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[Ciao Renato] Post riassuntivo/dinamico - iniziative, news e commenti
by imc roma Friday, Sep. 01, 2006 at 5:59 PM mail:

raccolta di post: notizie e commenti sull'omicidio di Renato del 27 agosto 2006 a Focene

Omicidio a Focene:

  • leggi la feature e usa i commenti per aggiungere notizie, approfondimenti, iniziative.
Appuntamenti/Iniziative: Dossier: Comunicati: Approfondimenti e commenti dal newswire: Ricostruzioni dei media:

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PRESIDIO ANTIFASCISTA
by Reggiosud Friday, Sep. 01, 2006 at 6:11 PM mail:

PRESIDIO ANTIFASCISTA

Si è svolta ieri, 29.08.2006, presso la sede del circolo del PRC Reggio Sud, l’assemblea dei partiti, delle associazioni e dei movimenti democratici della città in risposta al vile attentato incendiario perpetrato nei confronti del circolo stesso e più in generale in opposizione al clima di “fascistizzazione” che si respira in città negli ultimi tempi.Questo per altro si inserisce in un contesto nazionale di esasperazione dello scontro politico che ha visto negli ultimi tempi sedi di realtàdi sinistra incendiate, pestaggi e violenze a militanti, fino araggiungere l’omicidio come per Renato, il giovane romano accoltellato all’alba di domenica.Alla partecipata assemblea erano presenti rappresentanti di PRC,GC, DS, SG, PdCI, FGCI, FIOM-CGIL, c.s.o.a. “A.Cartella”, Dimensione Sociale, Un ponte per, ARCI, Legambiente, Laboratorio Sociale, Federazionedei Verdi, Circolo di Archi, la Margherita.All’unisono tutti hanno espresso grave sdegno per l’assordante silenzio da parte del centrodestra e dell’Amministrazione Comunale in particolare che non hanno né condannato l’atto né espresso solidarietà al PRC né hanno tentato di abbassare i toni di una polemica che poteva raggiungere dimensioni più gravi.Diversi sono stati quindi gli interventi, avente come denominatore quello di riassumere le vicende che hanno visto il forte tentativo di revisionismo storico e di rivalutazione di personaggi e avvenimenti che fanno parte della pagina più buia della nostra città e della storia italiana in generale. L’assemblea lancia quindi un presidio cittadino per denunciare la situazione reggina per sabato 2 settembre alle ore 18 a Piazza Italia, davanti Palazzo S.Giorgio.Nell’occasione una delegazione chiederà di incontrare il Prefetto per sollecitare un suo intervento in garanzia delle libertà costituzionali.Il presidio vuole essere risposta immediata al vile attentato ma anche occasione per attivare percorsi di approfondimento e riflessione sulle dinamiche politiche e sociali che dai moti reggini ad oggi hanno caratterizzato la vita della città.
http://www.reggiosud.blogspot.com

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Renato 31/08/2006
by Haidi Gaggio Giuliani Friday, Sep. 01, 2006 at 6:43 PM mail:

Renato 31/08/2006 Lettera aperta della mamma di Carlo per Renato

Qualche giorno fa ero a Brescia, alla bella festa di Radio Onda d’Urto. No, non ero lì per fare festa ma per parlare di Aldro insieme a Patrizia, sua madre. E chissà perché, quando ho avuto il microfono in mano, ho cominciato a raccontare di Luca Rossi, ucciso “per sbaglio” mentre attraversava la strada, negli anni 70 a Milano, da un poliziotto in borghese che stava litigando con degli spacciatori per affari privati. E poi ho raccontato di Francesco Lo Russo, ucciso a Bologna in quegli stessi anni, e la sua storia assomiglia tanto a quella di Carlo, solo che lui è stato colpito alla schiena e non aveva nemmeno un estintore in mano per difendersi. Fanno tutti parte di una lunga lista di archiviati senza verità né giustizia. Così, quando sento la notizia dell’assassinio di Renato penso a Dax. Penso a Davide accoltellato con il suo amico da tre fanatici all’uscita di un bar, alle forze dell’ordine che bloccano la strada ritardando l’arrivo dell’ambulanza, a lui agonizzante sul marciapiedi, mentre già qualcuno scrive che si è trattato di una rissa. Non posso non pensarci: sua madre, Rosa, da quel giorno è diventata mia sorella. E penso che ci sono epoche, nella vita del nostro Paese, in cui c’è chi si diletta a fomentare odio, per calcolo politico, per tornaconto personale, per vendere più copie, per tante ragioni. Sì, c’è chi sfrutta l’ignoranza e il fanatismo per indicare e mettere sotto accusa il nemico di sempre: l’extraparlamentare, il comunista, il libertario, l’alternativo, il ragazzo generoso che sta dalla parte dei senzacasa e senzavoce, il ragazzo dei centri sociali. Passano gli anni, cambiano le definizioni, le vittime sono sempre le stesse. Perché, a soffiare sul fuoco, prima o poi il fuoco si accende. La vita umana, in tempo di guerre e di disperati sbarchi clandestini, vale sempre di meno. Vale di meno sui tralicci di un cantiere o in un camion di trafficanti. C’è chi, con una mano sul portafoglio, va teorizzando che quei morti dopotutto se la sono cercata e voluta, che quei morti sono loro, il nemico, loro e chi sta dalla loro parte. Quindi, dalli all’untore! Me ne hanno raccontate tante di storie di aggressioni di stampo fascista, in questi anni, durante i miei viaggi. Un anno fa, a Torino, solo per fortuna non c’è scappato il morto: qualcuno era entrato di notte in un centro sociale e aveva accoltellato dei ragazzi che dormivano all’interno; in cambio il giorno dopo la polizia ha caricato e arrestato i loro amici che manifestavano contro l’aggressione. E’ pericoloso essere antifascisti, nel nostro democratico Paese; se ne sono accorti anche i ragazzi di Milano: otto di loro sono stati scarcerati, dopo quattro mesi di galera gratuita, perché riconosciuti innocenti; gli altri, vedremo. Nessuno si è preoccupato per quelli che sfilavano con tanto di croci celtiche, saluti romani, gagliardetti e altre amenità anticostituzionali. E domenica scorsa viene assassinato Renato. A differenza di altri, per cui giornali e tv spendono parole di fuoco, non è un morto importante, anzi, è un morto scomodo e la notizia passa presto. Io sto qui seduta, a pensare a lui, che non conosco ma è come se lo conoscessi. Penso che non ce la farò. Non ce la farò ad accompagnare ancora quest’altro figlio al cimitero. Non ce la farò a guardarmi nello specchio degli occhi di sua madre. Ma non ce la farò neppure a stare qui, di fronte agli occhi di Carlo che mi guardano da un manifesto, senza fare niente. Perché so quello che devo fare, quello che tutti e tutte dobbiamo fare, subito: chiedere conto ai mandanti, agli istigatori, ai seminatori di odio; a chi certamente non gira con il coltello nascosto sotto la giacca ma, peggio, pronuncia condanne irresponsabili. E dobbiamo chiedere conto a chi volta la faccia dall’altra parte, a chi non vuole vedere né capire da che parte sta la violenza, e si trincera con supponenza dietro a un atteggiamento di falsa equidistanza. Dobbiamo chiedere conto a loro della vita di Renato, che non c’è più.

