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pubblicato il 3.02.07
Fano: aggrediti 2 dirigenti DS
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FANO (Pesaro-Urbino) – Aggressione la notte scorsa a Fano. Quattro giovani, descritti con teste rasate, giubbotto nero e simboli celtici, hanno aggredito due dirigenti dei Ds: si tratta di Luca Serafini, segretario comunale, e Samuele Mascarin, dirigente nazionale dello stesso partito. I due sono stati giudicati guaribili in sette giorni per lesioni al volto.
(Agr)


DS chiedono le dimissioni del Sindaco
In seguito all’aggressione a Luca Serafini e Samuele Mascarin, il Gruppo Consiliare ha presentato una mozione urgente per chiedere a Stefano Aguzzi di dimettersi dalla carica di Sindaco della Città di Fano.

Rosetta Fulvi, Claudio Uguccioni, Luca Stefanelli, Renzo Rovinelli, Palmiro Del Bianco e Daniele Sanchioni motivano così la loro richiesta: “Nonostante questo movimento professi ideali razzisti, xenofobi e neofascisti, il Sindaco di Fano, ha concesso la sala del consiglio comunale, le vie del centro e piazza XX Settembre per le manifestazioni del movimento sopracitato; in più occasioni i gruppi consiliari del Centro Sinistra avevano richiesto espressamente al Sindaco di non concedere spazi pubblici al Movimento Forza Nuova”.

“La città di Fano –concludono- è tradizionalmente città democratica e antifascista, e che il sindaco Aguzzi con le autorizzazioni concesse e la sua disponibilità si è posto fuori dal comune sentire e della cultura presente nella pubblica opinione, assumendosi nei fatti la responsabilità politica di aver aperto la città di Fano al Movimento di ispirazione fascista Forza Nuova e determinando un clima di intolleranza sconosciuto finora alla nostra città”.


3 articoli dal Corriere adriatico on line
La solidarietà di Ricci e lo sdegno di Silenzi: “Manteniamo alta la vigilanza”
I parlamentari dell’Ulivo interrogano Amato

ANCONA – Lo sdegno corre. I deputati Oriano Giovanelli, Massimo Vannucci, Fabrizio Morri (Ds) e Renzo Lusetti (Dl) hanno presentato un’interrogazione urgente al ministro degli Interni Amato sull’aggressione subita da due dirigenti dei Ds a Fano ad opera di elementi dell’estrema destra. L’episodio, secondo i parlamentari marchigiani, è “uno dei più gravi mai accaduti nella democratica e civile città di Fano”, e si inserisce “nel clima di tensione creato in città dal gruppo di Forza Nuova”. Nell’interrogazione si chiede al ministero quali iniziative intenda assumere “affinchè vengano assicurati alla giustizia i responsabili di un atto così grave”.

Il presidente del gruppo consiliare dei Ds-l’Ulivo in Regione, Mirco Ricci, esprime “la più profonda solidarietà” al segretario comunale dei Ds di Fano Luca Serafini e a Samuele Mascarin, dell’escutivo nazionale della Sinistra Giovanile, vittime di “un’aggressione fascista”.

Non ha fatto mancare la sua solidarietà il vice coordinatore nazionale di Forza Italia Giovani Mirco Carloni, che esprime “la più ferma condanna per l’incivile aggressione”. Il presidente della Provincia di Macerata Silenzi rivolge “un’appello alle istituzioni e ai partiti democratici affinchè sia mantenuta alta la vigilanza antifascista per prevenire il ripetersi di episodi inquietanti come quello di Fano”. Ferma condanna per il “brutale episodio” viene espressa anche da Katia Mammoli, consigliera regionale dei Repubblicani europei.


Dirigenti Ds aggrediti a Fano, Forza Nuova accusata querela. A Grottammare sit in di An
Curcio e squadristi, la politica s’infiamma

FANO – La politica infiamma e s’infiamma. A Fano due diesse finiscono sotto i colpi di cinque dell’estrema destra; a Grottammare per l’arrivo di Curcio An fa quadrato e sit in per togliere la parola all’ex br; ad Ancona anche la “Giornata del ricordo” fa scintille sulle Foibe.

