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La stampa di Israele: «Un fascista al comando»
TEL AVIV (29aprile) – I due giornali israeliani più diffusi riferiscono con toni allarmati della elezione di Gianni Alemanno alla carica di sindaco di Roma. «Un fascista in testa» titola Yediot Ahronot, che ha scelto una immagine di Alemanno mentre saluta i sostenitori con un braccio teso.
Maariv, da parte sua, scrive che «La Destra ha riconquistato la capitale italiana» e accompagna il servizio con due immagini: quella di Alemanno, circondato dai sostenitori, e quella di Benito Mussolini. Haaretz, da parte sua, si limita a un trafiletto in cui sottolinea che «per la prima volta da 60 anni la Destra controlla Roma».
I toni più polemici giungono da Maariv, il cui inviato scrive che «65 anni dopo la caduta del dittatore Benito Mussolini, i seguaci della sua linea fascista tornano a conquistare Roma». Alemanno, aggiunge, «viene ritenuto da molto uno spiccato neo-fascista» e la sua vittoria «ha un significato storico». Secondo il giornale questi sviluppi «destano timori fra i 18 mila ebrei della città ». Maariv precisa che il Rabbino Capo di Roma Riccardo di Segni ha assunto un atteggiamento prudente e che, da parte sua, Alemanno ha annunciato la prossima costruzione di una nuova sinagoga.
Yediot Ahronot ricorda che negli anni ottanta Alemanno era attivo nella destra radicale e che scontò otto mesi di carcere per violenze politiche. Il giornale menziona al tempo stesso che Alemanno si è impegnato a proseguire i viaggi studio degli studenti romani nei campi di sterminio nazisti in Polonia e che progetta di costruire a Roma un Museo dell’ Olocausto.
Tutti i maggiori organi di informazione internazionali danno con ampio risalto la notizia della vittoria di Gianni Alemanno. Si sottolinea che, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, la capitale ha un sindaco di destra, in linea con la svolta conservatrice dell’Italia, emersa dalle elezioni politiche del 13 e 14 aprile. Inoltre si fa osservare che quella di Alemanno è comunque la vittoria di Silvio Berlusconi. Infine si ricorda che a Roma il candidato del centro sinistra Francesco Rutelli ha perso per una campagna della destra tutta incentrata sul tema della sicurezza e a favore di una linea di fermezza nei confronti degli extracomunitari.
«In Italia si solidifica la vittoria del centro destra» titola l’ Herald Tribune, che mette in pagina un articolo del New York Times nella cui edizione online di Alemanno si ricorda «il passato politico nelle file del Movimento sociale, un partito neofascista fondato dopo la guerra da nostalgici di Mussolini».
Il Times di Londra scrive che «un esponente del partito post fascista Alleanza nazionale» è il nuovo sindaco, «che ha promesso di chiudere i campi nomadi di Roma e di espellere 20.000 zingari e immigranti» in libertà pur con precedenti penali.
«Un neofascista fa piazza pulita come sindaco di Roma» è il titolo del britannico Independent online, il quale scrive che «un ex picchiatore neofascista ha stravinto», «alimentando il timore che adesso in Italia si scateni una campagna senza precedenti contro gli immigrati».
Le Monde rileva il tasso di astenuti, relativamente alto se confrontato con la prima tornata elettorale il 13 e 14 scorsi. «Mentre Alemanno aveva promesso l’espulsione di 20.000 immigranti clandestini – scrive il quotidiano di Parigi – Rutelli aveva proposto un braccialetto di sicurezza per le donne a rischio di violenza sessuale, collegato direttamente con i commissariati». Anche Le Figaro e Liberation dedicano due ampi articoli all’avvenimento. Secondo le Figaro «Alemammo deve la sua vittoria al sostegno della coalizione di Berlusconi, ma anche agli ambienti neo fascisti che una volta aveva frequentato a lungo». Liberation sottolinea «come la destra dura mette Roma ai suoi piedi». Il giornale ripercorre la storia politica di
Alemanno dalla sua militanza alla testa del Fronte della gioventù fino alla sua esperienza di ministro dell’agricoltura nel governo Berlusconi, al suo «ricentraggio politico», alla sua presa di distanza da Francesco Storace, al «basta con i
vecchi slogan, il nostro modello è Sarkozy», e infine alla difesa di Gianfranco Fini che aveva definito il fascismo un male assoluto.
«La destra post fascista ottiene il campidoglio di Roma» scrive a tutta pagina El Pais, secondo il quale «sessantacinque anni dopo la caduta di Mussolini la mistica fascista torna al potere» nella capitale. «Mentre i taxisti romani hanno organizzato festeggiamenti spontanei per le strade di Roma suonando in coro i clacson, ieri sera nelle strade di Roma era totale lo sconforto della sinistra, che dopo la sconfitta alle elezioni politiche ha perso anche la sua città talismano».
