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pubblicato il 2.05.07
2007/05/12-13 Roma Laboratorio Antifascista
·

Laboratorio Antifascista
Squarci di destra e antifascisti a confronto
12 e 13 maggio
Roma
c/o il csoa Ex-Snia Viscosa

A 65 anni dalla fine della seconda guerra mondiale la destra neofascista in Italia sembra vivere una seconda giovinezza, caratterizzata dalla capacità di inserirsi nelle contraddizioni sociali di quei settori popolari una volta audience più o meno esclusiva della sinistra più o meno rivoluzionaria. Assistiamo a nuova capacità di aggregazione, di fare senso comune, di esercitare egemonia culturale in particolare sui giovani precari delle periferie. La loro semplice ricetta identitaria fa leva come sempre sui concetti di dio, patria e famiglia, declinati però con una certa capacità di mettere in campo linguaggi adeguati alla modernità, apparendo perciò “nuovi” a chi non ha memoria storica. Attualmente, invece, la cosiddetta destra radicale investe su un immaginario antagonista, con forti tinte di rivendicazione sociale e di opposizione ai detentori del potere. E’ una destra “sociale” che ha nel fascismo “rivoluzionario” il suo background culturale. Tutto ciò, naturalmente, è stato reso possibile dalla difficoltà di intervento nel campo delle problematiche sociali che ha investito le istanze di movimento. Ci troviamo di fronte ad un fenomeno articolato, pericoloso, in grado di esprimere intervento “di massa”. Il disagio sociale, il clima di guerra, l’incapacità della sinistra di fornire risposte adeguate sono sempre stati gli ingredienti che storicamente hanno favorito l’ascesa della destra populista e demagogica. Naturalmente noi sappiamo che il ruolo storico dei fascisti sostanzialmente non è mutato: sono il braccio armato del potere capitalista contro i movimenti sociali che al capitalismo si oppongono. E purtroppo abbiamo prova di questo praticamente tutti i giorni: la pratica delle aggressioni sistematiche insanguina le nostre città e ci colpisce fin negli affetti più cari. Sono proprio i compagni e le compagne del movimento, per il loro essere in prima fila nei territori, a doversi confrontare con la violenza neofascista. Ma questo confronto ha bisogno di nuovi strumenti di conoscenza, di una nuova consapevolezza che integri la memoria storica della lotta partigiana, con il bagaglio di pratiche e di saperi dei movimenti antifascisti dal dopoguerra ad oggi, e che sappia guardare anche al futuro, interrogandosi in quali direzioni stiano andando le tendenze totalitarie del potere, di cui il neofascismo non è che la punta dell’iceberg.

Sono passati quasi otto mesi dall’omicidio di Renato a Focene e sono passati quasi due anni da quando a Roma sono ricominciate aggressioni e violenze da parte dei fascisti ai nostri spazi liberati e a chiunque venga percepito come “diverso”.
E’ da lì che tutti e tutte noi ci siamo ritrovati a confrontarci con le emergenze, a costruire percorsi ed iniziative, incontrando tante soggettività, tanti percorsi di lotta, procedendo in un cammino tutto in salita, per nulla scontato che si è dovuto scontrare con l’indifferenza e l’equidistanza della società, ma che ha anche prodotto ragionamento, stimolando un’ attivazione quotidiana di tanti compagni e compagne e non solo.
Ora però proponiamo di fermarci ed incontrarci in una due giorni per discutere, conoscersi confrontarsi e rilanciare il percorso antifascista.

Una due giorni che si terrà presso l’Ex-Snia il 12 e il 13 maggio, nella quale vorremmo coinvolgere nell’organizzazione ed invitare tutte quelle strutture o soggettività che affrontano determinate tematiche e i cui percorsi, anche con discontinuità e difficoltà hanno avuto occasione d’incontrarsi. Tutti e tutte quelle che non si girano dall’altra parte e che credono ancora e soprattutto oggi in un percorso antifascista.

Uniti ai momenti assembleari, dedicati all’elaborazione collettiva ci saranno proiezioni, dossier, stand di associazioni con materiale informativo, letture, mostre.
Inoltre in una grande serata, il 13 maggio, la Roma Reggae Coalition presenterà il cd autoprodotto delle” 4 dance hall contro il fascismo” che si sono svolte a Roma in questi mesi, a sostegno delle spese legali per il processo per l’omicidio di Renato.

L’obbiettivo della due giorni sarà quello di proporre una sintesi ragionata a conclusione dei momenti di discussione, suddivisa per tavoli, che ci porti a concentrarci su come si rilancia il percorso antifascista oggi in Italia, su come ci si organizza per contrastare il neofascismo, attraverso quali mezzi, pratiche, obbiettivi. Ma anche come ci si comunica all’esterno, a questa società che sembra girarsi dall’altra parte e coprire ciò che accade con un odioso atteggiamento di equidistanza e pacificazione.

Rete Antifascista Metropolitana

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