contestazione alle Olimpiadi, la lotta contro il TAV, l’occupazione delle case, le proteste sindacali non istituzionali, impedire la semplice possibilità di vivere in Italia se si è stranieri, criminalizzare persino la solidarietà ai detenuti di un sistema carcerario che sta per scoppiare. Questo qualcuno è lo Stato. Lo Stato ha strangolato Sole e Baleno, accusati di “terrorismo”, attraverso boia come il PM Laudi, i ROS dei Carabinieri e l’antiterrorismo. Lo Stato ha appena finito di autoassolversi della strage di Piazza Fontana di 36 anni fa. Lo Stato manda i suoi sgherri a far pulizia degli immigrati, con ogni mezzo necessario. Lo Stato premia i suoi assassini! Sappiano, i potenti, che stanno trasformando Torino in un inferno repressivo, che la situazione è veramente esasperata o, per usare un termine che va forte sui loro media: esplosiva. In troppi siamo stufi di subire quotidiane menzogne, angherie, minacce e violenze da parte delle sacre istituzioni dello Stato.
squatter torino
to, 26 maggio 2005
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
p.zza Statuto, Martedì 14giugno
|
|
by
cittadino n°94761 Tuesday, Jun. 14, 2005 at 5:33 PM |
mail:
|
Piazza Statuto, Martedì 14 Giugno ore 16.05.Torino.
Cinque poliziotti, un extracomunitario. Sotto i portici all'angolo tra P.zza Statuto e C.so San Martino i passanti hanno assistito a un vera e propria aggressione verbale e fisica a danno di un magrebino. Dopo uno scambio di insulti, almeno uno dei poliziotti perde letteralmente il controllo e, sostenuto dai suoi colleghi, ha aggredito in modo ingiustificato e violento il giovane. Sono volate parole forti e pugni, il giovane è stato immobilizzato e messo faccia a terra a forza. Nonostante abbiano cercato di occultare ciò che stavano facendo, il fatto non è passato inosservato. I poliziotti sono diventati 9 e alle dimostranze di alcuni cittadini il nervosismo nelle fila della polizia è ulteriormente aumentato. I poliziotti hanno ordinato alla gente allibita da tanta violenza ingiustificata di allontanarsi, e ad un lecito rifiuto, sono seguite le loro minacce di ripercussioni legali e non. Uno sfacciato esempio della tutela dell'ordine pubblico..ma quale??!!o forse l'ennesimo caso di abuso di potere??!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
MASSIMO E SILVIO LIBERI SUBITO !!!!!
|
|
by
F.A.I. Savona Wednesday, Jun. 22, 2005 at 6:46 PM |
mail:
|
Un copione già visto. Negli anni venti dopo ogni assalto delle squadracce fasciste alle Camere del Lavoro, alle sedi sindacali e a quelle delle organizzazioni della sinistra, arrivavano i carabinieri ed arrestavano le vittime delle aggressioni. È quanto è avvenuto in questi giorni a Torino: dopo le coltellate inflitte dai fascisti a due compagni di un posto occupato, due antifascisti sono in carcere mentre gli squadristi continuano a girare indisturbati. Com'è finita negli anni venti lo sappiamo tutti. Solo un forte impegno antifascista può stracciare la sceneggiatura di questo film già visto e aprire nuovi scenari.
Solidarietà a Massimiliano e Silvio
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|
[TO] PRESIDIO PERMANENTE D'AVANTI AL CPT DI CORSO BRUNELLESCHI...
|
|
by
No CPT Thursday, Jul. 07, 2005 at 10:28 PM |
mail:
|
PER INFO ASCOLTA RADIO BLACKOUT 105.250 IN FM...TORINO, OPPURE SEGUI LE NEWS SU INDYMEDIA...
Per rilanciare la campagna contro i CPT anche in sede torinese, in corrispondenza con il Forum di Bari, nei giorni da venerdì 8 a lunedì 11 luglio si terrà un presidio permanente di fonte al centro di c.so Brunelleschi.
FUOCO AI CPT !!!
|
|
versione
stampabile | invia ad un amico
| aggiungi un
commento | apri un dibattito
sul forum |
|
|