Lucca Libera!

La città non si vende né si compra... si vive!

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  • Category Archives Avvisi
  • EXCURSUS VALSUSINO

     

    Impalpabile. Incostante. Inesauribile.
     Senza forma, si adatta alle conformazioni del terreno.
    …cede all’acqua docile,
    a lungo andare, la pietra tenace. (B.B.)
    Asterix, Obelix, Idefix... Black Bloc.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    Per essere NO TAV oggi, devi diventare Black Bloc. La procedura è semplice: entra al campeggio presso Chiomonte:
    Ingresso del campeggio-presidio a Chiomonte.
    Rivolgiti all’Ufficio Diplomatico (attualmente in esilio) della Libera Repubblica della Maddalena:
    Sezione Anagrafe dell'Ufficio Diplomatico della Libera Repubblica della Maddalena.
    Ritira il “Lasciapassare NO TAV” che garantisce l’immunità diplomatica:
    Salvacondotto necessario per circolare nei territori minacciati dal progetto TAV, clicca per ingrandire e leggere i tuoi diritti.

    All’Ufficio Diplomatico troverai anche un’utile mappa per gli spostamenti che hai in programma:

    Mappa della zona, le frecce viola indicano i luoghi in cui sono state scattate le foto che seguono.
    Ora sei un vero Black Bloc, ma ricorda: al momento opportuno potrai assumere qualsiasi altra identità (il Salvacondotto te lo permette), dipende dalla situazione di lotta che ti troverai ad affrontare.

    Di seguito uno schizzo fotografico di ciò che Lucca Libera! ha potuto osservare in un fine settimana agostano.
    Continue reading  Post ID 3161


  • La delegittimazione di un Comandante partigiano

    Pubblichiamo l’attestato di solidarietà espresso da tre cittadini al partigiano Lilio Giannecchini. Segue la lettera aperta che il Comandante partigiano ha scritto in risposta.


    Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà a Lilio Giannecchini, partigiano e, fino al momento della sua discutibile estromissione, direttore dell’Istituto storico della Resistenza. Da mesi, come “pena aggiuntiva” a questo provvedimento, Giannecchini non viene più invitato, da Provincia e Comune, alle celebrazioni ufficiali che ricordano la lotta partigiana, alla quale ha partecipato da protagonista. Uno sgarbo inqualificabile, un atto di vera e propria cattiveria nei confronti di un uomo che, per la sua storia, meriterebbe solo grande rispetto e gratitudine. La Giunta provinciale e quella comunale hanno il dovere di porre subito fine all’emarginazione messa in atto nei confronti di Giannecchini.
    Tutti coloro che – come noi – deplorano il comportamento di questi due enti, è bene che si adoperino per far sentire il proprio dissenso.

    Massimiliano Piagentini
    Giovanna Niccoli
    Massimo Duranti

     

    Lettera aperta

    ai Cittadini che si riconoscono nei valori espressi dalla Resistenza
    ai Consiglieri Regionali toscani
    ai Consiglieri Provinciali di Lucca
    ai Consiglieri Comunali di Lucca
    ai Membri del Consiglio Generale dell’INSMLI
    e p.c. alla stampa

    Caro Massimiliano,
    in questo grigio clima politico, caratterizzato da complicità e da interessi bipartisan in cui il ricordo della Resistenza è diventato solo fonte di imbarazzo, il tuo messaggio rappresenta uno spiraglio di speranza per chi alla mia età si trovi a confrontarsi con l’indifferenza e la malvagità degli altri.

    Ho contribuito in misura determinante a fare dell’Istituto Storico della Resistenza in provincia di Lucca uno dei centri di documentazione ed informazione sugli anni che hanno portato al riscatto dell’Italia dalla dittatura fascista e dalla sua complicità col nazismo.

    In questi ultimi tempi sono stato oggetto di una feroce persecuzione in seno all’Istituto Storico stesso, portata avanti con pervicacia al fine di estromettermi dalla Direzione. Nell’esprimervi la mia riconoscenza per la solidarietà che mi avete espresso per una completa informazione segue la mia esposizione della questione.

