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Franz Cittadino: «In cittá si respira un clima molto pesante, ma potrebbero essere solo dei balordi».
Indaga la polizia scientifica
Asilo Politico, raid vandalico e scritte fasciste
Barbara Cangiano
Devastato il centro sociale di via Giuliani: danni per migliaia di euro
L’esterno del centro sociale “Asilo Politico”
Fili elettrici tranciati. Bagni in frantumi. Suppellettili bruciate. E scritte inquietanti, come: “Questo non è un furto, ma un esproprio”. Firmato Nar. Alias, Nuclei armati rivoluzionari, gruppo terroristico d’ispirazione neofascista attivo in Italia dal 1977 al novembre del 1981, con alle spalle 33 omicidi in quattro anni e due condanne definitive (Mambro e Fioravanti) per la strage di piazza Fontana.
A finire nel mirino dell’ennesimo raid vandalico, di matrice neofascista, il centro sociale “Asilo Politico” di via Carlo Giuliani (uscita tangenziale). Il blitz è stato messo presumibilmente a segno nella notte tra martedì e mercoledì, quando il centro era chiuso. L’amara scoperta è toccata, mercoledì pomeriggio, ad un gruppo di giovani musicisti che si erano recati in via Giuliani per fare delle prove in previsione di un concerto.
Apocalittico lo scenario che si è presentato dinanzi ai loro occhi. Il lucchetto dell’ingresso principale era stato ostruito con l’attack ed è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco che, con la fiamma ossidrica hanno rotto i catenacci per consentire ai militanti di “Asilo Politico” ed alla polizia, di entrare all’interno della struttura per constatare i danni. I vandali hanno divelto il contatore esterno dell’Enel, tranciando i fili elettrici con delle cesoie. Poi, dopo aver rotto le cancellate di protezione, sono penetrati nel centro sociale attraverso le finestre dei bagni, ridotte in frantumi. Gli igienici sono stati distrutti ed i rubinetti erano stati lasciati aperti nel tentativo, poi fortunatamente fallito, di allagare la struttura. All’interno, le suppellettili ed i manifesti, che testimoniavano quasi quattordici anni di intensa attivitá civile e culturale, sono stati ridotti in cenere. Inoltre, due computer sono stati trafugati, insieme a video e monitor.
Ingente il danno subìto, che ammonta a diverse migliaia di euro. Franz Cittadino, uno degli attivisti di “Asilo Politico”, tra i soci fondatori della struttura, che aprì i battenti il 14 maggio del 1993, è sotto choc: «Agli atti vandalici siamo abituati – commenta – In quattordici anni di attivitá ne abbiamo contati una quindicina, quattro solo da settembre ad oggi. Ma al di lá dei danni materiali, che pure ci costringeranno ad un duro lavoro per ripristinare lo spazio, la cosa che maggiormente ci inquieta sono le scritte fasciste con cui questi balordi hanno tappezzato le pareti». Svastiche, motti inneggianti al razzismo e all’odio sociale, fino alle inquietanti sigle dei Nar che non si vedevano – nè a Salerno, nè in Italia – da almeno un decennio. «Può essere che si tratti solo di un gruppo di idioti senza nessuna matrice politica di estrema destra – continua Cittadino – ma nel dubbio, per la prima volta in tanti anni, ho allertato la polizia scientifica e la Digos. In ogni caso, è il segnale che in cittá si respira un clima teso. Siamo in attesa che le forze dell’ordine facciano il loro dovere. Se ci fossero rigurgiti neofascisti in cittá, dovremmo preoccuparci tutti, indipendentemente dalle ideologie».
(15 giugno 2007)