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“Questi squadristi si sentono protetti”
Aggressione al circolo gay. “Blitz squadrista”
Fiamme al locale simbolo della gay street
In fiamme il circolo gay
I commenti dei militanti del Mario Mieli all´indomani del raid
di Rory Cappelli
«Siamo preoccupati, sì. Tantissimo. Perché nessuno aveva mai osato tanto. Entrare e rovesciare tutto: tavoli, quadri, divani, estintori. C´erano due riunioni in corso. Quindi molta gente. Siamo usciti e loro quando hanno visto quanti eravamo sono scappati urlando froci froci! viva il duce! Pensa se eravamo solo in due, come spesso accade. Sarebbe andata a finire molto peggio. Questi si sentono impuniti. Protetti. Se vince Alemanno sarà terribile. Durissima. Non deve accadere» dice Andrea Berardicurti, 51 anni, volontario del circolo Mario Mieli da 20 anni. «Preoccupati anche se abbiamo ricevuto tantissimi attestati di solidarietà. Innanzitutto dal candidato sindaco Rutelli, che l´altra sera è venuto a trovarci. È arrivata persino la Digos».
All´indomani dell´assalto che ha visto nel mirino di un gruppo di neofascisti – «almeno una quindicina e tutti ventenni» – nella sede di via Efebo si tirano le somme e si prospettano scenari. «Inquietanti» dicono. «E pericolosi». «Negli ultimi sei mesi c´è stato un crescendo di manifestazioni omofobe» argomenta Paolo, 32 anni. «Prima le minacce di morte al presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo. Poi le scritte “Lesbiche no grazie” al liceo Aristofane. E ancora le scritte “Gay nei forni” in via San Giovanni in Laterano, dove hanno anche dato fuoco al Coming Out, il bar-ritrovo dei gay della capitale. E adesso questo. Non si prospetta niente di buono. Anzi. Il buio avanza. Decisamente».
«La situazione è preoccupante» incalza Francesca Mancosu, psicologa, che dal 1990 si occupa di sostegno all´interno del circolo. «È un atto che non si deve ripetere. Sono a rischio anche le collaborazioni con il Comune di Roma – come il sostegno domiciliare e psicologico ai malati di Aids – in caso di vittoria di Alemanno. Anche se il giro di vite non potrà essere così devastante, ci sarà sicuramente».
«Per la situazione politica e l´aria che tira» esclama Andrea Maccarone, 29 anni, «è decisamente un brutto segnale. Il problema è che questi personaggi si sentono legittimati. Perfettamente in grado di fare quello che vogliono». «Ero incredulo. Quando ho sentito urlare Duce Duce sono rimasto veramente di sasso. Non era mai successo prima» dice Massimo Farinella, 33 anni. «Entrare in pieno giorno, erano le sei del pomeriggio, senza nessun timore, è un passaggio in più, un salto. Prima lasciavano le scritte e se ne andavano. Adesso è come dire ti posso sbeffeggiare e anche peggio perché tanto nessuno mi fa niente. Questa è stata la sensazione». «Il segnale che ha mandato l´altra sera Rutelli venendo qui è importante» continua Massimo. «Al primo turno ci siamo dissociati. Ma adesso no. Non è più possibile».
Intanto per oggi, alle 23, è previsto un sit-in nella gay street, via San Giovanni in Laterano, «contro tutte le forme d´intolleranza» come annuncia Fabrizio Marrazzo.
(19 aprile 2008)
17 aprile
Vandali al Mario Mieli
Pochi minuti fa un folto gruppo di ragazzi di età compresa tra i 20 e i 25 anni ha fatto irruzione presso la sede del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli in via Efeso 2/a, mettendo a soqquadro l’ingresso dell’associazione, rovesciando scrivania, estintori, divano, quadri e il materiale informativo dell’Associazione.
Solo grazie all’intervento dei soci presenti al primo piano dell’Associazione, i vandali si sono allontananti gridando improperi come “Froci di merda” ed inneggiando al Duce e ai campi di sterminio.
Temiamo che questa situazione sia collegata al clima elettorale. Se così fosse ci verrebbe da dire, amareggiati e preoccupati, “cominciamo bene”.
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli si augura che questo sia stato solo un episodio isolato, anche se grave, e che non si tratti invece di un’azione “programmata”, una sorta di “spedizione pilotata” che potrebbe riproporsi in futuro e che metterebbe a rischio le attività del Circolo Mario Mieli (che opera nella capitale da 25 anni) e l’incolumità e la sicurezza delle persone all’interno dell’Associazione.
Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli
Rossana Praitano – Presidente
Segreteria Politica – Andrea Berardicurti
06/5413985 – 348/7708437
Da La Stampa
18/4/2008 (8:24) – RAID OMOFOBICO
Roma, irruzione fascista in un circolo
Insulti ai gay, inneggiando al Duce
Un gruppo di giovani ha danneggiato la sede dell’associazione Mario Mieli
ROMA
Un gruppo di giovani, tra i 20 e i 25 anni, nel pomeriggio di ieri ha fatto irruzione nella sede del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli a Roma mettendo a soqquadro l’ingresso dell’associazione, rovesciando scrivanie, estintori, divano e quadri. Non ci sono stati nè feriti, nè danni ingenti. Sull’episodio, denunciato dallo stesso circolo, indaga la Digos. Il gruppo si è allontanato, a quanto riferito dal presidente dell’associazione Rossana Praitano, gridando improperi come “Froci di merda” ed inneggiando al Duce e ai campi di sterminio.
Il candidato a sindaco di Roma del Pd Francesco Rutelli ha sostenuto che «ci vuole grande fermezza ed una grande risposta corale nei confronti di questo rigurgito fascista, intollerante ed omofobico. Dobbiamo scongiurare che la campagna elettorale – ha aggiunto durante una visita al circolo – sia accompagnata da fatti come questi che sono da relegare nei sotterranei della civiltà». Per il presidente della Regione Lazio si tratta di «un fatto inquietante che non aiuta certo a rasserenare gli animi. L’aggressione di stampo neofascista al circolo Mario Mieli deve trovare una netta condanna da tutti gli ambienti politici della capitale».
Parole di condanna sono arrivate anche dal segretario del Prc Franco Giordano: «È il frutto avvelenato – ha sostenuto – di una cultura intollerante sempre più diffusa e delle assordanti quanto irresponsabili campagne della destra contro ogni manifestazione di diversità ». Il ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero si è chiesto: «Omofobi e neofascisti festeggiano così la vittoria della destra?». Per l’ex candidato a sindaco di Roma Franco Grillini è stato «un atto gravissimo di recrudescenza squasdrista» anche perchè «ci sono stati candidati soprattutto a destra che hanno flirtato con l’estrema destra neofascista e neonazista».
Il presidente nazione dell’Arcigay Aurelio Mancuso ha espresso vicinanza e solidarietà al circolo ed ha sostenuto che il nuovo governo deve farsi carico di sanare le lacune legislative che non puniscono i reati di odio e di omofobia al pari dei reati contro la razza e la religione. Per queste persone occorre il pugno di ferro.
azioni_fasciste