    La catena degli eventi è partita da una pubblicazione sui giornali, relativa ad una querela fattami da un tal Sereni, cui avevo indirizzato una lettera privata; da tale pubblicazione il presidente dell’Istituto Storico di Firenze, Simone Neri Serneri, senza nemmeno tentare di appurare la sostanza
    della notizia appresa dalla stampa, è intervenuto durante una riunione del Consiglio Generale dell’INSMLI a Milano, cui sarebbe dovuto essere, per Statuto, convocato anche l’Istituto Storico della Resistenza in provincia di Lucca (cosa non avvenuta), per chiedere di farmi sospendere, pena l’esclusione dell’Istituto Storico lucchese dalla rete associativa facente capo all’INSMLI. E’ da notare che l’intervento del Neri è stato fatto anche fuori tema rispetto all’argomento trattato all’Ordine del Giorno e che la Deliberazione è stata adottata da Consiglio Generale in assenza dell’”accusato” e basandosi sul solo materiale del tutto opinabile proveniente dalla stampa.
    La Delibera stessa presenta aspetti particolarmente censurabile sotto il profilo della legittimità ad intervenire, dal punto di vista statutario, nella questione da parte dell’INSMLI nei confronti dell’Istituto Storico lucchese oltre che per la pretestuosità relativamente al merito della questione. Questa Delibera anomala è stata trasmessa via email a vari organi, tra cui l’Amministrazione provinciale di Lucca, il cui presidente, Stefano Baccelli, ha convocato la Giunta Provinciale per deliberare un intervento sul Consiglio Direttivo dell’Istituto Storico lucchese per ottenere la mia sospensione dalla funzione di Direttore dell’Istituto, in ottemperanza alla Delibera dell’INSMLI. L’atto provinciale è viziato sin dall’origine dalla falsa affermazione: “Ravvisata la propria competenza, ai sensi dell’art. 48 del D. Lgs. 267/2000″, come se l’Istituto Storico facesse parte dei propri organi provinciali, quando l’Istituto Storico lucchese è un organismo assolutamente autonomo ed indipendente. Da questo falso clamoroso è derivato una vera e propria persecuzione, portata avanti attraverso atti del Consiglio Direttivo, viziati nella forma e nella sostanza, culminati con una irregolare Assemblea dei Soci, nulla secondo l’art. 23 del Codice Civile, per i quali pende il giudizio della magistratura da me invocata.

    A seguire mi è stato negato l’accesso all’Istituto, cui avrei avuto diritto anche come semplice Socio; è stata violata la sede in cui avevo depositato i miei oggetti personali, utilizzando addirittura il falso pretesto che fosse stata decretata una disinfestazione, intervento sanitario di pertinenza ASL, la quale non è stata in alcun modo nemmeno interrogata.

    Successivamente è stato violato anche il magazzino dell’ITC Carrara, dato in comodato all’Istituto Storico, nel quale erano depositati documenti e libri di mia personale proprietà.

    Corollario intermedio alla mia emarginazione è stata la esclusione dal palco delle autorità nel corso delle cerimonie relative all’Anniversario della Liberazione ed altre celebrazioni, per le quali avevo diritto in quanto oltre che Direttore dell’Istituto Storico, anche Presidente dell’Associazione dei Perseguitati Politici. In conseguenza, dopo aver inutilmente esposto alle autorità locali la questione, mi sono rivolto al Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano, perché mi venga restituito il mio onore e la mia dignità.

