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da indy
per non dimenticare il compagno Franco
by s.a newroz Thursday, May. 05, 2005 at 3:28 PM mail:
7 MAGGIO 1972 7 MAGGIO 2005 fili rossi in tutta la storia
testo del manifesto
“Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista […]Io so i nomi delle persone serie e importanti che stanno dietro ai tragici ragazzi che hanno scelto le suicide atrocità fasciste e ai malfattori comuni, siciliani o no, che si sono messi a disposizione, come killers e sicari. Io so tutti questi nomi e so tutti questi fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi. […]
P.P.Pasolini, Corriere della Sera, 14 dicembre 1974
7 maggio 1972
Aveva partecipato il 5 Maggio 1972 al presidio antifascista indetto da Lotta Continua a Pisa contro il comizio dell’On. Giuseppe Niccolai del Movimento Sociale Italiano. Il presidio viene duramente caricato dalle Forze di polizia, Franco, 20 anni, viene circondato da un gruppo di celerini del Secondo e del Terzo plotone della Terza compagnia del I Raggruppamento celere di Roma, sul lungarno Gambacorti, e pestato a sangue. Successivamente viene trasferito prima in una caserma di polizia e poi al carcere Don Bosco, dove, il giorno dopo, viene sottoposto ad un interrogatorio, durante il quale manifesta uno stato di malessere generale che il Giudice, le guardie carcerarie e il medico del carcere non giudicano serio. Il 7 maggio, dopo due giorni di agonia, il compagno Franco viene trovato in coma nella sua cella, trasportato al pronto soccorso del carcere muore alle 9,45 per frattura della scatola cranica.
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Franco Serantini
by circolo agora’ Saturday, May. 07, 2005 at 12:47 AM mail: agorapi@officinaweb.it
PIAZZA FONTANA FRANCO SERANTINI CARLO GIULIANI….. CHI E QUANDO FARA’ GIUSTIZIA?
A 33 ANNI DAL SUO ASSASSINIO
IL 7 MAGGIO 2005
RICORDEREMO FRANCO SERANTINI A PISA
IN PIAZZA SAN SILVESTRO
Ecco il programma della serata
7 maggio 2005 – Piazza S. Silvestro, Pisa ore 21,30
concerto di Alessio Lega e Zonkerzona – Les Anarchistes trio acustico
L’avvocato Ezio Menzione ed altri testimoni ricorderanno i giorni di quel maggio 1972, la figura di Franco Serantini e di Carlo Giuliani
Esporremo una mostra storica sugli omicidi di Stato dal 1945 al 2001
Circolo ARCI agorà con l’adesione del Comitato Provinciale ARCI, dei Verdi per la pace, dei Giovani Comunisti, della Sezione PRC Tognetti
Ringraziamo la Fondazione Teatro di Pisa per il supporto tecnico e la collaborazione
“Franco Serantini, anarchico ventenne colpito a morte dalla polizia mentre si opponeva ad un comizio fascista”. Così recita l’epitaffio che ricorda questo giovane figlio di nessuno, lasciato morire senza cure nel carcere di Don Bosco dopo due giorni di agonia.
Era il 7 di maggio 1972. Dopo la sua morte si tentò di gettare il suo corpo inanime in una fossa, all’insaputa di tutti. Chi ricorda oggi questo particolare raccapricciante di uno dei tanti “omicidi di Stato”? Certamente non la seconda sezione penale della Cassazione, che ha mandato assolti i tre neofascisti accusati della STRAGE DI PIAZZA FONTANA.
Si assolvono gli esecutori. Dei mandanti, di coloro che “si sono tolti il cappello prima di fare questo macello”, come recitava una famosa canzone dell’epoca, nessuna traccia formale.
La verità, come diceva Pier Paolo Pasolini, la sanno tutti coloro che hanno memoria di quegli anni.
Mentre si uccidono una seconda volta le 17 vittime di Piazza Fontana, alle loro famiglie si chiede di pagare le spese processuali. Una storia che si ripete, da Portella delle Ginestre ( Sicilia, primo maggio 1947, 11 morti tra i braccianti in festa) sino a Carlo Giuliani ( 20 luglio 2001 ).
Insieme a Franco e a Carlo ricorderemo le 453 cadute nelle piazze e nelle strade d’Italia dal 1945 al 2001, vittime della repressione poliziesca.
Numeri impressionanti, che non comprendono gli uccisi nelle stragi fasciste come quella di Piazza Fontana, le vittime degli agguati delle squadracce fasciste che in quegli anni, indisturbate, accoltellavano e massacravano lavoratori, studenti, femministe, militanti della sinistra.
Nessuno ha mai pagato per queste morti.
Il sistema di potere al governo sino ad oggi in Italia non ha mai fatto giustizia di tutta questa violenza, evidentemente funzionale ad una logica di comando ben lontana dai valori per i quali si sono battuti i partigiani, gli antifascisti, che con il loro sangue scrissero una Costituzione oggi stravolta pezzo per pezzo.
Non ci hanno dato giustizia. Non ci toglieranno la caparbia volontà ricordare chi ha dato la vita per ideali di uguaglianza ed emancipazione sociale in nome dei quali ci battiamo e continueremo a batterci tutti noi.
Proponiamo per il prossimo 7 maggio 2005 un concerto e alcuni interventi di chi in quei giorni del maggio 1972 era presente.
Porteremo in piazza una mostra che ricorda i 455 morti uccisi negli scontri di piazza dal 1945 al 2001.
Chiediamo a tutte le realtà sociali, culturali e politiche democratiche ed antifasciste pisane di partecipare a questa iniziativa.
www.agorapisa.it
manifestazioni antifa