Haidi Gaggio Giuliani

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il manifesto 1/9
by imc roma Friday, Sep. 01, 2006 at 6:57 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1142124.php

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SOLIDARIETA' ANTIFASCISTA !
by Studenti Autorganizzati Comaschi Friday, Sep. 01, 2006 at 8:39 PM mail:

Esprimiamo la massima solidarietà ai familiari, agli amici ed ai compagni di Renato




L'omicidio di sabato notte è l'estrema conseguenza dell'accettazione della "cultura" dell'intolleranza e dell'odio per il diverso, frutto di stereotipi dominanti attualmente nella società.

Un abbraccio a Renato

Collettivo Femminista Autorganizzato Erika Como
Studenti Autorganizzati Comaschi

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Roma antifascista
by antifà Friday, Sep. 01, 2006 at 11:18 PM mail:

Questa lettera parla di: territori, cultura, fascismi,la morte in una sera di festa. Questa lettera parla a tutti coloro che non riescono a chiudere un occhio.

Roma, pur avendo un tessuto democratico consolidato, come molti altri territori del nostro paese, è da qualche tempo e con una forza significativa, aggredita da proposte politiche che usano stereotipi, banalizzazioni, negazione della diversità, autoritarismo, che costruiscono valori e morali basati sulla supremazia. Che, nella fantasie di onnipotenza definiscono nemici tutti quelli che stanno fuori da queste logiche. La destra sociale e politica ha avuto per molto tempo troppo spazio per potersi insinuare e attestarsi sul territorio romano, sostenuta nella sua avanzata da un’idea di normalizzazione e di equidistanza che passa anche attraverso la riscrittura di una storia che vede i torturatori assomigliare sempre più ai torturati.

Questo strano obiettivo della normalità, o piuttosto della normalizzazione, ha visto e vede alcuni attori protagonisti e altri spettatori.

I protagonisti sono tutti coloro che negli ultimi anni hanno voluto riscrivere pezzi di storia, costruendo nel presente giustificazioni ideologiche per la rifioritura di tutti i fascismi; tutti quelli che hanno alimentato il tessuto per le aggressioni, intimidazioni, limitazioni della libertà di esprimere creatività e opinioni sui corpi come nelle parole; tutti quelli che hanno fatto alleanze con forze politiche di estrema destra per candidarsi a governare.
Quelli che hanno fatto campagna elettorale viaggiando su camionette di camicie nere in giro per la città.

Roma quindi, allo stesso tempo città dei movimenti, dell'autogestione, dei conflitti sociali e laboratorio di una destra neofascista che qui sta tentando di mettere in atto una strategia politica chiara, con obiettivi precisi. Un laboratorio sociale e politico che crea loghi, slogan, linguaggi e azioni ormai ‘normalmente’ inclusi e compresi nel suo paesaggio.

Una città che vorremo riconoscere capace di rompere questa normalità tornando a scandalizzarsi, a rifiutare l’idea che è possibile far convivere sullo stesso territorio il museo della Shoah, il mausoleo alle fosse Ardeatine accanto ai i covi di organizzazioni neonaziste.

Gli spettatori sono invece tutti quelli che di fronte a questo processo non hanno saputo guardare con la dovuta attenzione.

Agli spettatori si propone una storia, quella della morte di Renato dopo una sera di festa. Un ragazzo di 26 anni aggredito e assassinato all’interno di questo contesto, per mano di questa cultura. Una morte che non ha più bisogno di individuare nel suo assassino il militante neofascista per gridare a un nuovo allarme.
Il silenzio prodotto da questa idea di normalità, l’indifferenza che ha avvolto la città in un clima in
cui la diffusione della cultura della sopraffazione emerge dal centro fino alla periferia, questa volta ha prodotto morte.

Questa lettera aperta alla città di Roma vuole cominciare ad essere uno spartiacque, una presa di
parola di tutti quelli a cui invece non appartiene il silenzio. Che sentono l’urgenza di interpretare questo fenomeno in una chiave sociale, culturale, diversamente politica, che sentono la necessità e vogliono reagire.
Questa lettera vuole affermare che l’indifferenza non può essere la nostra, che la voglia di vivere e
cambiare il mondo significa innanzitutto opporsi a qualsiasi forma di sopraffazione, ai diversi modi in cui i fascismi si esprimono, togliendo loro ogni spazio di legittimazione ed agibilità.


Al sindaco, alle forze politiche e sociali e a tutti i cittadini, questa lettera chiede di rompere questo muro di indifferenza, di chiudere con la falsa idea dell'equidistanza condannando le violenze neofasciste e reagendo attraverso una forte mobilitazione democratica che sappia attraversare e riconquistare ogni angolo di questa città.


