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9 Gennaio 2006
Da Indymedia
Saluto al comandante Succu
by ariabàscia Tuesday, Jan. 10, 2006 at 8:27 PM mail:
In ricordo di Pietro Sechi “SUCCU”, comandante della brigata partigiana “Zelasco”.
Domenica 9 gennaio 2006 ad Oschiri alle 10 del mattino parenti, amici e compagni hanno reso l’ultimo saluto a Pietro “SUCCU” Sechi, comandante partigiano della brigata “Zelasco”, formazione attiva durante la resistenza sull’appennino ligure di levante e protagonista insieme a tutta la divisione “Coduri” della liberazione di Genova nell’aprile ‘45, prima che le bandiere alleate e le jeep cariche di soldatoni alleati con le tasche piene di gomma da masticare, boogie-woogie e marlboro calcassero le strade del capoluogo ligure imbracciando lo striscione dei liberatori, fra gente già libera.
SUCCU era uomo vero, e chi ha avuto il piacere e la fortuna di conoscerlo lo sa bene, sa bene quanto la sua forza di volontà, la sua schiettezza e la sua onestà non lo abbiano mai abbandonato anche negli anni più duri, quelli del dopoguerra che ha schiacciato in un angolo gli eroi più scomodi della resistenza, di un PCI che ha rinnegato tanti valorosi uomini rei di essere coerenti nei loro sentimenti antifascisti anche a pace fatta e che li ha lasciati nelle mani del nuovo (???) potere costituitosi che li ha messi alla sbarra e processati…..
Schietto ed onesto anche fino a ieri, quando derideva i fascisti di oggi a cui avrebbe ancora dato volentieri una passatina, come ai vecchi tempi sull’appennino tagliato dal vento gelido di tramontana.
Schietto ed onesto come quando raccontava dei suoi compagni catturati, torturati ed uccisi, della rabbia che covava nel cuore e che non faceva sentire il freddo, la paura, la fame.
Cose per noi lontane, ma vive nella nostra memoria storica grazie ai molti ragazzi di allora a cui la storia ha riservato il compito di tramandarlo nella memoria a noi, figli di questa resistenza che oggi i media e gli scrittori asserviti al potere (Giampaolo Pansa in primis) vorrebbero cancellare con un colpo di spugna, proprio nei giorni in cui si vota alla camera la possibilità di dare la pensione di combattenti ai reduci della RSI….vergogna! Andate a Marzabotto, a S.Anna di Stazzema o sul Turchino a chiedere che cosa ne pensano, ad annusare ancora nell’aria l’odore del sangue delle vittime del fascio, chiedere se sia stato più pesante “il sangue dei vinti” o quello dei tanti giovani trucidati, delle tante donne violentate e torturate dai figli della repubblica sociale italiana con l’aiuto dei nazisti ormai in fuga…..
SUCCU ci ha insegnato che si deve andare avanti senza levare il nemico dal mirino, ed in quegli occhi illuminati dal tempo sicuramente domenica mattina sarebbe balenato un lampo di sdegno sarcastico nel vedere come tutte le forze istituzionali che si proclamano antifasciste (...ma per carità, non fraintendiamo, solo dal 23 al 26 aprile di ogni anno!) non erano presenti a salutarlo; del resto che ci si poteva aspettare da pavidi politicanti che tengono più alla poltrona che alla memoria ed alla storia dei loro padri?
Noi c’eravamo, fieri ed orgogliosi di averlo avuto come amico sincero, maestro severo e nonno affettuoso, e questo non si cancellerà mai dalla nostra memoria e dal nostro cuore.
Ciao zio Peu, e grazie per tutto quello che hai fatto e che hai dato, senza mai chiedere nulla in cambio, noi andiamo avanti e tu vieni con noi.
Maico.