    L’ultimo episodio riguarda la commemorazione di Don Aldo Mei, sacerdote martire, fucilato il 4 agosto 1944 dai tedeschi, cui ho sempre partecipato, perché tra l’altro possiedo l’intero patrimonio della memoria, consegnatomi personalmente dalla madre del sacerdote. Questa volta, dopo che i giornali avevano riportato l’intero iter celebrativo, con la segnalazione della mia presenza, è stata operata una forzatura da parte dell’incaricato provinciale affinché fossi escluso ed è solo attraverso la buona volontà dell’incaricato comunale, Roberto Magrini del Comune di Lucca, che ho avuto la possibilità di trasmettere il testo del mio intervento, nel quale tra l’altro comunicavo la mia volontà di donare l’intero patrimonio documentario ed i cimeli relativi a Don Aldo Mei alla comunità ecclesiastica lucchese, perché potesse essere il nucleo di un museo a lui dedicato. I media locali hanno alterato o ignorato il mio intervento, per ragioni a me incomprensibili, ma certamente a loro note.

    La documentazione di quanto ho detto è reperibile presso il sito:
    www.idealievalori.org

    Sarebbe di gran conforto la solidarietà espressa anche da altri uomini
    attenti e sensibili.

    Lilio Giannecchini, detto “Toscano”
    Vicecomandante della Brigata Partigiana Oreste
    Email: toscano.brigataoreste@gmail.com
    Sito web: http://www.idealievalori.org

    Il Cav. Lilio Giannecchini, oggi trattato dalla Provincia di Lucca di Lucca come un appestato, è stato Comandante partigiano della Brigata Oreste ed ebbe un ruolo importante nel ruolo della liberazione di Genova dai nazifascisti, trattando tra l’altro la resa del generale tedesco Günter Von Meinhold.
    “La mia formazione è decorata di 3 medaglie d’oro, 14 d’argento, 14 di bronzo, 7 croci di guerra e la Stella dell’Unione Sovietica a ricordo del Partigiano russo Fiodar Alexander Poetar (medaglia d’oro caduto nelle nostre file).” Toscano.

     


  • INC Biomasse: il testo del ricorso al TAR

    Pubblichiamo il ricorso al TAR presentato da Legambiente e alcuni cittadini contro l’Amministrazione Provinciale, il Comune di Bagni di Lucca, la Regione Toscana e l’ALCE Spa, al fine di far revocare l’autorizzazione della centrale elettrica a biomasse di Fornoli (Bagni di Lucca). Per rispetto della privacy sono stati omessi i nomi dei privati cittadini ricorrenti.

    La discussione presso il Tribunale Amministrativo è prevista per il 19 ottobre.

    Clicca qui per la versione integrale in pdf.

     

    Per chi non avesse voglia di leggersi il “legalese” del Ricorso, abbiamo cercato di sintetizzarne qui sotto le principali motivazioni.

     

    1. La modifica dell’impianto di Fornoli, che passerebbe dalla produzione di pasta per la carta, carta, tannino e combustione di black liquor (liscivia esausta usata come combustibile) a produzione di energia elettrica per mezzo dell’incenerimento di biomasse, avrebbe dovuto essere sottoposta a Valutazione di Impatto Ambientale. Ciò non è avvenuto a causa delle capziose motivazioni addotte dall’Alce Spa e fatte proprie dalle istituzioni pubbliche.
    2. L’Alce Spa ha tentato di presentare la centrale come del tutto autonoma, nuova, rispetto all’impianto preesistente. Solo in tal modo poteva evitare la V.I.A., obbligatoria invece in caso di modifica di precedente attività industriale. Detta manovra, manco a dirlo, è stata avallata in toto dalla Provincia. Per chiarire: nel caso di impianti costruiti ex novo la procedura di V.I.A. è necessaria, secondo la Legge Regionale, quando raggiungano la potenza di 50 MW e sia previsto un elettrodotto aereo di oltre 3 km. Guarda caso la potenza della centrale progettata dall’Alce è di 48,5 MW e la lunghezza dell’elettrodotto è di poco inferiore a quella prescritta.Una palese contraddizione è però in agguato: nella relazione tecnica la stessa Alce definisce il proprio progetto come una “riconversione” e prevede di continuare a produrre tannino; parla addirittura (è un lapsus?) di “mantenimento delle stesse voci produttive”. Come può sostenere, dunque, che non si tratti di modifica di un’attività industriale già esistente? Del resto nella medesima relazione tecnica appare del tutto evidente che produzione di tannino e centrale a biomasse sono strettamente legate, perché la seconda attività non potrebbe funzionare senza l’approvvigionamento di combustibile garantito dalla prima. In definitiva, ci si chiede, siamo di fronte a una cosa nuova, come sostiene l’azienda per evitare una verifica d’impatto ambientale, oppure a una modifica di una precedente attività, come documenta il progetto tecnico redatto dalla stessa azienda? Non si tratta di un dilemma che possa trovar soluzione, semplicemente perché “né pentere e volere insieme puossi/ per la contradizion che nol consente”. Forse non pensavano “ch’io loico fossi!”. Non c’è nulla da fare: tocca sorbirci ‘sti miserabili allo sbaraglio che pur di rimediare quel tanto di lucro… arrivano a sostenere l’impossibile. Continue reading  Post ID 3129