Sabato 2 Settembre 2006 ore 17:00
Appuntamento a Porta San Paolo Roma

Assemblea pubblica del 30 Agosto

Prime adesioni:

Roma:
LOA Acrobax,
All Reds Rugby Roma
Coordinamento Cittadino Lotta per la Casa,
CSOA Forte Prenestino,
CSOA Corto Circuito,
Action,
RadioOndaRossa,
CSOA La Torre,
CSOA Intifada,
Vittorio Occupato,
CSOA ex Snia,
CSOA La Strada,
Spazio sociale 32,
C.S.O.A. Ricomincio dal Faro,
Angelo Mai Okkupato,
Comitato Popolare di Lotta per la Casa,
CSOA MacchiaRossa, ,
CSOA Auro e Marco,
Spina City Lab,
Strike SPA,
Esc atelier occupato,
Officina Libere Espressioni,
Idee Lab 06,
Laboratorio Sociale la Talpa,
Astra 19,
Infoxoa
Confederazione COBAS,
Laboratorio Sociale Centocelle ,
RDB-Cub,
CLARO (Cordinamento Lavoratori Autorganizzati Roma Ovest),
Collettivo precari Atesia,
Rete ricercatori precari,
Cocittos (Cordinamento Cittadino degli operatori sociali),
Operatrici e operatori sociali autorganizzati nel terzo settore,
Coordinamento collettivi universitari,
Arci Solidarietà Lazio,
Associazione Riva Sinistra
Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli,
Corrispondenze Metropolitane,
Radici nel Cemento,
Braincorp,
Women in Reggae,
VPN Roma,
Associazione Sportiva Popolare,
Comitato di quartiere Centocelle,
Associazione Ex Lavanderia,
Gridalo Forte
Libreria Almayer,
Federazione Romana PRC,
Liberazione (quotidiano)
Giovani Comunisti,
Sinistra Critica,
Sinistra Giovanile XIII Municipio,
Collettivo di Lettere e Filosofia – collettivo di Scienze Politiche di Roma Tre


Resto d’Italia:
Chainworkers (Milano),
Officina della resistenza Sociale Orso (Milano),
Assemblea Studenti Statale Occupata (Milano)
Eterotopia ( S. giuliano Milanese)
Officina Ska (Napoli),
CSOA Ex Carcere (Palermo),
Area Antagonista Campana,
Crash (Bologna),
Movimento di Lotta per la Casa (Firenze),
Movimento Antagonista Toscano,
Case occupate Cecco Rivolta (Firenze),
CSOA Ex Emerson(Firenze),
Antifa Boxe (Palestra popolare Torino),
CSOA Askatasuna (Torino),
CSA Murazzi (Torino),
Collettivo Universitario Autonomo (Torino),
Centro di Documentazione Senza Pazienza (Torino),
CSOA Godzilla (Livorno),
Precaut (Livorno),
CSO Rivolta (Marghera) ,
CSO Pedro (Padova),
Laboratorio Sociale Morion (Venezia),
Capannone Sociale (Vicenza),
Circolo Operaio Anarchico (Padova),
C.S. Rebelde (Conegliano),
Rete Cosenza Antifascista (Cosenza),
Aula Carlo Giuliani,
ASK 191 Occupato,
Coordinamento degli Universitari in Lotta Palermo,
Centro Popolare Occupato Experia (Catania),
Senzaconfine,
Rete Antirazzista Catanese,
Comitato Piazza Carlo Giuliani onlus
CSa Paci Paciana (Bergamo),
CSOA ex Mercato 24 (Bologna),
Collettivo lotta per la casa Habit_Azione (Bologna),
International Peace Observatory,
Officina Shake Castellanza,
Comitato Chapas Castellanza (VA),

Singoli e rappresentanti:
Rosa Pira (mamma di Dax),
Haidi Giuliani (mamma di Carlo)
Dario Fò
Franca Rame


Massimiliano Smeriglio (Segretario Federazione Romana PRC),
Alessandra Tibaldi (Assessore alle politiche del lavoro Regione Lazio, Prc),
Luigi Nieri (assessore al bilancio regione lazio)
Ivano Peduzzi (Capogruppo Prc regione lazio)
Enrico Lucani (consigliere prc regione lazio)
Anna Pizzo (Consigliere Regionale regione lazio),
Nando Simeone (Vice presidente del Consiglio provinciale di Roma PRC),
Dante Pomponi (Assessore al lavoro e alle periferie Comune di Roma)
Adriana Spera (Capo gruppo PRC Comune di Roma)
Nando Bonessio ( Capo gruppo Verdi Comune di Roma)
Andrea Catarci (Presidente del XI Municipio Roma PRC),
Gianluca Peciola (Assessore Politiche giovanili Municipio Roma XI),
Alfonso Perrotta (Assessore politiche sociali Municipio Roma I),
Claudio Ortale (Consigliere PRC Municipio Roma 19)
Fabio Nobile (Segretario Federazione Romana PDCI)
Paolo Cento (Verdi Sottosegretario al Ministero dell’Economia),
Stefano Boco, (Sottosegretario all'agricoltura Verdi),
Giovanni Russo Spena (Senatore PRC),
Graziella Mascia (Deputata PRC)
Daniele Farina (Vice Presidente della Commissione Giustizia),
Salvatore Bondonna (Senatore PRC),
Francesco Caruso (Deputato PRC),
Giorgio Cremaschi (Segretario Nazionale Fiom),
Elvira Sabbatini Paladini (Direttrice Museo Storico della Liberazione),
Matilde Ferraro (Assessore Comune di Cosenza),
Sergio Bianchi (Derive Approdi),
Militant A (Assalti Frontali),
Paolo Didonè (Presidente Assoli Associazione Software libero),
Francesco Tupone (Linux Club Roma),
ISF (ass Io Sto con Falcone),
Alfonso di Stefano (Attac Italia),
Stefano Pennacchietti (coordinatore RSU Filt Cgil ferrovie)

Radici nel Cemento
Punkreas (gruppo musicale),
Africa Unite,
Marco Messina 99 Posse,
Tano D’amico (fotografo)
Alberto Grifi (regista)

