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Rimini – Arrestati 13 fascisti pronti a colpire il Laboratorio Paz. Confermate le custodie cautelari in carcere, agli arresti domiciliari anche i due minorenni
(Aggiornamento)
Global Project Rimini – Sabato 1 dicembre 2007
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Forza Nuova, arrestati 11 militanti. Sventato attacco a centro sociale
Rimini – Era il 24 settembre, un lunedì notte come tanti, qundo è stato sventato un attacco organizzato da 13 fascisti riconducibili all’area di Forza Nuova. Obiettivo: il centro sociale occupato Paz.
Nei mesi precedenti gli attivisti del Paz avevano già segnalato e denunciato pubblicamente provocazioni e attacchi da parte di gruppi di estrema destra contro il Laboratorio Paz, ma che si erano resi protagonisti anche di episodi di razzismo e intolleranza.
Banda armata e sequestro di persona tra i reati imputati alle unidici persone ora arrestate,(fermi confermati dalla Sentenza del Gip) e due minorenni attualmente agli arresti domiciliari come deciso con un’ordinanza di custodia cautelare dal competente Tribunale dei minorenni lo scorso 30 novembre.
“Quanto accaduto è un segnale preoccupante dell’escalation dei movimenti neo nazi-facsisti sia nel territorio e nella provincia di Rimini che a livello nazionale. Ma è anche il seguito di ciò che producono le politiche proibizioniste che stanno portando avanti le amministrazioni locali e il governo. L’allarme ordine pubblico e i deliri securitari non fanno che riprodurre infatti fenomeni di intollerazna e xenofobia”
Con queste parole gli attivisti del Paz, hanno denunciato questi episodi, che però segnano un fatto eclatante, fra gli arrestati non semplici simpatizzanti della galassia dell’estrema destra in Italia, ma il segretario di Forza nuova di Rimini Cesare Bonetti e uno dei suoi adepti, Mirco Ottaviani, già conosciuto nel territorio per aggressioni a giovani immigrati.
Le motivazioni delle ordinanze di custodia cautelare evidenziano come questo gruppo facesse della violenza fascista un metodo di lotta politica, a conferma di ciò, anche il fatto che sono proprio loro i responsabili dei precedenti attentati al Paz, le molotov incendiarie, le auto fracassate, i tentativi di aggressione, le auto incendiate.
Abberranti e agghiaccianti le intercettazioni telefoniche riportate nell’ordinanza di custodia cautelare, pubblicate sui vari giornali locali: “bisogna spezzargli le ossa delle gambe”, “deve bruciare tutto, non deve rimaniere niente di quelle zecche”.
Gli attivisti del Laboratorio Paz, rimangono in attesa di visionare i documenti in possesso dei loro legali, certo è che verranno organizzate una serie di iniziative con un obiettivo primario, chiedere lo scioglimento di Forza Nuova.