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FIAMMA TRICOLORE: NIENTE MANIFESTAZIONE STASERA A PADOVA
Il Movimento Sociale Fiamma Tricolore, dopo giornate di tensioni, ha scelto di rinunciare alla manifestazione prevista per questa sera in una piazza alla periferia di Padova. La rinuncia arriva dopo la decisione, molto criticata dalle forze di destra, del questore Alessandro Marangoni, di spostare il corteo dal centro a un quartiere periferico per evitare tensioni con i giovani dei centri sociali che hanno annunciato un presidio, quasi in contemporanea, nella centralissima piazza delle Erbe. Ieri sera il direttivo di Ms-Ft si e’ riunito per fare il punto sulla strategia da tenere e alla fine e’ giunto alla conclusione. Il un documento politico ci sono le motivazioni: “Se a Padova il Movimento Sociale Fiamma Tricolore ha deciso di fare un passo indietro e’ perche’ si ritiene garante dell’ordine con senso di responsabilita’ guarda ai cittadini padovani che potrebbero essere oggetto di violenze o di disagi causati da ‘truppe cammellate’ e sozzerie varie, che caratterizzano gli pseudo contestatori rintanati nei centri sociali occupati, ben protetti e coccolati dalla colazione Prodi”. Ma l’appuntamento con la piazza e’ solo rimandato secondo quanto si legge nel documento. “La Fiamma Tricolore non accettera’ di rimanere chiusa in una ‘riserva’ che tra non molto marcera’ anche su Padova”.
Da Il Manifesto
23 Marzo 2006
Padova: la Fiamma sfila in periferia, centro antifascista
ERNESTO MILANESI
PADOVA
Espulsa dal centro cittadino e blindata dalle forze dell’ordine: la manifestazione elettorale indetta domani sera da Fiamma Tricolore (con il supporto di Veneto Fronte Skinheads) è diventata un problema di ordine pubblico. Tant’è che trasloca, per forza, in piazza Azzurri d’Italia, ben lontano dal cuore di Padova. Così ha deciso il Comitato per l’ordine pubblico dopo un summit in prefettura. Il provvedimento non è piaciuto ai diretti interessati ma non si discute. Al massimo, si tratta con la questura per un convegno al chiuso tra quattro mura… La prima richiesta di Fiamma Tricolore era «mirata»: piazza Cavour, luogo storico per la destra padovana. Niente da fare, perché gli spazi pubblici per le iniziative elettorali escludono l’utilizzo delle piazze nel «cuore» della città. Seconda richiesta: piazza Eremitani, negata però per questioni di sicurezza di fronte al rischio di incidenti e violenze. Domani alle 20.30, quindi, è stata concessa solo una piazza di periferia. Ed è confermata la mobilitazione del centro sociale Pedro, che rinnova l’invito a partecipare al presidio organizzato alle ore 19 in piazza delle Erbe. «E’ una vittoria che i fascisti non parlino nel cuore della città di Padova, una conquista ottenuta dal ‘basso’ che esprime i valori della democrazia e dell’antifascismo – spiega Max Gallob, portavoce del centro sociale – Rilanciamo con più forza il nostro appuntamento per festeggiare la cacciata dei neofascisti dal centro ma anche per salvaguardare la città dalle provocazioni dei naziskin. Rimarremo in piazza, ma se sarà necessario faremo un corteo in centro per vigilare su possibili presenze ed evitare provocazioni. Questa vicenda ha rivelato tutta l’ipocrisia dei partiti della sinistra che hanno ritirato fuori la teoria degli opposti estremismi». Il sindaco Flavio Zanonato ieri mattina era furioso per il titolo del Corriere Veneto : «E’ falso attribuirmi competenze sulla concessione di spazi per i comizi. C’è un apposito comitato interpartitico che gestisce le piazze. Peggio ancora alimentare l’idea di comportamenti diversi fra il sindaco di Bologna e quello di Padova. Informazione falsa, scorretta e irresponsabile». Zanonato aggiunge: «La prima cosa che vogliamo è che non si ripeta quello che è successo a Milano. Il Comitato ha condiviso le preoccupazioni del questore, io ho detto che la città deve essere difesa. La manifestazione deve svolgersi in un clima in cui Padova non deve avere paura. E’ una caricatura quella di contrapporrmi a Cofferati, dire che il sindaco di Bologna impedisce la manifestazione e quello di Padova l’autorizza è una balla. Non è nei poteri del sindaco autorizzare o impedire manifestazioni di carattere elettorale». Infine, un duro giudizio politico su Fiamma Tricolore: «Per sapere come la penso basta dire che sono andato a Dachau con il capo della Comunità ebraica e 100 studenti delle scuole padovane». Ma il sindaco non si tira indietro neanche sui centri sociali: «Il più grande favore fatto a Berlusconi in campagna elettorale sono stati gli incidenti di Milano…».
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