Guido Caldiron,
Lanfranco Caminiti ,
Saverio Ferrari
Filippo Gatti,
Alfio Nicotra,
Fiorello Cortina
Libera Velo (Napoli),
Lorenzo De Tomasi.
Giovanni Castagna,
Diego Delvecchio,
Emiliano Mallamaci,
Stefano Simoncini Iperinico,
Massimiliano Coccia

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solidarieta argentina
by mtr Saturday, Sep. 02, 2006 at 1:25 AM mail:

Desde nuestro movimiento, adherimos al acto contra la bestialidad fascista, que en un acto de cobardía nos quita un compañero. Pero Renato seguirá viviendo, siempre que los compañeros no aflojemos en la lucha.
Algún día les devolveremos cada injusticia y cada asesinato através de la justicia popular.
Será Victoria con o sin nosotros.
HASTA LA VICTORIA SIEMPRE!!!!
RENATO BIAGETTI !!!!
PRESENTE!!!!!
AHORA Y SIEMPRE!!!!
MOVIMIENTO TERESA RODRÍGUEZ
C.U.Ba.
Argentina

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a
by a Saturday, Sep. 02, 2006 at 2:33 PM mail: a@a.it

peccato che censurate articoli senza offese. ma non siete i primi ne gli ultimi che censurate. non dovreste lamentarvi quando poi lo fanno agli altri compagni.
indymedia è proprio come aruba

lotta sociale, lotta nelle strade

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Commozione, musica, solidarietà, rabbia con Renato nel cuore
by reporter Sunday, Sep. 03, 2006 at 7:40 PM mail:


Commozione, musica, solidarietà, rabbia con Renato nel cuore

di ELENA PANARELLA da "Il Messaggero" 2.9.06

Le immagini scorrono veloci su uno schermo, nella vecchia sala ricevitorie dell’ex Cinodromo in via della Vasca Navale, non sono immagini qualsiasi sono le foto di Renato Biagetti, il giovane ingegnere ucciso domenica scorsa a Focene all’uscita dalla dance hall del chiosco «Buena Onda». E’ la prima volta che compare il suo volto da quando è accaduta la tragedia. E solo ieri, durante il suo funerale, nel vedere quel sorriso e quegli occhi azzurri si capiva chi era veramente Renato.

Il funerale si è svolto proprio lì, in forma laica, nella sede del centro sociale Acrobax, che frequentava da anni «è cosi che avrebbe voluto». Alle note dei suoi brani preferiti il compito di raccontarlo e dargli l’ultimo addio fino al cimitero di Trigoria in un momento in cui, come hanno detto alcuni amici, «siamo trafitti dal dolore, così come lui è stato trafitto dalla tristezza e dalla stupidità di idee mortifere che cancellano ogni diversità».

Oltre cinquecento amici uniti nel dolore e nel ricordo di Renato con i genitori dello sfortunato ingegnere, con il fratello Dario, con la fidanzata Laura. Presenti anche l’assessore comunale alle Periferie, Dante Pomponi, il segretario romano di Rifondazione Comunista, Massimiliano Smeriglio, il presidente dell’XI Municipio Andrea Catarci, i consiglieri comunali Nando Bonessio (Verdi) e Fabio Nobile (Pdci). C’è anche il senatore Salvatore Bonadonna (Prc): «Questo assurdo delitto è il prodotto del degrado sociale e dell’ambiente culturale in cui viviamo. Le istituzioni devono intervenire con una campagna di bonifica sociale che preveda la lotta alla precarietà e la promozione di interventi culturali».

La madre, stretta al figlio Dario, ha chiesto che tutti conservassero di Renato «un ricordo fatto d’amore, perché lui odiava ogni forma di sopraffazione, l’odio gli faceva schifo e considerava la violenza mostruosa, lui che aveva paura persino di un taglierino. Su Renato, sulla sua morte, non ci deve essere violenza, perché lui era pacifico, amava la vita».

E poi con un sorriso, lo stesso dei suoi figli, ha aggiunto: «Aveva occhi come stelle e aveva una marcia in più, come ce l’ha suo fratello. Amava molto Dario, era stato la sua guida, il suo papà. E amava anche me. Un giorno mi ha detto che era stanco di lavorare come facchino con una laurea in ingegneria e che un giorno sarebbe riuscito a fare ciò che amava. Da piccolo gli avevamo insegnato a lavorare. Andava sempre in giro coi mezzi pubblici. L’unica automobile, una Panda, che usavamo a turno. Poi un giorno l’ho visto felice, mi aveva detto che aveva incontrato l’amore, una ragazza che come lui rideva sempre: Laura». E lei era lì accanto con gli occhi lucidi e con il cuore trafitto dal dolore.

“Il Fannullone” e “Se ti tagliassero a pezzetti” di Fabrizio De Andrè, “Gianna” di Rino Gaetano, il “Bolero” di Ravel hanno scandito i ricordi di Laura, che lo ha visto morire davanti ai suoi occhi. «Il tuo sorriso - ha detto trattenendo a stento le lacrime - entra nella nostra vita, così lontana dalla violenza. Non a caso avevi scelto il suono per esprimerti, “Tum Tum”, vibrazione che ci accompagna per tutta la vita e che scorre in noi dandoci elettrica energia». Poi, con un filo di voce, ha letto i versi della “Fenice” di Leonardo da Vinci, «le parole di un genio per salutare un genio. Ringrazio la sua famiglia - ha aggiunto - per avermi dato un dono così grande e per avermi coccolata in questi giorni difficili senza farmi mai sentire sola».

