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pubblicato il 12.02.05
02/12 manif. a Bergamo
·

12/02/2005 manifestazione antifa a bergamo

12 FEBBRAIO: CONTRO FASCISMO E RAZZISMO, PER DIRITTI E DESIDERI RIPRENDIAMOCI LA CITTA’

Dal 1997 il centro sociale autogestito Pacì Paciana è uno spazio liberato e autogestito in cui si pratica una risposta diretta ad alcuni bisogni, sia personali, che di una città come Bergamo priva di sbocchi culturali e aggregativi fruibili staccati da logiche di profitto.
Proponiamo concerti, bar, cucina [quando c’è] a prezzi popolari, una sala prove, laboratori di teatro e giocoleria, la ciclofficina, lo skatepark e un laboratorio multimediale dove sperimentare forme e metodi di comunic_azione.
Il punto fermo è l’opposizione al neoliberismo, al fascismo, ad ogni tipo di discrimanzione.
Negli ultimi anni abbiamo cercato di tessere una rete, o semplicemente di insinuarci in reti già esistenti con lo scopo di rafforzarle, per andare contro alla guerra globale, alla videosorveglianza e alle varie forme di controllo,alla repressione del dissenso, al carovita, alla precarizzazione delle esistenze…
La potenzialità aggregativa e conflittuale che abbiamo espresso sicuramente infastidisce ed è quindi normale che “l’ordine costituito” faccia sentire la sua pressione a Bergamo, come nel resto dell’Italia.
Questura, mezzi di dis-informazione, partiti , sembra che all’occorrenza si compattino fra loro creando campagne ad hoc per criminalizzare il dissenso, articoli ridicoli, omissioni, finte interviste, trappole pensate a tavolino dalla digos in un farsesco, quanto reale, tentativo repressivo.
L’Eco di Bergamo, A.N., Lega, Forza Italia, una destra oscurantista che alterna molto bene doppiopetti e teste rasate.
Per fermare tutto questo è indispensabile agire nella quotidianità, presentare istanze, rendere espliciti i bi_sogni. Sentiamo forte il bisogno di determinare la nostra quotidianità invece che subirla e siamo coscienti che da una pratica simile, dall’attitudine a determinare esca anche una buona ricetta contro quest’ondata di fascismi che ci sta investendo.
Determinare la propria vita significa riappropriarsi della città e quindi anche emarginare ed estirpare le nuove forme di fascismo che ben si mischiano alle forme più vecchie e ben note.
Esponenti in doppiopetto con un passato tutt’altro che ambiguo fatto di attentati, sparatorie, evasioni, squadracce, che oggi candidamente si candidano in nuove alleanze eversive, come se una leggera mano di trucco bastasse per nascondere quello che sono realmente.
Questurini collusi, che minacciano e cercano di intimidire, dove non riescono ad usare il pugno di ferro della legge.
Giornalisti succubi che pubblicano veline della questura spacciandole per notizie, inventano interviste e che fanno della disinformazione il loro mestiere.
Siamo flessibili ma non vogliamo essere precari, e riappropriarsi della città significa anche lottare contro questa precarizzazione, reclamare spazi e diritti, alla casa, al reddito, alla circolazione, ai saperi. Esplicitare tutto questo è necessario anche per lottare contro questi ultimi avvenimenti, contro quest’ondata di fascismo che sta colpendo in lungo ed in largo in tutta la Lombardia, ma non solo in quella.
Contro le questure conniventi che arrestano e torchiano i compagn* e proteggono i fascisti.
Contro quest’indifferenza delle strutture “democratiche” e della società democratica che non può tollerare un contesto come quello cui siamo difronte, conservando allo stesso tempo l’appellativo di democratico.
Per tutte queste ragioni chiamiamo a Bergamo un grande corteo antifascista che vuole essere anche un corteo dei bi_sogni che si riprenda le strade, gli spazi, che reclami diritti e desideri.

c.s.a. pacì paciana

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