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Il portavoce della Comunità israelitica, Riccardo Pacifici
“Il ministro si dissoci o non si candidi a sindaco di Roma”
Gli ebrei romani ad Alemanno
“Non pagare la multa a Di Canio”
Gli ebrei romani ad Alemanno
“Non pagare la multa a Di Canio”
ROMA – “Il ministro Alemanno si dissoci dalla colletta a favore di Paolo Di Canio o non si candidi a sindaco di Roma”. Non accenna a calmarsi la bufera scatenata dal saluto romano del capitano della Lazio. E’ di ieri la notizia che una serie di associazioni legate alla destra, “Porta del Sud”, “Area” e Azione Giovani, hanno attivato un conto corrente postale per pagare l’ammenda a cui è stato condannato il giocatore. E oggi, dai microfoni di Radio Città Futura, il portavoce della Comunità ebraica Riccardo Pacifici, attacca frontalmente il ministro delle politiche agricole, Gianni Alemanno, esponente della destra sociale di An.
“Non riusciamo a comprendere perchè una delle associazioni promotrici della colletta sia l’Associazione Culturale Area, che ha tra i fondatori il Ministro Alemanno, che è anche candidato sindaco della nostra città – dice Pacifici – .Vorrei chiedere ad Alemanno se è d’accordo con questa iniziativa, se è disposto a dissociarsene e se è disposto a ribadire la condanna del gesto di Di Canio, cosa che fece insieme ad altri esponenti del suo partito”.
Secondo Pacifici c’è una contraddizione nel comportamento di Alemanno: “Inizialmente stigmatizzò il gesto di Di Canio, cioè il saluto romano, ergo il saluto fascista e nazista, ed ora invece l’associazione da lui fondata è tra le promotrici della colletta”.
Pacifici torna sul gesto di Di Canio per chiedere “che la politica non inquini lo sport”. Infine un messaggio ai tifosi della Lazio: “Vorremmo dire loro che noi non ce l’abbiamo con la Lazio. Molti ebrei sono tifosi della Lazio e gloriosi sportivi e calciatori di religione ebraica hanno giocato con la Lazio”.
Ma da Area arriva una presa di distanza: “L’iniziativa è stat presa da un iscritto ed è da intendersi autonoma” precisa il responsabile regionale campano di Area, Salvatore Ronghi.
(30 dicembre 2005) Repubblica
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