Benevento - Sul video controllo e la "sicurezza"

Di seguito il testo del volantino distribuito durante queste sere, in cui Mastella con tanti bei soldoni sta accalappiando i soliti voti di tutti i bottegai, che poi voteranno lui e quelli della sua parte, essendogli infinitamente grati per aver fatto ancora "girare l'economia"!

NE' VIDEO NE' CONTROLLO

Si sono impegnati e ce l’hanno fatta! Sbirri, istituzioni locali e finti comitati di quartiere pilotati da politici di ogni risma (ad esempio l’ex assessore De Minico) hanno finalmente messo sotto chiave anche quello spazio che nella Benevento città vetrina veniva vissuto da tanti in maniera più o meno libera.
In passato hanno dovuto far in modo che tanti fatti strani avvenissero in quelle zone, e tanti altri, nonostante mai avvenuti venissero raccontati sui giornalacci locali dai soliti pennivendoli.

Come d’altronde dimenticarsi degli articoli comparsi nei giorni di pasqua, dettati direttamente dalla questura e dalla prefettura, dove si raccontava che a piazza Piano di Corte “l’arrivo di alcuni poliziotti scatenò la reazione di un centinaio di giovani che sostavano nella piazza: dapprima con cori e slogan contro le forze dell’ordine, quindi con il lancio di oggetti all’indirizzo dell’auto di servizio, che ha lasciato la zona”!? (tratto da “il Sannio Quotidiano”).
Chi c’era quella sera, tra cui di sicuro nessun giornalista, può benissimo raccontare che (purtroppo!) non avvenne nulla di tutto ciò. Vogliamo inoltre parlare degli strani roghi d’auto o dei vari arresti e denunce a gente colpevole di avere qualche canna con se, o della chiusura forzata di vari locali per le telefonate dei soliti noti per “musica ad alto volume”!?

E così adesso a controllare questi giovani scapestrati, che delinquono (si divertono) troppo in un centro storico sempre più triste e desolante, ci penseranno ben 7 telecamere. Infatti lor signori hanno pensato bene di approfittare della situazione passando dal progetto iniziale, che prevedeva l’attivazione di un’unica telecamera posizionata all’ingresso di via Mario La Vipera col solo compito di arginare l’ingresso di automobili di non residenti, al posizionamento di ben 7 telecamere posizionate in maniera che ogni singolo angolo di piazzetta Vari e del resto del centro sia controllato a vista.
L’assessore De Lorenzo, nonostante parli di “scarsa disponibilità economica”, è orgoglioso di aver piazzato i suoi obiettivi per poter spiare tutti i frequentatori del centro.
Non contento (ma d'altronde si tratta di un giustizialista dell’Italia dei Valori) invita anche le forze dell’ordine ad impegnarsi di più, in quanto “le telecamere costituiranno sì un ottimo e concreto deterrente alle azioni vandaliche, ma la presenza delle forze dell’ordine non può essere elusa”. E nonostante la suddetta “scarsa disponibilità economica” sono già previsti altri 7 occhi digitali che controllino il corso Garibaldi, dopo che il “Comune progressista”, che promuove la street art investendo 100mila euro, di cui più della metà andati in tasca a Vittorio Sgarbi, nell’evento “Muralia”, si sia indignato del fatto che qualcuno senza autorizzazioni abbia deciso di esprimere la propria “arte” (a nostro avviso comunque alquanto misera!) su muri non autorizzati dall’amministrazione comunale!

Il messaggio è chiaro: dovete stare a casa ed uscire solo per andare a lavorare (produrre per i padroni), fare la spesa (spendere e consumare) e per buttare la spazzatura (consentire di far fare soldi a chi apre megadiscariche ed inceneritori). E se proprio avete bisogno di divertimento, naturalmente mercificato e lucroso, l’importante è che siate sotto controllo, di occhi umani e/o digitali.

Questi i risultati della manovra securitaria che attanaglia ormai da qualche tempo il Bel Paese. Sgomberi di campi rom, aggressioni ed assassini di matrice nazi-fascista, militarizzazione dei territori e dei terreni di scontro sociale (discariche, cantieri di “grandi opere”, centrali energetiche, scuole…). La ricetta perfetta per un mondo ad esclusivo uso di ricchi e potenti.

Chissà cosa ci direbbe Federico Aldrovandi (17 anni) se ci potesse raccontare quanto si sia sentito al sicuro quando la polizia lo ha pestato fino alla morte per le strade di Ferrara; o gli operai della Tyssen di torino mentre bruciavano vivi tra le fiamme di una fabbrica; o i rom di Ponticelli quando hanno visto bruciare le proprie baracche dal fuoco del razzismo; o chi libera spazi abbandonati al degrado del Capitale, per dargli nuova vita, quando di continuo viene sgomberato e denunciato; o gli abitanti di S. Arcangelo Trimonte quando saranno morti per le malattie causate da una megadiscarica di 900.000 mq in cui sono già arrivati a sversare quattro camion (quelli ufficiali) in cui si ritrovavano tracce di radioattività…
Sicuramente che:
La “sicurezza” nuoce gravemente alla salute!

Gruppo Anarchico “Senza Patria”, Benevento
http://gaa.noblogs.org

Sab, 12/07/2008 – 12:52
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