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Nella notte di sabato 28 luglio, il Laboratorio Sociale Paz è divenuto bersaglio di un vile attacco, due auto parcheggiate sono state incendiate , con ingenti danni e il pericolo che tutti i campi intorno potessero prendere fuoco.
Così come vili sono i piromani che colpiscono qua e là secondo l’istinto dettato dal loro disagio, altrettanto vili sono quelli che appiccano il fuoco, come accade frequentemente, per biechi interessi mafiosi, il caso pugliese di queste settimane ne è un esempio, allo stesso modo, l’incendio delle due auto di matrice dolosa e spiccatamente fascista, da il lascito di quella che non possiamo che definire ” Strategia della tensione”.
Una strategia della tensione che è legata in maniera inequivocabile al tentativo di legittimare lo sgombero del Paz, limitarne l’autonomia e l’agibilità politica e culturale, oltre che imbrigliare le questioni intorno al tema dell’ordine pubblico.
Una strategia della tensione che parte dalle due molotov lanciate contro lo stabile e delle auto danneggiate tra il febbraio e il marzo di quest’anno, i presidi nazifasciti per le vie del centro, oltre che ad una campagna denigratoria, mediatica e politica, nei riguardi del Laboratorio Paz.
A chi a cuore ancora gli spazi di libertà, quei luoghi, come i centri sociali, capaci di produrre soggettività ed eccedenze autonome che non possono essere rinchiuse nella sterile politica della rappresentanza ci rivolgiamo, perché quello che è accaduto non solo è di una gravità assoluta, ma evidenzia la già labile e debole democrazia di questa città.
Né le intimidazioni, né gli strateghi della tensione, fermeranno la nostra lotta e la nostra voglia di costruire una ” comunità in divenire”.
Laboratorio sociale Occupato Paz – Rimini 29 luglio 2007
Fonte Lab PAZ
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