Sopra la bara uno striscione con la scritta «Con Renato nel cuore» e il disegno di due altoparlanti per ricordarne la passione per tutto ciò che aveva a che fare con la musica. Almeno in cinquecento gli amici, parenti, vicini di casa che si sono stretti attorno alla disperazione dei genitori. Sul feretro, davanti al quale erano state poste quattro coppe sportive che il giovane aveva vinto con la squadra degli All Reds di rugby, i ragazzi del centro sociale hanno deposto magliette e sciarpe. Sono le magliette della sua palestra di boxe, della sua squadra di rugby, e poi una bandiera della Roma, fiori, tanti fiori (un omaggio floreale anche da parte di Rifondazione Comunista e dell’XI Municipio), collane e bracciali. «Sei proprio bravo, Renato», recita una scritta su un cartellone con un grande cuore, e poi «Ciao Renà» su una bandiera rossa. «Questo saluto farà il paio con quel “Ciao, Anto” - dice uno degli amici - Una scritta che ormai campeggia per tutta Roma in ricordo di Antonio Salerno, il ragazzo morto in un incidente lo scorso inverno i cui funerali furono svolti qui».

Tanti applausi a sciogliere la grande commozione, fino all’intervento finale del fratello Dario, che gli ha dedicato l’ultimo brano suonato durante una festa prima dell’estate. Lui voleva smettere di suonare, ma Renato si era offerto di smontare al posto suo l’impianto di amplificazione, perché «l’importante è che tu continui a suonare». E allora si è continuato a suonare anche ieri mattina, fino al brindisi finale degli amici più intimi con un amaro, mentre tutti ballavano accanto alla salma di Renato, per sempre vivo nei loro cuori.


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ansa del 2 settembre
by ansia e paura Sunday, Sep. 03, 2006 at 10:45 PM mail:

MORTO DOPO LITE: CENTO, CENTROSINISTRA NEL TORPORE
(ANSA) - ROMA, 2 set - ''Il centrosinistra si deve scuotere
dal torpore. Non vorrei che a Roma dopo il successo elettorale
si pensi che tutto sia acquisito''. Lo ha detto il deputato dei
Verdi e sottosegretario all'Economia Paolo Cento partecipando
alla manifestazione, in corso nella Capitale, organizzata dal
centro sociale romano Acrobax per ricordare Renato Biagetti, il
giovane di 26 anni ucciso domenica scorsa a Focene.
Secondo Cento e' un fatto grave che ''ci sia una preoccupante
sottovalutazione da parte delle istituzioni locali, delle forze
politiche, anche del centrosinistra, del clima di fascismo
pressante che c'e' a Roma, spesso a bassa intensita' e che
quando sfugge dal controllo diventa omicidio, come nel caso di
Biagetti''.
Il sottosegretario sostiene che ''tutti devono dare una
risposta civile contro rigurgiti di violenza a Roma''
sottolineando anche che avrebbe voluto vedere ''molti piu'
rappresentanti istituzionali e politici''.(ANSA).
DE/KWB

MORTO DOPO LITE: CORTEO A ROMA, FERMARE AGGRESSIONI FASCISTE
(ANSA) - ROMA, 2 set - ''Venti mesi, 134 aggressioni
fasciste. Stesse lame e stesse trame''. E' il testo dello
striscione d' apertura della manifestazione organizzata dal
centro sociale romano Acrobax, partita poco dopo alle 18 da
Porta San Paolo, a Roma. Il corteo, che arrivera' a Campo de'
Fiori, e' stato indetto per ricordare Renato Biagetti, il
giovane di 26 anni ucciso a coltellate domenica scorsa a Focene,
ma soprattutto anche per chiedere ''al sindaco, alle forze
politiche e sociali e a tutti i cittadini, di rompere il muro di
indifferenza e chiudere con la falsa idea dell' equidistanza,
condannando le violenze neofasciste e reagendo attraverso una
mobilitazione democratica''.
Durante il concentramento, su un palco improvvisato, gli
organizzatori hanno ribadito ancora una volta che non si e'
trattato di una ''lite tra balordi'', ma di ''un' aggressione di
stampo fascista'', visto che Renato Biagetti e' stato ''in
trenta secondi colpito da otto pugnalate, di cui due al petto''.
Al corteo (2-3 mila manifestanti secondo gli organizzatori,
un migliaio secondo le forze dell'ordine) partecipano, tra gli
altri, i parlamentari Paolo Cento, Vladimir Luxuria, gli
assessori della Regione Lazio Luigi Nieri e Alessandra Tibaldi,
l'assessore del Comune di Roma Dante Pomponi, rappresentanti del
sindacato e delle associazioni della societa' civile, nonche'
molti centri sociali provenienti da varie regioni d'
Italia.(ANSA).
DE/ARS
02-SET-06 18:20 NNNN
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MORTO DOPO LITE: CORTEO A ROMA, FERMARE AGGRESSIONI FASCISTE(2)
(ANSA) - ROMA, 2 set - Rosa e Dario, la madre e il fratello
di Renato, per tutto il tempo del corteo sono stati a bordo del
camioncino dove era stato allestito l'impianto di
amplificazione. La donna era accanto al guidatore, mentre il
figlio era sopra e sceglieva alcuni brani da far ascoltare ai
manifestanti.
Il corteo si e' snodato in un insolito percorso composto da
molte piccole e anguste strade di Trastevere, e' proseguito su
Ponte Sisto, quindi in via Giulia, per concludersi in piazza
Campo de' Fiori. Qui e' stato letto un messaggio della madre di
Carlo Giuliani, Heidi, in cui si leggeva tra l'altro: ''E'
pericoloso essere antifascisti nel nostro democratico Paese.
Renato non e' un morto importante, e' un morto scomodo, non ce
l'ho fatta ad accompagnare un altro figlio al cimitero e a
specchiarmi negli occhi di sua madre''.
Sempre a Campo de' Fiori gli amici e le amiche di Renato
hanno letto una lettera aperta alla citta' di Roma, in cui hanno
accusato la stampa di aver scritto che si era trattato di una
''rissa tra balordi''. E proprio per ricordare la figura di
Renato, i compagni di Acrobax hanno proiettato un video su di
lui, composto dalle foto piu' significative della sua militanza
politica.
Al corteo erano presenti anche la madre di Dax, ovvero
Daniele Cesare, che a 26 anni fu accoltellato e ucciso il 16
marzo 2003 a Milano, Adriana Spera, del Prc e il segretario
romano e parlamentare del Prc Massimiliano Smeriglio.
La scelta di concludere la manifestazione a Campo de' Fiori,
e' stato spiegato, e' dovuta al fatto che la piazza ''e'
frequentata dal mondo fascista e durante i Mondiali sono
avvenuti parecchi episodi di violenza''. (ANSA).
DE/FV
02-SET-06 21:29 NNNN

