Pubblichiamo il comunicato dei Comitati Ambiente e Salute Valle del Serchio che evidenzia lo “strano” tono rassicurante usato dalla Provincia di Lucca relativamente allo studio epidemiologico recentemente presentato a Palazzo Ducale. Seguono, in formato pdf, il comunicato della Provincia e quello del prof. Biggeri. Dal confronto si può vedere come la Provincia si prodighi in una valutazione ottimistica dei risultati dell’indagine, eppur tutto va bene, va proprio tutto bene (CCCP). Quando qualcosa non va bene è da imputarsi al ”gap culturale” della popolazione, frase da noi evidenziata nel testo e che MAI è stata pronunciata dal prof. Biggeri, il quale anzi ha detto che, essendo sviluppata la cultura della prevenzione, la maggiore incidenza di certe malattie rispetto alla media regionale va indagata per individuare le cause.
Comunque sia, ecco il comunicato dei Comitati:
Sabato 18 marzo, il Prof. Annibale Biggeri ha presentato a Palazzo Ducale il “Rapporto sullo stato di salute delle popolazioni residenti nell’area della Valle del Serchio” , elaborato dal Dipartimento di Statistica “G. Parenti” Università di Firenze UO Biostatistica, ISPO Firenze.
Nel Rapporto si evidenziano dati altamente preoccupanti, che inspiegabilmente non emergono dal comunicato stampa emanato dalla Provincia di Lucca.
In particolare il Rapporto evidenzia che nella Valle del Serchio la mortalità per i trentacinque anni dal 1971 al 2006 mostra un eccesso stabilmente superiore di casi aggiuntivi rispetto alla media regionale sia negli uomini che nelle donne.
Nel dettaglio, considerando il periodo più recente 2001 – 2006, rispetto alla media regionale si hanno nella Valle del Serchio i seguenti dati di mortalità: malattia coronarica uomini +20% – donne +34%; malattie respiratorie croniche uomini +22% – donne +32%; tumore del polmone e della mammella nelle donne rispettivamente +32% e +11%.
I dati relativi ai ricoveri nel periodo 2001-2006 confermano il quadro preoccupante relativo alla mortalità. Si documenta una prevalenza di ricoverati in eccesso rispetto alla media regionale per la malattia coronarica (uomini +17%; donne +22%), per le malattie respiratorie croniche (uomini +51%; donne +41%), per l’insufficienza renale (uomini +67%; donne +84%), per il tumore polmonare (uomini +16%; donne +42%), per i linfomi non Hodgkin (uomini +11%; donne +19%).
Vi sono poche malattie che mostrano una minor frequenza rispetto alla media regionale. Si tratta della mortalità per tumore allo stomaco e al colon-retto, cui si aggiunge una minor prevalenza di ricoverati per traumatismi e accidenti.
Nel Rapporto si evidenzia che “Nella Valle del Serchio sono localizzate alcune attività industriali che sono state censite nell’inventario regionale delle emissioni. Le sostanze tossiche principali riguardano metalli pesanti e altri inquinanti come polveri fini, policlorobifenili e diossine. Tutti questi tossici sono connessi nella letteratura tossicologica ed epidemiologica alle malattie per le quali si sono registrati degli eccessi nella popolazione residente.” Ad esempio i metalli pesanti sono noti per essere fattori di rischio per le malattie respiratorie, tumore polmonare, malattie renali croniche; le polveri fini per le malattie cardiovascolari.
Anche per quanto riguarda la speranza di vita alla nascita, “non c’è nessuna convergenza verso la media regionale, tutte le coorti di nati mantengono lo svantaggio e addirittura nelle donne questo aumenta, a dispetto degli andamenti secolari di miglioramento della speranza di vita”.
DI FRONTE A UN QUADRO COSI’ EVIDENTEMENTE PREOCCUPANTE, E’ INDISPENSABILE CHE I SINDACI DELLA VALLE DEL SERCHIO SI ATTIVINO IN DIFESA DELLA POPOLAZIONE, RECUPERANDO PIENAMENTE IL LORO DOVEROSO RUOLO ISTITUZIONALE DI MASSIMI RESPONSABILI DELLA SALUTE PUBBLICA.
In particolare essi hanno l’obbligo di acquisire tutti gli elementi di valutazione e non ci si spiega la loro ASSENZA durante la presentazione dei dati a Palazzo Ducale. In quella sede avrebbero avuto modo di conoscere e capire. Per offrire una ulteriore occasione di conoscenza e approfondimento, i Comitati organizzeranno prossimamente degli incontri pubblici sul territorio della Valle, ai quali saranno presenti gli autori dello Studio statistico epidemiologico e ai quali saranno invitati prioritariamente i Sindaci. Da oggi è necessario più che mai mettere sotto stretto controllo il territorio, collocando centraline stabili di rilevamento della qualità dell’aria, effettuando approfondite analisi del suolo e degli acquiferi, mettendo sotto stretto controllo le fonti emissive degli inquinanti responsabili delle patologie. Soprattutto è necessaria una immediata moratoria su nuovi insediamenti inquinanti nella Valle, che necessita di una bonifica, non certo di un ulteriore aggravamento ambientale.
19 marzo 2011 – Comitati Ambiente e Salute Valle del Serchio