Comunicato ALF sulla liberazione di Brescia
fonte: veganlink.antifa.net
La rivendicazione:
Messaggio anonimo ricevuto dalla rivista "La Nemesi":
"10-10-2007 - Brescia
Questa notte 2 conigli, 13 papere, 2 ratti, 10 topi, 9 tra galli e galline e circa 200 pulcini hanno cambiato vita, uscendo dalle gabbie di un laboratorio di vivisezione e sfuggendo agli esperimenti e alla morte a cui erano destinati. Per questi animali il sogno di poter vivere liberi, razzolando nell'erba o godendosi la luce del sole, si e' tramutato in realta'.
Il laboratorio da cui li abbiamo prelevati e' in un sotterraneo dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, a Brescia. L'IZS e' un centro di ricerca pubblico, un'immensa area con molti edifici, magazzini, uffici, stalle e laboratori di ricerca.
Gli esperimenti a cui vengono sottoposti gli animali in questo centro sono al servizio degli allevatori e della zootecnia. Quest'ultimo settore privato di sfruttamento animale viene sostenuto e avvallato da centri di ricerca come gli IZS, in cui la tortura di migliaia di animali e' pagata con soldi pubblici.
Molti degli animali che abbiamo salvato erano utilizzati in test di vaccini; la malattia di Gumboro per i polli, la MEV per i conigli.
MALATTIE SPECIFICHE DI QUESTE SPECIE, SENZA RISCHIO PER LA SALUTE
UMANA. Un'idea di cosa devono subire queste creature: i conigli ai quali viene inoculata la MEV muoiono per emorragia, i loro organi utilizzati per produrre il vaccino MEVAX, brevettato dallo stesso IZS di Brescia. Durante le sperimentazioni ancora in corso alcuni conigli sono morti per i prelievi direttamente dal cuore.
Ai topi hanno iniettato un virus influenzale, un ceppo non ad alto rischio, ma abbiamo comunque preso precauzioni nel toccarli e trasportarli, e vivranno isolati da altri animali.
Un allarme lanciato dall'IZS o dai soliti lacche' della vivisezione e' da vedersi solo come un patetico tentativo di coprire le oscure trame dei ricercatori e screditare le azioni di chi mette in pratica la compassione. Se c'e' qualcuno che mette a rischio la popolazione sono gli scienziati, incoscienti che lavorano sui virus, e gli allevatori, gestori di lager in cui si propagano malattie dovute alle condizioni intensive di prigionia.
Non e' un'esagerazione affermare che tutto questo accanimento su esseri senzienti ed indifesi e questa ridicola scienza fatta di prove ripetute mille volte e nessuna scoperta realmente utile, trova il suo unico motivo di esistere nella scusa di dover contrastare le malattie che nascono negli allevamenti, dovute ad infezioni causate da sovraffollamento, condizioni igieniche pessime, cure inesistenti e stress, che fanno trovare ai virus un terreno fertile. L'unica soluzione e' la fine di questi luoghi di concentramento.
Salvare questi disperati esseri viventi non e' stato cosi' difficile:
ci e' bastato osservare la routine dei due guardiani e trovare il punto migliore per accedere ad uno dei laboratori, in questo caso una finestrella sul retro, vicino alla ferrovia. Molte volte siamo entrati ad ispezionare queste stanze, trovando animali segregati, alcuni in condizioni asettiche dentro ad incubatori e con perenne luce artificiale. Abbiamo spulciato i documenti delle sperimentazioni e guardato nei frigoriferi pieni di organi, facendo un filmato che testimonia la triste vita di questi animali e l'agonia di decine di pulcini lasciati morire in gabbia.
Molti animali che abbiamo visto nelle scorse settimane adesso non ci sono piu'. Sono stati sacrificati e non abbiamo fatto in tempo a salvarli. A loro, e a tutti quelli che non siamo riusciti a raggiungere, dedichiamo questa notte in cui dalla finestra, scavalcando una rete, siamo usciti verso la ferrovia, verso il buio e l'aria fresca, verso la fine di questo incubo.