MORTO DOPO LITE:CORTEO ROMA, GRIDO 10,100,1000 ACCA LARENTIA
(V. 'MORTO DOPO LITE: CORTEO A ROMA, FERMARE...' DELLE 18:20)
(ANSA) - ROMA, 2 set - ''Dieci, cento, mille Acca Larentia''.
E' uno degli slogan gridati dai manifestanti del corteo in corso
a Roma in ricordo di Renato Biagetti, il giovane ucciso domenica
scorsa a coltellate a Focene, non appena entrati nel quartiere
Trastevere. Fino ad allora, la manifestazione aveva avuto come
colonna sonora soprattutto le canzoni di De Andre' e brevi
interventi e testimonianze al microfono.
Non appena i manifestanti sono sfilati nelle strette stradine
di Trastevere, in particolare in via della Lungaretta, hanno
cominciato a scandire una lunga serie di slogan contro i
fascisti, tra i quali ''Piazzale Loreto ce l'ha insegnato,
uccidere un fascista non e' un reato'', ''Roma ricorda le Fosse
Ardeatine, basta fascisti e le lame assassine''.
I manifestanti hanno anche intonato ''Bella ciao'' e alzato
pugni chiusi. Il corteo si trova ora su Ponte Sisto in attesa
della conclusione che e' prevista a Campo de' Fiori.(ANSA).
DE/KWB
02-SET-06 20:17 NNNN



MORTO DOPO LITE: LUXURIA, DISTRATTI SU APOLOGIA FASCISMO
(ANSA) - ROMA, 2 set - ''Troppa violenza, troppe vittime ed
un'applicazione distratta sulla legge dell'apologia del
fascismo''. E' quanto sostiene il parlamentare Vladimir Luxuria
partecipando a Roma al corteo per ricordare Renato Biagetti, il
giovane di 26 anni ucciso domenica scorsa a Focene.
''C'e' stata una responsabilita' politica - ha aggiunto - a
sdoganare forze come Fiamma Tricolore, Forza Nuova e personaggi
come Romagnoli e la Mussolini. E' strano che il partito di An
faccia il congresso a Fiuggi e poi si allei con loro. Bisogna
ritrovare il valore dell'antifascismo, questo omicidio somiglia
troppo a quello che nel marzo 2003 ebbe come vittima un ragazzo
del centro sociale 'Orso' di Milano''.(ANSA).
DE/KWB
02-SET-06 17:58 NNNN

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Slogan antifascisti al corteo in ricordo di Renato Biagetti
by ...sembra quasi un crimine!!! Monday, Sep. 04, 2006 at 10:45 AM mail:

schifoso articoletto del fascistissimo Giornale che riesce nel consueto giochetto: ribaltare il tutto, facendo apparire criminali gli antifascisti! ma chi è il morto? chi l'assassino? si può essere più ipocriti di così?!

Slogan antifascisti al corteo in ricordo di Renato Biagetti - di Redazione -

«Dieci, cento, mille Acca Larentia». È l'agghiacciante slogan scandito ieri pomeriggio, una volta raggiunta Trastevere, dai ragazzi dei centri sociali che hanno sfilato in corteo da San Paolo a Campo de' Fiori per ricordare la morte di Renato Biagetti, il 26enne ucciso l'altra domenica a Focene. Fino a quel momento la manifestazione aveva avuto come colonna sonora soprattutto le canzoni di De Andrè e brevi interventi e testimonianze al microfono. Non appena i manifestanti sono sfilati in via della Lungaretta, è cominciata la pioggia di slogan anti-fascisti, tra i quali «Piazzale Loreto ce l'ha insegnato, uccidere un fascista non è un reato», «Roma ricorda le Fosse Ardeatine, basta fascisti e le lame assassine». I manifestanti hanno anche intonato «Bella ciao» e alzato pugni chiusi. «I giovani di Forza Italia dicono ancora una volta no e cento volte no alla violenza da qualunque parte provenga - commenta Giorgio Miele, coordinatore Fi Giovani -. A Roma e in provincia c'è chi da tempo punta a creare un nuovo clima di odio e di scontro fra i giovani. Il dramma di Renato, quello del ragazzo accoltellato e ferito all'Eur l'altro giorno dovrebbero, invece, dare vita a iniziative per costruire qualcosa, non per infondere odio e dividere».

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=115947

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Foto del corteo del 2/9
by imc roma Monday, Sep. 04, 2006 at 4:45 PM mail:

http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1143109.php

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La morte di Renato, i giornali e noi
by un compagn@ Wednesday, Sep. 06, 2006 at 11:21 AM mail:

Abbiamo letto in questi giorni sui giornali di un corteo, quello della ripresa di parola contro i fascisti e chi li protegge, violento, fatto di tensioni. I titoli erano questi. Poi all'interno la tensione era rappresentata da uno slogan: 10 100 1000 acca larentia.
Il corteo, per chi non ci fosse stato, è durato 5 ore, iniziato a porta san paolo, doveva finire a campo de fiori ed invece è finito di nuovo a porta san paolo. Tanta era la gente che voleva continuare a stare insieme, per riprendersi un pezzo di città e continuare a stringersi dopo questa ennessima aggressione, dopo questo ennessimo omicidio.

Dallo slogan della tensione, si passa alle liste nere. Quelle cioè, che secondo i giornalisti, sono delle vere e proprie liste di nomi e cognomi che servono a dare l'indicazione di colpire chi protegge i fascisti. Quindi come tali sono liste fatte come un comportamento fascista.

