Buone notizie animaliste

fonte toscana.indymedia.org

1)Dopo 112 anni di attività chiude Schumacher Furs

(USA): Il giorno in cui, nel novembre del 2005, veniva condannato, Peter Young ha ringraziato quelli che erano presenti in tribunale in suo supporto aggiungendo: "Il mio ultimo desiderio prima di iniziare la mia pena é di chiedere ad ognuno di voi di andare all'allevamento di animali da pelliccia più vicino questa notte, tirare giù le reti e aprire ogni gabbia".
Nonostante ciò non sia accaduto quella notte, quel giorno degli attivisti di Portland hanno inscenato una protesta in suo onore davanti alla "Schumacher Furs & Outwear", una delle più vecchie pelliccerie degli Stati Uniti.
A partire da quel discreto inizio, le proteste davanti al negozio sono andate avanti ogni sabato pomeriggio, facendo infuriare il proprietario Gregg Schumacher. Dopo un anno di proteste pacifiche ma determinate, Gregg ha annunciato che il negozio di Portland, situato in centro città, stava chiudendo. Ha tentato di trovare spazio per vendere le sue pellicce in centri commerciali nei sobborghi della città ma non ha avuto fortuna. Nell'aprile del 2007, la "Schumacher Furs" ha definitivamente gettato la spugna, annunciando la sua fine in un comunicato stampa nel quale ha condannato gli attivisti definendoli "assordanti, radicali e militanti odiatori di pellicce".
Dopo 112 anni, l'impresa della famiglia nel settore della pellicceria era terminata. Il negozio ha chiuso per sempre il 31 maggio.

Dopo la chiusura la Schumacher Furs sta portando in tribunale diversi gruppi animalisti che hanno partecipato alla campagna tentando di fare appello alla legge SLAPP (Strategic Lawsuit Against Public Participation), chiedendo un risarcimento di milioni di dollari. Gregg e Linda Schumacher affermano che le proteste, che hanno causato la chiusura del loro negozio, sarebbero state illegali, nonostante esse siano sempre state pacifiche e perfettamente legali.

Lo SLAPP, in passato usato contro gruppi ecologisti, è una tattica usata dalle aziende e industrie coinvolte nello sfruttamento animale, umano e della Terra per tentare di mettere a tacere gli attivisti che cercano di rendere pubbliche le loro pratiche crudeli. Esso consiste in restrizioni relative all’orario, al posizionamento e al modo in cui le proteste si svolgono.

La reazione dei Schumacher alla chiusura del loro negozio non ha sorpreso gli attivisti, ormai abituati ai loro bizzarri comportamenti. Durante la campagna i pellicciai e i dipendenti avevano già sputato, insultato, e minacciato gli attivisti; in un caso hanno persino seguito un attivista fino a casa. In un’altra occasione, mentre uno studente di liceo, alla presenza del suo professore, stava distribuendo dei volantini davanti al negozio, un dipendente della Schumacher è uscito dal negozio urlandogli: “Ti ucciderò! Ti ucciderò!”. I Schumacher durante la campagna hanno lanciato settimanalmente dei “saldi di protesta” , stordito gli attivisti con musiche natalizie a volumi assordanti e hanno pure inscenato un contro-presidio durante il quale Linda Schumacher è corsa fuori dal negozio urlando contro agli attivisti che tranquillamente stavano protestando. Hanno persino esposto un cartello dalla finestra del negozio con scritto: “Tutti gli attivisti dovrebbero essere bastonati, strozzati, scuoiati vivi, e subire un’ elettrocuzione anale!”.

Sul sito esilarante della Schumacher Furs, oltre ai maxisaldi di liquidazione, la pellicceria invita le persone a fare donazioni per sostenere le spese legali della causa contro i gruppi animalisti…

Un altro esempio di come con decisione, determinazione e un po’ di organizzazione si possa incidere concretamente sui guadagni di chi sfrutta, tortura e uccide animali per lucro.

(Informazioni tratte da Bite Back magazine #12 e da www.furkills.org)

2)Pelli in svendita

Crolla il mercato delle volpi azzurre

Si è conlcusa a Vanda, Finlandia, l'ultima asta di pelli da pelliccia
della stagione 2006/2007. Ancora una volta è stata una grossa delusione per gli allevatori di volpi finlandesi, che si trovano davanti la concorrenza del mercato cinese, in continua espansione.

