Archivi tag: Antifascismo

L’Antifascismo che viene

Negli ultimi anni, ma soprat­tutto negli ultimi mesi, c’è stato un aumento dell’attività neo­fa­sci­sta a Bolo­gna. Come atti­vità non inten­diamo i pestaggi, le aggres­sioni e le vio­lenze, di cui è pos­si­bile avere un’idea ad esem­pio seguendo l’ottimo Ecn.org/Antifa bensì la presa di spazi pub­blici per pro­muo­vere la loro becera e inu­mana ideo­lo­gia. Poco importa se

Costruire il presente dell’antifascismo

Quella da sabato 20 a sabato 27 novem­bre è stata una set­ti­mana che ha visto anche a Bolo­gna il rie­mer­gere delle for­ma­zioni fasci­ste. La crisi, il governo Monti e, pro­ba­bil­mente, la neces­sità di rilan­ciare la loro posi­zione all’interno del PdL in via di ristrut­tu­ra­zione post­ber­lu­sco­niana sono i motivi di insieme di que­sta riap­pa­ri­zione. Sabato 20

Il fabbro anarchico

È da poco uscita la ristampa dell’autobiografia dell’anarchico Umberto Tom­ma­sini, curata da Clau­dio Venza, edita negli anni Ottanta dalle edi­zioni Anti­stato e poi sca­ri­ca­bile dal sito del gior­nale anar­chico del tri­ve­neto Ger­mi­nal. È un gran libro, uno di quelli che sono in grado di “for­mare”, dando il senso vivo dell’orgoglio di essere anar­chici, sin­goli indi­vi­dui

Europa nera fra Oslo e Bologna

Il ter­ro­ri­sta cri­stiano di Oslo e Utoya, poco prima di com­piere le stragi che hanno scon­volto la Nor­ve­gia, ha scritto un mail al bolo­gnese Alberto Fer­retti, 50 anni, impren­di­tore infor­ma­tico, poli­tico di destra ed ex poli­ziotto. Ne dà noti­zia il “Resto del Car­lino”. Figlio del fon­da­tore a Fer­rara dell’M.S.I. e di A.N., Alberto Fer­retti da

Faenza: trova il fascista

A Faenza si è costi­tuito da otto­bre scorso un sedi­cente apar­ti­tico Comi­tato Faven­tia, dal nome romano della città, “la favo­rita degli Dei”. Que­sti “difen­sori della città” sono, in gran parte, noti per­so­naggi ricon­du­ci­bili a Forza Nuova e Lega Nord. In un comu­ni­cato, I pro­mo­tori di Faven­tia riven­di­cano aper­ta­mente la loro appar­te­nenza: “In que­sti mesi abbiamo

Qualche brandello di muro

Di quante cose non è rima­sto che qual­che bran­dello di muro? Quanta memo­ria col­let­tiva è andata per­duta negli anni del silen­zio e in quelli del troppo rumore? Gli armadi della ver­go­gna prima e il deli­rio con­su­mi­stico e tele­vi­sivo poi hanno con­fi­nato pen­sieri e ricordi in isole cir­con­date dalla neb­bia, dove i più non vogliono andare.

Della situazione in Grecia

La Gre­cia si trova ora in un punto di svolta, e molti cam­bia­menti cri­tici si stanno veri­fi­cando, sia sul piano sociale, che poli­tico ed eco­no­mico. La disin­te­gra­zione e la dis­so­lu­zione del modello di potere e sfrut­ta­mento domi­nante – fino ad oggi – è più che evi­dente e que­sto è ciò che viene chia­mato ora gene­ral­mente

Brevi bolognesi: 8 — 10 maggio

Dome­nica 8 mag­gio In serata era atteso il comi­zio in piazza Mag­giore di due mini­stri, Bossi e Tre­monti, inter­ve­nuti a Bolo­gna per soste­nere la can­di­da­tura del leghi­sta Manes Ber­nar­dini alle ele­zioni comu­nali. Una piazza total­mente blin­data non ha impe­dito però la con­te­sta­zione. Spon­ta­nea­mente, fin dalle 20, si sono creati due pre­sidi: uno sotto palazzo Re

Manes, il demone etrusco della «Bolognesità»

La Lega Nord non ha idee, ma fomenta e cavalca le paure, gli egoi­smi e i risen­ti­menti di un paese impo­ve­rito, con­fuso, vio­lento, ipo­crita, sull’orlo ormai di uno sfa­celo civile senza ritorno. La Lega Nord non for­ni­sce rispo­ste, ma asse­conda le pul­sioni d’intolleranza che essa stessa ha con­tri­buito a creare: e chiama que­sto «ascol­tare la