La manifestazione ha dimostrato invece un livello di maturità nuova, ha deciso di non cercare non lo scontro ma di parlare alla città perchè 130 aggressioni e un morto non sono roba da tenersi in casa, ma vanno denunciate pubblicamente. In questa denuncia pubblica alla città, di un clima che si vive, è stato denunciato come i neofascisti stiano cercando di leggittimarsi, dalle iniziative pseudo culturali a cui partecipano professori universitari a seminari a cui vanno noti giornalisti.

Come è possibile allora che tutto stia diventanto il contrario?
La manifestazione denunciava un clima e questo clima fà paura perchè rompe quell'idea di normalità o meglio di normalizzazione alla quale ci hanno abituati. In questa denuncia pubblica venivano indicate alcune chiare responsabilità, non solo dei vari giornalisti che fanno finta di non sapere dove andare, ma anche del sindaco che pensa che far convivere il museo della shoa con i covi neonazi sia possibile. Non è un caso che il primo giornale a partire sia stato La Repubblica. Guai a toccare il futuro premier e capo del Partito Democratico.

Ma c'è di più. Queste prese di posizione che continuano tutti i giorni ad essere pubblicate, dal corsera in giù, ci dicono che a rendere il clima intollerabile siamo noi, cioè gli antifascisti, che con slogan di violenza e liste nere, vogliono lo scontro, un ritorno agli anni '70 e bla bla. Ancora nessuno, ha ricordato le 130 aggressioni, nessuno ha speso una parola sul clima che già si vive, niente sull'uso infame del coltello divenuta ormai prassi nei territori metropolitani, manco una riga sul fatto che la vera lista nera sia quella infinita sequela di aggressioni sparse sulla penisola e chissà quante altre ve ne sono state senza che nessuno la denunciasse pubblicamente.

Il ruolo dei media è centrale, non perchè sono servi dei padroni etcetc. o perchè bisogna parlare con loro se si vuol parlare a tutti, ma perchè denuncia una vera e propria contiguita culturale con l'idea di normalizzazione, di comparazione, di accettazione tra torturato e torturatore.
Al corteo, alla notizia dell'assalto contemporaneo, del cs piratoeria ad opera di alcuni fasci ho pensato che quella sarebbe stata la notizia: "mentre si denunciano le aggressioni con una manifestazione, queste avvengono". Invece di questo neanche l'ombra, se non come palliative giustificatorio dello slogan 10 100 1000 etcetc.

Le coperture politiche intorno ai nazi sono più forti di quanto noi pensavamo? Credo di si, ed il lavoro da fare per noi è molto più difficile.

Le relazioni che hanno sono molto più strette? credo di si, d'altronde nel Lazio Storace è stato presidente di Regione, e i compagni romani sanno in quel periodo quanti manifesti questi attaccavano per la città...soldi, contatti, coperture...Alemanno è stato ministro, ed i compagni di Roma3 hanno visto il suo servizio d'opera al lavoro...9 compagni feriti, due pulmann di fasci di fronte all'università alle 7 del mattino, caschi e bastoni in mano...un repulisti veloce e poi il comizietto dell'ex ministro...

L'indifferenza è tanta? Si, i firmatari dell'appello che indiceva la manifestazione e denunciava il clima non esce fuori da una cerchia, non vede esprimersi pezzi importanti di questa città (Roma), e vede cadere nel vuoto anche la lettere del segretario romano di rifondazione che invita veltroni ad esprimersi.
D'altronde neanche gli ebrei romani si sono sconvolti nel vedere 500 camice nere fare la marcia su Roma lo scorso ottobre con tanto di saluto al duce sotto il balcone di piazza venezia, o durante le parate dei camioncini con camice nere in giro per la città, durante l'ultima campagna elettorale per Iannone (casa pound) candidato e a sostegno di Alemanno sindaco.

Il nostro lavoro dunque è tanto, ci rimane il fatto di essere quelli che hanno detto basta e che visto tanto "frontismo" da parte di giornali (che hanno preso parola contro di noi), sindaco (che non parla), giornalisti (che rivendicano il loro leggittimare i covi nazi come luoghi di bravi ragazzi), ci dobbiamo assumere la responsabilità di aver scoperchiato il pentolone. Abbiamo posto una questione forte, di carattere culturale e politico, abbiamo voluto cominciare a rompere i legami che questi hanno e i legami stanno uscendo fuori allo scoperto, abbiamo voluto denunciare il silenzio e dobbiamo continuare a fare baccano. Non bisogna mollare la presa, ma allargare il piano della discussione, coinvolgere pezzi di società e di città e fargli prendere parola, bisogna creare quello spartiacque che proprio l'appello chiedeva.

Non bisogna andare soli ma suonare al campanello di tutti.

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Solidarietà a parenti ed amici di Renato
by lab.fuo.co. Wednesday, Sep. 06, 2006 at 2:59 PM mail:

Ancora una volta qualcuno si sente in diritto di compiere un omicidio. Ancora una volta siamo costretti ad assistere ad un bieco gesto di intolleranza.
In una società in cui chi è "diverso" viene ghettizzato (e questo lo sa bene il nostro sindaco Zanonato), perseguitato, privato della propria libertà e persino della propria vita.
Le compagne e i compagni del Laboratorio Fuo.Co. di Padova esprimono tutta la loro solidarietà agli amici e ai parenti di Renato Biagetti, vittima di una cieca ignoranza.

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Renato è stato ucciso dai fascisti.
by CSOA Macchia Rossa Friday, Sep. 08, 2006 at 4:23 PM mail: csoamacchiarossa@inventati.org

Renato è stato ucciso dai fascisti.
Non lo dimenticheremo.

Difficile trovare le parole per parlare dell'assassinio di uno di noi, una persona che frequentava i nostri stessi spazi.
Scontata la nostra solidarietà con il fratello, la ragazza che amava, la famiglia, ed i compagni e le compagne di Acrobax e di Pirateria.

Quello che ci preme dire, e per fortuna non siamo i/le soli/e, è che l'assassinio di Renato è l'ultimo tragico episodio di una lunga serie di aggressioni che negli ultimi anni hanno insanguinato la nostra città. Il tentato omicidio all'interno del Forte Prenestino e l'assalto alla Torre sono solo i casi più eclatanti. Le aggressioni documentate si contano a centinaia, per tacere di quelle ignote alla cronaca.