Dietro alle nostre spalle abbiamo lasciato un laboratorio vuoto e completamente devastato: incubatori danneggiati, vernice sulle gabbie, scritte sui muri, sacchi di mangime rotti, lavandini sigillati e locali allagati.
Fino a quando l'ultimo macello e l'ultimo laboratorio di vivisezione non saranno rasi al suolo.
A.L.F."
foto incluse nella busta:
..il filmato sara' dispodibile a breve..
fonte: veganlink.antifa.net
***
Tratto da Brescia Oggi del 11-10-2007
L'ALTRA NOTTE. Nei laboratori annessi all'Istituto zooprofilattico
Blitz degli animalisti «Liberati» 250 polli
Spariti gli animali destinati a controlli qualita' dei vaccini Il gesto e' stato rivendicato dall'«Alf»
Se uno dice che si sono «volatilizzati», poi sembra che voglia fare dello spirito di fronte a quello che, a tutti gli effetti, e' un reato: effrazione, furto con scasso, danneggiamenti e altro ancora. E allora e' meglio dire «spariti»: 250 polli sono spariti l'altra notte da un laboratorio annesso all'Istituto zooprofilattico di Brescia, in via Bianchi, portati via da un commando di una delle piu' battagliere associazioni animaliste, l'«Animal liberation front», che avrebbe apertamente rivendicato il gesto.
L'assalto e' stato incruento: la sede dell'Istituto zooprofilattico e' munita di un servizio di guardiania, ma il gruppo ha trovato modo di penetrare da una finestra posteriore, su un lato defilato del complesso, che si affaccia sul sedime della ferrovia.
Cosi' nessuno ha visto ne' sentito alcunche' mentre gli animalisti divellevano un'inferriata, forzavano una finestra, penetravano quatti quatti nel laboratorio dell'Izo spa (l'azienda farmaceutica partecipata dall'istituto zooprofilattico, che ha una sede annessa nello stesso complesso), e poi cominciavano a far esfiltrare le gabbie con i 250 polli, facendo poi perdere ogni traccia di se' e dei pennuti.
«Animal liberation front»: dalle parole ai fatti.
Tant'e' vero che sui muri del laboratorio, a vernice rosso scarlatto, gli attivisti dell'Alf hanno scritto tra le altre cose: «Dalle gabbie dei vivisettori alle mani dei liberatori». O ancora: «Zootecnia: solo tortura e sofferenza», «Al vostro sadismo rispondiamo cosi'», «assassini, tortura, vivisezione». E poi la firma: «Alf», come dire «siamo stati proprio noi».
Sulla «fase 2» del loro piano, cioe' sul che fare adesso dei 250 polli che difficilmente potrebbero sopravvivere a lungo se lasciati «liberi» in natura, un'ipotesi vale l'altra.
Per i carabinieri della stazione Lamarmora, che indagano sull'accaduto, sarebbe gia' un bel colpo individuare, piu' che i polli, i responsabili del blitz.
Piu' volte, in Italia e in tutta Europa, esponenti dell'Alf sono stati arrestati e condannati (il fondatore, l'inglese Barry Horne, si prese 20 anni e mori' in carcere in seguito a ripetuti scioperi della fame). Anche le altre associazioni animaliste si sono dissociate dai loro metodi illegali. Ma e' inutile qui sondare il campo delle valutazioni morali: qui e' su un reato che indagano i carabinieri.
Sul caso dell'altra notte a Brescia, i dirigenti dell'Istituto zooprofilattico si dicono stupiti. «Gli animali asportati - precisano - non appartengono all'Istituto, bensi' all'azienda farmaceutica partecipata dall'Istituto, la Izo spa, che si occupa di vaccini, ma che detto molto chiaramente non commercializza pollame. Animali vengono acquistati per svolgere i controlli di qualita' dei vaccini, per verificarne l'efficacia su campioni limitati prima di inocularli sui milioni di polli degli allevamenti».
Cio' dunque premesso, un'ulteriore precisazione: «Siamo stupiti di questo atto, perche' qui non si pratica la vivisezione in nessunissima forma, questo e' poco ma sicuro».
(V.R.)
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