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19/08/2004 – 12:32
Milano: attacchi ai centri sociali, c’è una strategia?
Gesti isolati di qualche testa calda oppure una vera e propria strategia da parte di gruppi organizzati di naziskin che intendono far salire la tensione? L’incendio doloso della scorsa notte, con corredo di croci celtiche e svastiche, ai danni del centro sociale il Cantiere di via Monterosa a Milano e’ solo l’ultimo episodio di una serie che ha avuto il suo acme due settimana fa, con l’aggressione, ritenuta premeditata dalla magistratura, da parte di un folto gruppo di teste rasate che ha colpito con calci e pugni e anche coltelli esponenti del centro sociale Conchetta, riuniti in un bar (uno di loro e’ rimasto ferito gravemente a causa di una coltellata). E il rogo che ha distrutto quanto si trovava in una stanza al piano ammezzato dell’edificio che un tempo ospitava lo storico locale Derby, da molti, e’ interpretato come solo l’ultimo atto di una ‘Campagna d’agosto’ dei gruppi neonazisti. Gli investigatori non si sbilanciano ma fanno capire che l’incendio potrebbe essere messo in relazione con l’azione Skin-heads dello scorso 6 agosto al centro sociale Conchetta. Per quell’episodio e’ stato arrestato il 20enne Giacomo Pedrazzoli, elemento di spicco dell’area skin, membro della frangia estrema degli ultra’ interisti degli Irriducibili, che occupa un settore della curva Nord allo stadio di San Siro. All’alba di Ferragosto, invece, tre naziskin sono stati sorpresi da una pattuglia della Volante mentre cercavano di forzare il portone del centro sociale Vittoria, sempre a Milano. Anche i tre, condannati a 6 mesi di reclusione con la sospensione condizionale, fanno parte degli Irriducibili. L’incendio al Cantiere, pero’, secondo gli agenti della Digos e’ un episodio anomalo nella serie di attacchi skinheads, per le sue caratteristiche ‘minori’ rispetto all’agguato contro il centro sociale Conchetta. Le ipotesi al vaglio sono che i naziskin siano stati disturbati, e quindi non abbiano portato a termine la loro azione o che i responsabili siano altri, magari dei balordi che hanno emulato i fatti delle ultime settimane. Il Cantiere e’ vicinissimo a piazzale Lotto, ritrovo degli skinheads, ma, secondo gli investigatori, e’ difficile che i responsabili dell’incendio vengano da li’. Chi non ha dubbi sul fatto che l’incendio sia da ascrivere ai naziskin e faccia parte di una strategia sono gli esponenti del Cantiere che parlano, in una nota, di ‘’ennesima provocazione’’. ‘’Gia’ le coltellate degli scorsi giorni, le ripetute provocazioni hanno delineato chiaramente la strategia che e’ in costruzione in questa citta’ e ci avevano gia’ colpiti, tutti’’, scrivono gli esponenti del centro sociale, per i quali ‘’l’attacco alle realta’ che costruiscono alternativa, ribellioni liberazioni e quindi antifascismo e’ trasversale e sembra costruito a tavolino’’ e che di, fronte a questo, ipotizzano una risposta ‘’non affrettata, ma determinata’’. ‘’Abbiamo pero’ diverse domande in testa – scrivono nella nota – Anzitutto come sia mai possibile che ci siano quattro compagni da oltre quattro mesi agli arresti per avere avuto poco più di un diverbio con un fascistello-provocatore di passaggio (si tratta di un episodio accaduto nei mesi scorsi nei pressi di Genova e conclusosi con l’arresto di militanti di un centro sociale milanese) e ci siano d’altra parte bande di naziskin che liberamente possono permettersi di appiccare incendi, provocare, rubare, aggredire, accoltellare, tentare di uccidere, uccidere’’.
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