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Stragi naziste. Ultimi processi da parte del tribunale militare
Rinviato a giudizio il comandante delle SS accusato della strage di Casalecchio. Nelle prossime udienze del 14 aprile si tornerà a parlerà di Marzabotto
LA SPEZIA (12 mar. 2008) – Il pm militare della Spezia Marco De Paolis ha chiesto il rinvio a giudizio di Manfred Schmidt, 96 anni, ex comandante dell’ SS Panzer Abteilung 16/ Panzergrenadierdivision, accusato della strage di Casalecchio di Reno (Bologna) nella quale, nell’ottobre 1944, vennero massacrate 16 persone tra cui alcuni russi e alcuni partigiani. L’ esecuzione dei civili avvenne in paese: i civili e i partigiani vennero legati con filo spinato ai lampioni e alle recinzioni delle case e finiti con colpi di mitraglietta.
Il tribunale militare spezzino ritornerà ad esaminare un processo per stragi naziste il prossimo 14 aprile, con la chiamata alla sbarra di Paul Albers, 88 anni, già segretario particolare di Reder, e Hubert Bichler, 87, entrambi già condannati all’ergastolo per la strage di Marzabotto. Saranno chiamati a rispondere anche della strage di San Terenzo Monti, costata la vita a 350 persone, fra il 19 e il 27 agosto 1944, in provincia di Massa.
E’ la prima tranche di un processo che chiamerà alla sbarra altri otto nazisti fra gli 85 e i 95 anni: colpevoli degli assassini di donne, anziani, bambini fra le frazioni Bardine, Tendola, Valla, Castelpoggio, Gragnola, Monzone, Equi, Tenerano, Gallogna, Viano, Cecina, Vezzanello, Corsano, Guadine, Vinca. A massacrare i civili, in quei giorni, non c’erano solo il comandante della 16/ma SS Panzergrenadier, Max Simon, e gli ufficiali Helmut Loos, Walter Reder, Max Paustian, Albert Fisher, Max Saalfrank, tutti morti. Erano in tanti, quando si risparmiarono anziani e neonati, donne in gravidanza e preti, come don Michele Rabino. Il tribunale spezzino ne ha identificati appunto dieci. Il Pm De Paolis sta cercando di concludere più processi possibile, perché il tribunale militare della Spezia sarà soppresso dal primo luglio.
Per quanto riguarda il processo sulla strage di Marzabotto, il Gup del tribunale militare spezzino Gabriele Casalena ha deciso il “non luogo a procedere” nei confronti dell’ex ufficiale nazista Helmut Michaelis, contumace, accusato di correità nella strage di Marzabotto del 1944, la più grave in Italia con 800 morti. Il processo agli altri 17 imputati si era concluso il 13 gennaio 2007 con 10 ergastoli e 7 assoluzioni. Si erano costituiti come parti civili (rappresentati dagli avvocati Speranzoni, Bonetti e Nasci, tutti del foro di Bologna) le istituzioni locali dell’area di Marzabotto, la Provincia di Bologna, la Regione Emilia Romagna.
L’avvocato Matteo Pasquinelli, difensore d’ufficio dell’imputato, aveva chiesto il non luogo a procedere sottolineando che Michelsen non è stato più rintracciato, malgrado l’intervento dell’Interpol, e dunque non vi è certezza che egli sia ancora in vita. L’ex nazista risulta infatti disperso e non esiste alcun atto che ne provi la morte: le ultime tracce conducono in Polonia, dopo di che il suo nome non risulta iscritto all’anagrafe di alcun Comune europeo. Proprio per questa ragione, lo stesso Pm Marco De Paolis aveva richiesto l’archiviazione.
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