  • CHI INCENERISCE (per conoscenza e per la storia)

    Il 6 giugno si è riunita l’assemblea dei soci di Se.Ver.A, azienda che gestisce l’inceneritore di Castelnuovo Garfagnana, composta da soggetti privati (STA, Public Consult, Sestant Spa, Cooperativa “Terra, uomini e ambiente”, Guidi Spa) e pubblici. Questi ultimi non sono altro che i Sindaci dei Comuni di Careggine, Camporgiano, Castiglione Garfagnana, Castelnuovo Garfagnana, Gallicano, Giuncugnano Minucciano, Molazzana, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, Sillano, Vergemoli. Nella riunione è stato approvato il Piano Industriale della società che prevede un investimento di 3,3 milioni di euro per il forno dell’inceneritore, in modo da tentare la riattivazione dell’impianto ormai fermo da 15 mesi per inadeguatezza “tecnico-funzionale”.

    Hanno votato a favore del Piano, e quindi del ripristino e prosieguo dell’attività di incenerimento, i seguenti Sindaci:

    • Mario Puppa (Partito Democratico), Sindaco di Careggine e Presidente della Comunità Montana della Garfagnana;
    • Paolo Fantoni (PD), Sindaco di Piazza al Serchio e Assessore alla Comunità Montana;
    • Francesco Pifferi (PD), Comune di Camporgiano;
    • Francesco Angelini (PD), Comune di Pieve Fosciana;
    • Domenico Davini (PD), Comune di Minucciano;
    • Maria Stella Adami (PD), Comune di Gallicano;
    • Rino Simonetti (PD), Comune di Molazzana.

    Hanno espresso voto contrario:

    • Gaddo Gaddi (Popolo della Libertà), Comune di Castelnuovo Garfagnana;
    • Michele Giannini (PDL), Comune di Vergemoli.

    Si sono astenuti:

    • Claudio Baisi (PD), Comune di Sillano;
    • Uno dei soci privati (al momento non sappiamo chi).

    Il Sindaco di Castiglione Garfagnana, Francesco Giuntini (PD), è uscito dall’aula al momento della votazione.

    Da notare che il Comune di Pieve Fosciana ha votato a favore della riapertura dell’impianto pochi giorni dopo aver annunciato l’organizzazione di incontri pubblici con i cittadini per avviare la raccolta porta a porta.

    Subito dopo aver conosciuto l’esito dell’assemblea si sono espresse contro la riapertura dell’inceneritore varie associazioni del settore turistico, agricolo, zootecnico, di tutela dell’ambiente e della montagna e portatrici di interessi sociali e culturali della Garfagnana e Media Valle del Serchio (tra cui Coldiretti, Associazione Castanicoltori e Associazione per il turismo in Garfagnana).

    Lucca Libera! si era già occupata delle vicende legate a Se.Ver.A. con l’intervista al comitato “Io mi rifiuto” del 28 marzo scorso (vedi più sotto per un quadro completo della questione).