Le pelli di Volpe Azzurra sono state vendute ad un prezzo di 41,4 euro con un calo del 9% rispetto alla precedente asta. Questo prezzo è decisamente sotto al costo di produzione, quantificato in circa 50 euro.
L'ennesima batosta per gli allevatori finlandesi, molti dei quali si
troveranno costretti a chiudere i loro allevamenti. La volpe azzurra è l'animale più allevato in Finlandia, dove sono ancora presenti circa 1600 allevamenti di animali da pelliccia.
Questo calo di vendite e di guadagni, unito all'avanzata età degli
allevatori che non riescono a trovare interesse nelle nuove generazioni, lascia sperare che presto si sgretoli una delle roccaforti dell'industria della pelliccia europea.

Tra i principali acquirenti di pelli di volpe all'asta di Vanda c'erano
grossisti ed importatori italiani, oltre che cinesi, russi e turchi.
Questo deve darci una spinta a ridurre il mercato della pellicceria in Italia per vedere effetti sull'industria a livello internazionale.

3)Basta viaggi della morte
mercoledì 13 giugno 2007
Importante decisione della Air Canada

La portavoce di Air Canada ha confermato che il carico di cani beagle del 21 maggio 2007 sara' l'ultimo, la compagnia ha deciso che non trasportera' mai piu' cani destinati ai laboratori di vivisezione europei.

La decisione e' arrivata dopo proteste e reclami ufficiali da parte dei passeggeri, che il 21 maggio hanno sentito abbaiare i quasi 100 cani nella stiva dell'aereo durante il viaggio. All'arrivo in aereoporto i passeggerei hanno scoperto con orrore che le decine di animali rinchiusi nella stiva, e che hanno visto scaricare, erano destinati a laboratori di vivisezione europei. Da li' sono uscite notizie sui media e ci sono stati reclami, che hanno portato la compagnia aerea alla decisione di cessare il servizio.

I cani in questione provenivano dall'allevamento Marshall Farms, uno dei piu' grandi del mondo. Marshall farms si serve da ora di un altro corriere aereo canadese, probabilmente in partenza da Toronto.

4)Invito a continuare la pressione su Guess
Continua la pressione su Guess

Appello per continuare le proteste

A livello internazionale la pressione contro i grandi marchi è sempre più costante.

Un mese fà a livello internazionale, ma anche in diverse città italiane si sono tenute proteste contro Guess riscontrando un buon risultato, ma questa catena di abbigliamento non ha ancora adottato una politica senza pelliccia.

Perciò rilanciamo un appello per aderire nelle prossime due settimane a fare pressione affinchè cambino idea riguardo alla loro politica aziendale.

(Qui sotto l'appello del mese scorso, con aggiornamento indirizzo)

GUESS è una catena di abbigliamento con oltre 500 negozi in tutto il mondo. Purtroppo GUESS è anche un'azienda che utilizza pellicce nelle sue collezioni, contribuendo così in modo massiccio alla crescita di quest'industria a livello internazionale. GUESS, che vende anche sotto il marchio Marciano, sta attuando una capillare opera di espansione in tutto il mondo, in particolare in Europa, dove è in programma l'apertura di 180 nuovi punti vendita nei prossimi tre anni.

Abbiamo contattato GUESS per chiedere di fare una scelta etica e smettere di usare pellicce, ottenendo per tuttta risposta una diffida dal loro studio legale a fare proteste. E' un atteggiamento vergognoso, soprattutto per chi vanta una fondazione impegnata a sostenere attività nel sociale, per la salute e l'ambiente, affermando: "La nostra missione è spinta dalla semplice filosofia che l'amicizia verso gli animali ci aiuta a costruire un mondo migliore per tutti". Parole svuotate di significato finchè non adotteranno una policy fur free nel loro codice di condotta aziendale.

Se volete partecipare a qualcuna delle proteste già in programma oppure organizzarne una voi stessi nella vostra città, contattateci o cercate il negozio più vicino all'indirizzo

Se non potete unirvi alle proteste che si terranno di fronte ai loro negozi, contattate GUESS chiedendo di smettere di vendere pellicce e adottare una policy "Fur Free".

Guess Italia s.r.l. (quartier generale europeo)

via Dè Cattani s.n.c
frazione San Piero a Quaracchi
Firenze 50100

tel. 055-3208412

Per le proteste via mail:

luca.tacchi@guess.it, chiara.zucchi@guess.it, michele.masini@guess.it, nello.rocchetti@guess.it, pressoffice.milano@guess.it, pressoffice.firenze@guess.it, customerservice@guess.com

Gio, 14/06/2007 – 15:30
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