«La destra vince nella corsa a sindaco di Roma» è il titolo del Financial Times, il quale sottolinea che il centro sinistra ha preso per la seconda volta in due settimane «una solenne batosta, con la prima affermazione di un sindaco di destra a Roma dai tempi di Benito Mussolini».
Il Washington Post nella sua edizione online pubblica un articolo della Associated press, in cui si scrive che con l’affermazione di Alemanno «i conservatori di Silvio Berlusconi hanno riportato un’altra grande vittoria». Per l’edizione online della Bbc «Roma non è più la cittadella del centro sinistra», che dopo 15 anni ha perso essenzialmente per la sua linea troppo morbida verso la criminalità soprattutto
da parte degli immigrati.
La notizia della vittoria di Alemanno a Roma è riportata da quasi tutti i giornali tedeschi, alcuni con un richiamo in prima pagina. Nella pagina dei commenti non ci sono ancora reazioni. La Sueddeutschce Zeitung «Il candidato della destra vince
le elezioni a Roma», mentre «La destra vince anche a Roma» campeggia sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung e «Alemanno si impone come sindaco a Roma» su Die welt. Handelsblatt annuncia «La destra di Berlusconi si insedia anche nel municipio di Roma».
“Roma elegge un sindaco di destra” titolava questa mattina il Financial Times la notizia della larga vittoria di Gianni Alemanno nel ballottaggio con Francesco Rutelli: uno dei titoli più neutri della giornata.
“Il Partito Democratico ha subito una seconda sonante sconfitta in poche settimane mentre il suo feudo romano è caduto nelle mani di un candidato di destra per la prima volta da Benito Mussolini” commenta il Financial Times non mancando di sottolineare l’ennesimo sintomo dello slittamento a destra del paese e la storia di Gianni Alemanno, “ben conosciuto per la sua identificazione con l’estrema destra negli anni Ottanta quando era alla guida del violento Fronte della Gioventù del neofascista Movimento Sociale Italiano”.
Proprio questi trascorsi preoccupano il quotidiano inglese The Independent che titola il suo editoriale di oggi “I demoni dell’estrema destra hanno di nuovo rialzato la testa”. Secondo il quotidiano progressista britannico “in circostanze normali 15 anni di governo di un unico partito in una grande città europea sono più che abbastanza. Ma in una democrazia, vi è sempre la complessa domanda se l’alternativa sia migliore. E a Roma, l’alternativa era decisamente peggiore”.
Secondo The Independent, “la prima impressione di Alemanno” con esperienze da ministro e parte di Alleanza Nazionale non sarebbe “controversa” ma “scavando un po’ più in profondità si scopre un passato poco edificante. Alemanno è stato un leader del neofascista Movimento Sociale Italiano e in quel periodo fu arrestato per aver aggredito un giovane di sinistra e per aver gettato bottiglie Molotov agli avversari. Il nuovo sindaco risponde che questo estremismo è passato ma”, sottolinea The Independent, “questo non gli ha impedito di corteggiare l’estrema destra in modo evidente nelle ultime settimane”.
Il quotidiano britannico analizza la vittoria di Alemanno anche in un contesto più ampio, “il baricentro del Popolo della Libertà di Berlusconi è già più a destra dei suoi precedenti governi mancando i suoi exalleati dell’UDC e della Democrazia Cristiana. Il nuovo governo è stato scelto due settimane fa con un programma che prometteva l’espatrio di ogni immigrato senza permesso di soggiorno. Sembra ora probabile che gli immigrati di Roma siano i primi a subire le dure conseguenze di quell’impegno” e conclude definendola “un colpo amaro a chiunque osasse sperare che l’Italia avesse sotterrato i suoi demoni di estrema destra”.
“La destra postfascista vince il Comune di Roma” titola il quotidiano spagnolo El Pais che commenta “sessantacinque anni dopo la caduta di Mussolini, la retorica fascista è tornata ieri al potere a Roma” e dedica un editoriale alla “vittoria della psicosi della sicurezza”. “La paura, o più esattamente il panico, è diventato uno dei fattori cruciali di queste elezioni, ed è stato molto palpabile nelle ultime settimane”. Secondo El Pais, in questi due momenti elettorali, “Bossi e Fini, con la partecipazione ogni tanto di Berlusconi hanno sfruttato una campagna di propaganda xenofoba e razzista … che ha contato sulla collaborazione, mai innocente, di molti periodici e molte televisioni. Tutto ciò ha creato un terreno di coltura per la rinascita dell’estrema destra che è riapparsa con tutta la sua forza”.
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