    In queste ore in Val di Susa il popolo NO TAV sta resistendo con coraggio e determinazione all’attacco militare che mira a far iniziare il lavori del tunnel ferroviario per la tratta Torino-Lione. Lucca Libera! esprime piena solidarietà ai resistenti e sostiene con fermezza la lotta in difesa del territorio e dell’ambiente contro la devastazione perpetrata in nome di squallidi interessi finanziari da un altrettanto squallido schieramento politico bipartisan (da Berlusconi a Bersani passando per Maroni e Fassino). Qui un link per seguire in diretta gli avvenimenti e trovare maggiori informazioni sulla “grande opera” che vogliono realizzare sulla pelle di tutti: NOTAV.EU

    W LA LIBERA REPUBBLICA DELLA MADDALENA


  • Ops…!

    Bye Bye “Progetto Valore” a Sant’Anna!

    (ANSA) – LUCCA, 15 GIU – L’assessore alla mobilita’ del comune di Lucca, Marco Chiari, e il dirigente dell’ufficio urbanistica, Maurizio Tani, sono stati arrestati dai carabinieri di Lucca in esecuzione di ordinanze di custodia in carcere.
    Arresti domiciliari per l’architetto Giovanni Valentini del Gruppo Valore di Prato, ex azionista di maggioranza della Lucchese, e ai professionisti Andrea Ferro, ex presidente della commissione urbanistica del comune di Lucca, e Luca Antonio Ruggi, dello studio di Chiari. Sono accusati di corruzione.
    Sequestrati beni per 20 milioni. (ANSA).

    Per saperne di più leggi alcuni articoli negli scorsi numeri di Lucca Libera!, in particolare:

    Lucca Libera! n. 2

    Lucca Libera! n. 3 (con l’intervista all’Associazione Parco di S. Anna)

    Lucca Libera! n. 4

    Lucca Libera! n. 6 (da notare chi viene citato più volte nell’editoriale)


  • REFERENDUM III

    Il voto nella Provincia di Lucca (dati definitivi)

     

    Quesito referendario Affluenza Risultati
    Referendum 1 Servizi pubblici locali
    58,58 (57,04)

    95,79 (95,84)

    No

    4,21 (4,16)

    Referendum 2 Tariffa servizio idrico
    58,59 (57,05)

    96,22 (96,32)

    No

    3,78 (3,68)

    Referendum 3 Energia elettrica nucleare
    58,54 (57,01)

    94,44 (94,75)

    No

    5,56 (5,25)

    Referendum 4 Legittimo impedimento
    58,53 (57,00)

    94,84 (95,15)

    No

    5,16 (4,85)

    Tra parentesi il dato nazionale non comprensivo degli italiani all’estero

    Per vedere in dettaglio i dati dei singoli comuni clicca qui (sito del Ministero degli Interni)


  • DATI EPIDEMIOLOGICI IN GARFAGNANA E “STRANE” INTERPRETAZIONI PROVINCIALI

    Pubblichiamo il comunicato dei Comitati Ambiente e Salute Valle del Serchio che evidenzia lo “strano” tono rassicurante usato dalla Provincia di Lucca relativamente allo studio epidemiologico recentemente presentato a Palazzo Ducale. Seguono, in formato pdf, il comunicato della Provincia e quello del prof. Biggeri. Dal confronto si può vedere come la Provincia si prodighi in una valutazione ottimistica dei risultati dell’indagine, eppur tutto va bene, va proprio tutto bene (CCCP). Quando qualcosa non va bene è da imputarsi al ”gap culturale” della popolazione, frase da noi evidenziata nel testo e che MAI è stata pronunciata dal prof. Biggeri, il quale anzi ha detto che, essendo sviluppata la cultura della prevenzione, la maggiore incidenza di certe malattie rispetto alla media regionale va indagata per individuare le cause.

    Comunque sia, ecco il comunicato dei Comitati:

    Sabato 18 marzo, il Prof. Annibale Biggeri ha presentato a Palazzo Ducale il “Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni residenti nell’area della Valle del Serchio” , elaborato dal Dipartimento di Statistica “G. Parenti” Università di Firenze UO Biostatistica, ISPO Firenze.

