Il Progetto | |
magliette |
25 aprile 2008 corteo a modena. Contro l’imperialismo, contro il fascismo.
Ritrovo ore 15 piazzale stazione F.S.
Il 25 aprile il CAM torna in piazza con un corteo che sfilerà per la città di Modena, portando alla luce alcune delle contraddizioni che la caratterizzano. Abbiamo individuato due parole chiave per questo corteo che sono ANTIMPERIALISMO E ANTIFASCISMO, perché riteniamo che la classe politica che governa Modena, tutta parte di quello che una volta era il PCI da sempre al governo, sia complice delle guerre che l’Italia sta portando avanti in tutto il mondo e, in maniera molto più forte, complice nel ridare spazio a
forze che si rifanno al fascismo come Azione Giovani, la Destra, Fiamma Tricolore e Forza Nuova, quest’ultima cacciata dalla città grazie a tutti i compagni che si sono attivati per rimandarla nel suo posto, cioè la fogna.
ANTIMPERIALISMO
E’ giunto il momento per tutti di diventare parte attiva della lotta contro le guerre imperialiste, cominciando a lanciare nelle proprie città, dove sono presenti luoghi che contribuiscono a tali guerre, campagne di denuncia e boicottaggio, sit-in e iniziando a collaborare con quelle comunità che rappresentano popolazioni in resistenza contro il neocolonialismo.
Nella nostra città sono presenti due punti sensibili che contribuiscono a queste guerre neo-coloniali: uno è l’accademia militare, da sempre luogo che forma i futuri generali dell’esercito italiano e di tutto il mondo, come quelli che sono al comando delle operazioni militari in Afghanistan e lo sono stati in Iraq e oltre a questo, durante il ventennio fascista, è stato luogo nel quale venivano rinchiusi, interrogati, torturati e condannati a
morte i compagni partigiani e non, che partecipavano alla resistenza per la liberazione dell’Italia; il secondo è l’ università di Modena che, con studi e progettazioni, collabora con industrie che fabbricano armi e strumenti per la guerra, (più in specifico sistemi di lancio dei missili) alimentando gli eserciti di tutto il mondo.
Al corteo propaganderemo i contenuti della campagna di boicottaggio della Fiera del libro di Torino, che come ospite avrà Israele, lanciando la data del 10 maggio, giorno in cui si terrà il corteo finale, attraverso la distribuzione di materiale informativo.
ANTIFASCISMO
Il progressivo allontanamento della attuale classe politica da ogni visione positiva della resistenza antifascista e l’ancora attuale paura dei valori comunisti, ha fatto si che forze che si rifanno all’ideologia mussoliniana, abbiano avuto occasione di riorganizzarsi in partiti politici, andando contro la Costituzione italiana molto chiara nella condanna dell’apologia e ricostituzione di partiti che si ispirano al fascismo.
FORZA NUOVA, FIAMMA TRICOLORE, ALLEANZA NAZIONALE, LA DESTRA, sono solo alcuni di quei partiti che si sono ricostituiti.
Il percorso da intraprendere è quello di una lotta antifascista militante per riappropriarsi di quei luoghi di aggregazione e militanza che storicamente sono stati dei compagni.
E’ inoltre importante portare alla luce come la borghesia italiana utilizzi questi personaggi per i sui sporchi interessi.
E’ anche grazie alla vigilanza dei compagni che a Modena la presenza di queste forze è sopita, poco appariscente, ma niente affatto inesistente. Per questo è importante approfondire la conoscenza della storia e dello specifico ruolo del fascismo nell’ostacolare lo sviluppo della lotta di classe.
Sono idee che accompagnano l’estendersi della cultura di destra quelle come l’amore per la presenza forte dello stato nel controllo della società, l’idea che lo stato deve stabilire cosa sia giusto in merito alla procreazione, stabilire quali siano i gusti sessuali appropriati; queste idee, accompagnate dalla diffusione della paura, della cultura del sospetto, della diffidenza per chi viene da altri paesi, professa altre religioni, vive stili di vita non idonei allo sfruttamento capitalista, rappresentano l’apripista ideale all’idea fondamentale di una umanità eternamente infantile, che necessita di una guida paternalistica e severa.
Lo sentiamo spesso: “governi che sappiano decidere”, “tolleranza 0 è uguale a intolleranza”, ci avete mai pensato?
Il corteo cadrà nella settimana successiva alle elezioni politiche, e questo fatto non andrà a influenzare le caratteristiche basilari dell’iniziativa, perché riteniamo che chiunque vada a governare debba essere oggetto di conflitto sociale da parte delle classi subalterne. Questo perché se è vero che se vincesse il Pdl lo scontro, oltre che su ambiti sociali, si sposterebbe anche su tematiche di carattere più marcatamente antifascista, considerando l’ispirazione di cui già si è detto di alcune componenti
interne allo schieramento, è altrettanto vero che se vincesse il PD lo scontro sarebbe prevalentemente di ambito sociale, visto che, come ha dimostrato l’ultimo governo, anche se si definiscono forze di sinistra, politiche di sinistra non ne fanno, anzi vengono portate avanti politiche chiaramente di tendenza destrorsa e reazionaria.
All’interno del corteo, vogliamo mettere in evidenza anche le politiche di controllo che promuovono coloro che governano la città; infatti anche se vengono presentate come scelte neutre, in pratica la militarizzazione e la video sorveglianza, tendono a diffondere l’idea della totale delegittimazione dell’individuo, attraverso un costante controllo dei suoi movimenti. Se sbagli anche per una semplice infrazione al codice della strada, perché ti sei ubriacato o ti sei fatto qualche canna, devi subire una forte repressione, perché comunque sei un pericolo per gli altri, non
sei normale e le istituzioni debbono correggerti.
E’ in questo clima che passa senza scalpore un’infamia come l’istituzione dei Cpt, che è un chiaro ritorno alla logica dei lager: infatti Himmler conferì ai lager lo status di “unità amministrative legalmente indipendenti sottratte al codice penale ed ai comuni procedimenti giudiziari”. E chiunque conosca la legislazione riguardante i Centri di Permanenza Temporanea sa bene che giuridicamente ricadono perfettamente nella definizione di Himmler.
Questo prescinde in modo straordinario dal fatto che a crearli è stata proprio la classe politica di centro sinistra.
Per questo crediamo che nella lotta al fascismo, si renda necessario smascherare quanta strada ha fatto la cultura di destra, la cultura perbenista della reazione, la cultura fascista della repressione, in questi che, forse impropriamente, possiamo definire “ex compagni”, persone che governano la nostra e tante altre città.
C.ollettivo A.utonomo M.odenese
25aprile2008