Son tornati gli squadristi. Son tornati anche nelle Marche, quell’isola felice sbandierata da percentuali e statistiche d’ogni tipo. Sarà, anche se a Fano la notte scorsa hanno aggredito due dirigenti dei Ds: si dice che a colpire siano stati cinque dell’estrema destra. Cinque giovinastri: teste rasate, giubbotto nero e simboli celtici, così li avrebbero visti. Pugni in faccia, calci e insulti, così avrebbero colpito basso. Per la cronaca i due diessini, Luca Serafini, segretario comunale, e Samuele Mascarin, dirigente nazionale del partito, sono finiti in ospedale col volto e il corpo segnato da quella violenza che si nasconde dietro il colore di una bandiera. Per ricucire le ferite ci vorranno sette giorni, per ritrovare la tolleranza perduta chissà quanto.

Alla violenza seguono le accuse: Serafini e Mascarin puntano il dito contro quelli di Forza Nuova. E’ Serafini a ricordare: “Giorni fa era uscito su un quotidiano on line un comunicato dei Ds con la mia foto, in cui contestavo la manifestazione di Forza Nuova di questa sera (ieri per chi legge, ndr) e la fiaccolata del 10 febbraio”. Sarebbe la prova. Ma il coordinatore regionale di Forza Nuova, Marco Gladi, annuncia una querela contro quei due diessini, il sindaco di Fano Aguzzi che revoca la manifestazione e prende le distanze dall’aggressione. Poi guai a chi tocca la manifestazione: sulle Foibe non si retrocede.

La scaletta scorre, tocca alle condanne con Spacca che fa la voce di popolo: “Un gesto intollerabile – dice – un atto di viltà da deplorare con la massima fermezza”. E aggiunge convinto: “Episodi come questi – va oltre – evidenziano quanto sia indispensabile non abbassare la guardia sui temi della democrazia e della civile convivenza”. Non porge certo l’altra guancia il governatore: “Il fascismo fa parte della storia buia del Paese, che non deve riemergere neanche attraverso atti isolati. Agli aggrediti e al partito dei Democratici di sinistra va la mia solidarietà personale e quella di tutta le Marche”. Gli fa eco il presidente del consiglio Bucciarelli: “E’un’offesa alla città, un insulto alla coscienza civile e democratica dei cittadini marchigiani”.

E’ la politica che sballa e fa scaldare gli animi. Che sia una voglia insana di barricate contro chi non si cura dei moti sommersi, compressi, repressi. E allora è tutto previsto e prevedibile come le barricate piantate a Grottammare per l’arrivo dell’ex bierre Renato Curcio. A organizzare il tutto è stata un’associazione culturale che avrebbe ricevuto qualche fondo dalla Provincia, che a sua volta avrebbe attinto dalle casse della Regione. Apriti cielo, con Spacca lì a dire che non ne sapeva nulla e il consigliere Castelli ad attizzare il fuoco. E tutti a disporsi in ordine sparso con Rifondazione che grida all’intolleranza.

Non c’è pace neanche per la Giornata del Ricordo. Che ad Ancona finisce nel mirino di Giovanni Zinni, capogruppo di An in Comune. Due gli appuntamenti il 10 febbraio a Villarey e due gli intellettuali negazionisti delle foibe che parleranno. “Un vero e proprio sfregio agli esuli”, sbotta Zinni. La politica infiamma, la tolleranza è bruciata.


su manifestazione FN
La scesa in campo di Cgil, Cisl e Uil
Altro che manifestazioni è apologia del fascismo

ANCONA – Cgil, Cisl e Uil delle Marche e della provincia di Pesaro-Urbino sostengono la petizione dell’Anpi contestando la possibilità che Forza Nuova “possa trasformare la città di Fano in teatro di esibita ideologia neo-fascista”. “Non è soltanto una fiaccolata per le vie della città – spiegano, riferendosi alla manifestazione prevista per il 10 febbraio sulle Foibe – come da alcune parti si tenta di minimizzare. Si tratta piuttosto di una evidente apologia del regime fascista organizzata in quella che è stata la città di Bruno Venturini e di Leda Antinori, di Enzo Capalozza e di Valerio Volpini, di Dini, di Salvalai, di Baldrati e che è, e resterà, città di saldi principi democratici”. I sindacati si rivolgono pertanto al ministro degli Interni, al Prefetto, al Questore, all’amministrazione comunale “perchè nelle rispettive, autonome competenze si adoperino per evitare alla città e alla coscienza democratica di tutti i marchigiani questa intollerabile provocazione”. “Questo, a maggiore ragione – concludono – dopo il gravissimo episodio di violenza che si è verificato la notte scorsa”.

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