Questi episodi di violenza fascista, organizzati o meno, fanno parte di una strategia che l'estrema destra sta portando avanti per ritagliarsi sempre maggiori spazi di agibilità politica nella nostra città.
Gli assassini di Renato non erano militanti organizzati. Può darsi. E allora? Nemmeno Renato era un militante. Questo dimostra solo che la violenza fascista può colpire chiunque. Ed infatti colpisce, oltre a frequentatori e frequentatrici dei Centri Sociali, immigrati, omosessuali, clochard...

Nonostante questo, i fascisti trovano continue legittimazioni e complicità da parte di magistratura e forze dell'ordine (emblematico il caso dei fatti dell'11 marzo a Milano, dove decine di compagni e compagne sono rimasti/e in carcere per mesi senza processo), e persino dalle amministrazioni di centro-sinistra, che non esitano a concedere spazi a questi individui, fingendo di non vedere le violenze di cui sono promotori (o forse apprezzandone la funzione repressiva e di controllo...).

Se qualcuno/a avesse avuto ancora dei dubbi in merito, appare ormai chiaro come l'antifascismo militante costituisca in questa città non più una scelta possibile, ma una impellente necessità, almeno per chi ha ancora la pretesa di portare avanti lotte sociali e percorsi di liberazione all'interno di questa città.

Altrettanto necessario risulta smascherare le menzogne dei fascisti, alle quali purtroppo, ogni tanto qualcuno sembra credere.
Come possono parlare di diritto alla casa, difendendo al tempo stesso (come sempre) gli interessi dei padroni?
Come possono parlare di libertà quando (come sempre) propugnano la violenza contro chi è diverso da loro?
Come possono parlare di ribellione quando (come sempre) vanno a braccetto con la polizia?
Come possono parlare di rivoluzione quando (come sempre) colpiscono chi porta avanti lotte sociali?

Per noi queste sono verità elementari, ma forse in molti dei nostri territori vanno ribadite. L'importante è farlo senza farci distogliere dal portare avanti le nostre lotte sociali, continuando a creare conflitto. Anzi, ci sembra chiaro che lotte e conflittualità sociale siano l'arma migliore per togliere terreno alla cosiddetta “destra sociale”.

Il lucido odio verso chi, un'altra volta, ci costringe a piangere un compagno, rimane.

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RENATO, IL “BUON WALTER” E L'EQUIDISTANZA
by c.s.a. Germinal Cimarelli Terni Wednesday, Sep. 13, 2006 at 1:04 PM mail: bgcinaction@yahoo.it

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RENATO, IL “BUON WALTER” E L'EQUIDISTANZA

a Roma nonostante le continue sollecitazioni, in occasione del corteo del 2 settembre, ha ritenuto opportuno non presentarsi.
Il “buon Walter” si è presentato (martedì 6) invece alla festa dell'unità di Terni dove mentre promuoveva la sua ultima fatica letteraria ha visto innalzarsi, nel mezzo del popolo diessino, lo striscione di apertura del corteo di Roma: “20 mesi, 134 aggressioni, stesse lame stesse trame” e distribuire il dossier sulle aggressioni neofasciste stilato dagli antifascisti romani.
Appena notato lo striscione interviene piuttosto energicamente la sicurezza della festa, mentre gli immancabili uomini della digos controllano a vista, tutto nella normalità, tutto ovvio ( tanto da parte del fu PCI quanto dal lato digos) quello che ci sorprende è invece la nuova teoria lanciata dai bodygards diessini: “ la festa è la nostra, noi paghiamo l'occupazione di suolo pubblico, voi non potete entrare ed innalzare un qualsivoglia striscione” (chiunque voglia cioè partecipare alla dialettica politica, traduciamo noi, deve pagare!!!!).
Deve essere l'ultimo ritrovato per sconfiggere berlusconi sul suo stesso piano, una politica di censo che limita la partecipazione politica a chi ha i soldi, una sorta di jukebox politico.
Veltroni capisce la situazione e garantisce un incontro a fine dibattito.
Durante il breve incontro gli si consegna il dossier, che dice di non avar mai ricevuto, e gli si fanno presenti due cose su tutte:
“1- purtroppo nella “sua Roma” non si vive solo di cocktails e spensieratezza durante l'orgia della notte bianca, ma si muore anche di coltellate gratuite all'uscita di locali considerati troppo di sinistra
“2- l'inammissibile silenzio sui fatti di focene è ancor più grave per un sindaco di una città con un assessore alla memoria come Portelli e con un festival antifascista e borgataro come quello di Ascanio Celestini. Tra la memoria rigenerata dai racconti del passato ( Portelli) e la memoria delle storie del presente (Celestini) il “buon Walter” pensa che non debba esserci continuità, o meglio buttandola in matematica, per veltroni Focene sta alle fosse Ardeatine come il cavolo sta alla merenda.
Il “buon walter” rivendica cioè fiero l'equidistanza come unico mezzo da lui conosciuto per impedire una nuova stagione di violenza metropolitana. Peccato che essere equidistanti tra chi aggredisce e chi viene aggredito significa concretamente tanto negare il soccorso a chi è stato accoltellato quanto essere complice con chi accoltella. La stessa falsa equidistanza (propagandata come imparzialità) che sulle colonne dei giornali ha trasformato una barbara aggressione in una qualsiasi rissa di periferia.
Il modo migliore questo per infangare sia la memoria che viene da lontano, sia la memoria che vuole andare lontano, ma si sa il “buon walter” è il designato futuro premier del centro-sinistra, quindi nel presente non gli rimane che esaltare una Roma da bere,una Roma troppo impegnata a specchiarsi su se stessa, una Roma da vendere nel mondo attraverso i mirabolanti ritmi della notte bianca, attraverso patinate cartoline imperiali dove non possono trovare posto le fascistoidi aggressioni di borgata.

C.S.A. Germinal Cimarelli Terni

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