    Nel Rapporto si evidenziano dati altamente preoccupanti, che inspiegabilmente non emergono dal comunicato stampa emanato dalla Provincia di Lucca.

    In particolare il Rapporto evidenzia che nella Valle del Serchio la mortalità per i trentacinque anni dal 1971 al 2006 mostra un eccesso stabilmente superiore di casi aggiuntivi rispetto alla media regionale sia negli uomini che nelle donne.

    Nel dettaglio, considerando il periodo più recente 2001 – 2006, rispetto alla media regionale si hanno nella Valle del Serchio i seguenti dati di mortalità: malattia coronarica uomini +20% – donne +34%; malattie respiratorie croniche uomini +22% – donne +32%; tumore del polmone e della mammella nelle donne rispettivamente +32% e +11%.

    I dati relativi ai ricoveri nel periodo 2001-2006 confermano il quadro preoccupante relativo alla mortalità. Si documenta una prevalenza di ricoverati in eccesso rispetto alla media regionale per la malattia coronarica (uomini +17%; donne +22%), per le malattie respiratorie croniche (uomini +51%; donne +41%), per l’insufficienza renale (uomini +67%; donne +84%), per il tumore polmonare (uomini +16%; donne +42%), per i linfomi non Hodgkin (uomini +11%; donne +19%).

    Vi sono poche malattie che mostrano una minor frequenza rispetto alla media regionale. Si tratta della mortalità per tumore allo stomaco e al colon-retto, cui si aggiunge una minor prevalenza di ricoverati per traumatismi e accidenti.

    Nel Rapporto si evidenzia che “Nella Valle del Serchio sono localizzate alcune attività industriali che sono state censite nell’inventario regionale delle emissioni. Le sostanze tossiche principali riguardano metalli pesanti e altri inquinanti come polveri fini, policlorobifenili e diossine. Tutti questi tossici sono connessi nella letteratura tossicologica ed epidemiologica alle malattie per le quali si sono registrati degli eccessi nella popolazione residente.” Ad esempio i metalli pesanti sono noti per essere fattori di rischio per le malattie respiratorie, tumore polmonare, malattie renali croniche; le polveri fini per le malattie cardiovascolari.

    Anche per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita, “non c’è nessuna convergenza verso la media regionale, tutte le coorti di nati mantengono lo svantaggio e addirittura nelle donne questo aumenta, a dispetto degli andamenti secolari di miglioramento della speranza di vita”.

    DI FRONTE A UN QUADRO COSI’ EVIDENTEMENTE PREOCCUPANTE, E’ INDISPENSABILE CHE I SINDACI DELLA VALLE DEL SERCHIO SI ATTIVINO IN DIFESA DELLA POPOLAZIONE, RECUPERANDO PIENAMENTE IL LORO DOVEROSO RUOLO ISTITUZIONALE DI MASSIMI RESPONSABILI DELLA SALUTE PUBBLICA.

    In particolare essi hanno l’obbligo di acquisire tutti gli elementi di valutazione e non ci si spiega la loro ASSENZA durante la presentazione dei dati a Palazzo Ducale. In quella sede avrebbero avuto modo di conoscere e capire. Per offrire una ulteriore occasione di conoscenza e approfondimento, i Comitati organizzeranno prossimamente degli incontri pubblici sul territorio della Valle, ai quali saranno presenti gli autori dello Studio statistico epidemiologico e ai quali saranno invitati prioritariamente i Sindaci. Da oggi è necessario più che mai mettere sotto stretto controllo il territorio, collocando centraline stabili di rilevamento della qualità dell’aria, effettuando approfondite analisi del suolo e degli acquiferi, mettendo sotto stretto controllo le fonti emissive degli inquinanti responsabili delle patologie. Soprattutto è necessaria una immediata moratoria su nuovi insediamenti inquinanti nella Valle, che necessita di una bonifica, non certo di un ulteriore aggravamento ambientale.

    19 marzo 2011 – Comitati Ambiente e Salute Valle del Serchio

    Cliccando qui puoi vedere il comunicato della Provincia, e qui quello del prof. Biggeri.