Contro le morti sul lavoro e la società che le produce e le difende
riceviamo e diffondiamo:
Contro le morti sul lavoro e la società che le produce e le difende
Il lavoro nobilita l'uomo dice un detto, e lo rende simile alla bestia aggiunge un altro.
Le dinamiche instaurate dal capitale rendono il lavoro un'esigenza indispensabile in ogni forma, la mercificazione della forza lavoro è ormai connaturata allo scambio di denaro. In questo sistema malato sudore, sangue, morti hanno un valore calcolabile, così come ormai si calcolano i danni di fabbriche di industria pesante sulla salute dei territori su cui gravano, grazie anche all'esca del lavoro sicuro, ormai specchietto per allodole delle cosiddette grandi opere e grandi speculazioni.
Le morti sul lavoro sono ormai diventate tristi fatti di cronaca a cui ci siamo abituati, così come le assoluzioni dei dirigenti complici e favoreggiatori di quelle morti da parte dei tribunali.
In Sardegna, come ovunque, esiste un primato di morte e distruzione, triste coda della presenza strisciante di fabbriche chimiche, SARAS e SYNDIAL(ENI) su tutte e dei poligoni e basi militari sparsi per tutta l'isola.
Il 12 dicembre si terrà a Trento un processo contro 8 lavoratori di Bassano del Grappa e di Sesto San Giovanni perchè hanno lanciato, giustamente, delle uova, all'uscita del tribunale di Bassano, contro i dirigenti, assolti, della TRICOM/ GALVANICA PM di Trezze sul Brenta, responsabili della morte di 14 operai e dell'avvelenamento del territorio per cromo esavalente "perchè il fatto non sussiste", l'accusa per gli otto compagni è di minacce ed imbrattamento e parte dal tribunale di Bassano, infatti il processo si sposta al tribunale di Trento, per i padroni assassini invece l'assoluzione piena.
Come anarchici e anarchiche siamo vicini a chi si ribella al meccanismo di sfruttamento e conseguente morte sul lavoro, nelle fabbriche e ovunque.
La giustizia dei tribunali, servi del potere, non serve, l'azione diretta è il metodo migliore per opporsi a chi ogni giorno consuma e ruba le vite nostre e di chi ci sta intorno.
Piena solidarietà con i compagni denunciati e gli imputati del 12 dicembre, perchè è giusto resistere per RIesistere.
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