Si svegliano tardi e passano le giornate in piazza Verdi, ogni tanto studiano e spesso si lamentano, ma si divertono un sacco lontano da mamma e papà. Tanti luoghi comuni accompagnano gli student@, ma la vita da fuori sede in una città come Bologna non è tutta rose e fiori. L’Alma Mater Studiorum si presenta come la miglior università d’Italia, composta, innovativa, attenta, la più antica nel mondo che custodisce saperi e strabilianti laureati. Peccato che proprio l’Alma Mater non viene minimamente incontro ai suoi principali frequentatori. Affitti pesantissimi, case fatiscenti, mezzi inesistenti, agevolazioni manco a parlarne. Nulla di nuovo, Bologna vive e specula sugli student@ da decenni e i costi di una laurea le famiglie li conoscono molto bene. Qualche mese fa Alma Laurea con un alone democratico quasi solidale ed un’ipocrisia indecente pubblica il rapporto “Formazione e cultura “ che guarda un po’ mette in luce quello che migliaia di student@ sanno benissimo: prezzi troppo alti per le case. Student@ che sanno benissimo anche come il prezzo che si paga per una maledetta laurea non rispecchia minimamente il livello promesso, student@ che sanno benissimo che è assurdo pagare per un’università pubblica retta da gerarchie accademiche complice del marcio mercato del lavoro. Insomma Alma Laurea ci dice che la metà degli student@ dell’Unibo arriva da fuori regione e che solo 29 student@ su 100 sono soddisfatti dell’alloggio. Ci si lamenta dei prezzi delle stanze e delle spese annesse. Ma cerchiamo di capire cosa fa un student@ quando si approccia all’Unibo.
Scelta la famosa Alma Mater per i propri studi, che promette più di quel che può dare, ci si chiede come poter avere una borsa di studio o agevolazioni per la vita universitaria. Si arriva così all’Er-go, che non è un ente caritatevole, ma un azienda vera e propria a cui è affidata la gestione dei “benefici” connessi al diritto allo studio. I bandi devono essere letti con estrema attenzione e serietà: l’Er-go non ammette errori né imprecisioni. Se si rientra nei canoni ristrettissimi per fare domanda di borsa di studio inizia un’ avventura burocratica snervante. L’ Er-go assegna le borse in ritardo (a dicembre… peccato che l’anno accademico inizia a settembre!) e arrivano anche tardi. È un ricatto continuo: se non si raggiunge il numero di crediti richiesto non solo la borsa non viene assegnata per il prossimo anno ma l’Er-go rivuole indietro tutto. Giammai fraintendere i vari complicatissimi bandi: l’Er-go non si lascia sfuggire nulla, può arrivare una riduzione della borsa o il suo annullamento. Se si vuole chiedere aiuto ai pochi dipendenti dell’Er-go o mandate un e-mail che avrà risposta in tempi non definiti o chiamate il call center: ovviamente la chiamata non è gratuita. Bene, passiamo all’alloggio. Se si è assegnatari di casa dello studente, di cui tralascerò le descrizioni, è consigliabile pregare qualsiasi cosa per capitare in una delle poche vicino al centro; se no per andare a lezione è possibile che un autobus non basti. L’Alma Mater prevede reali agevolazioni per i trasporti pubblici? No. Se invece si deve cercare la casa si conoscerà quel terribile mondo fatto da padroni di casa che affittano stanze a prezzi assurdi (300/380 euro in centro o appena fuori mura), che oltre a case abbastanza normali allestiscono scantinati, soffitte, tane per topi a abitazioni per fuori sede appena arrivati in città. La manutenzione è inesistente fatta spesso pagare agli inquilini di turno. Nel magma studentesco aggiungete quelli che cercano di lavorare part-time (quando trovano l’occupazione): lavori in nero quasi sempre e retribuiti al minimo.
Sempre l’Alma Laurea ci informa che gli student@ sono entusiasti dell’ambiente culturale bolognese. Ma chi porta il naso oltre la cineteca sa bene che per partecipare a dibattiti, concerti, mostre e proiezioni gratuite bisogna entrare nelle varie realtà di movimento che sempre attente nelle loro varie sfaccettature, oltre il lato strettamente politico, valorizzano idee di chi crea qualcosa dal basso e si pongono come ponte fra varie città ospitando artisti, gruppi ecc. Arriva l’estate e con questa “Bologna estate”: idee non del tutto originali, in concorrenza con serate lasciate in mano a locali privati, che occupa piazza Verdi con invadenti tavolini, prezzi imbarazzanti e un controllo delle forze dell’ordine più che fastidioso.
È chiaro che se l’Alma Mater e la città in generale sono troppo scarse per i nostri bisogni, se non a volte ostacolanti, non dobbiamo aspettarci un miglioramento o avventurarci in inconcludenti elemosine. La critica alla situazione economica–abitativa dei frequentatori dell’università non è separata dall’analisi generale di tutto ciò che comprende la “carriera” accademica. Innanzitutto è bene ribadire sempre, per quanto può sembrar scontato o ridondante, che l’istruzione pubblica non deve essere pagata. Una tassa da quasi 2 mila euro non è proprio alla portata di tutti… è bene inoltre ricordare che l’Alma Mater per quanto goda nel vedersi ai primi posti delle classifiche sull’università offre ancora un servizio scadente: a maggior parte delle lezioni sono ancora terribilmente frontali per non parlare dell’insufficienza di laboratori o strutture concernenti le varie discipline. Pochissimi spazi per la ricerca, regime accademico ben solido e tutta la drammaticità che riguarda le riforme sull’istruzione. È chiaro che il generale malcontento deve autorganizzarsi al di là delle pagliacciate delle votazioni studentesche, gli student@ hanno tutte le potenzialità per cambiare tutto il sistema accademico. La casa più frequentata da migliaia di fuori sede è sicuramente la facoltà, e nella cosiddetta città degli inquilini, se il padrone di casa non è gradito non si paga più l’affitto, si seguono le regole degli abitanti… e la casa diventa di chi l’abita.
STUDENT@ A BOLOGNA
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