Coordinamento sull'autogestione e l'autoproduzione

L’ autoproduzione e, per esteso, l’ autogestione è una scelta di vita, è la decisione di lavorare per la creazione di qualcosa di realmente alternativo, davvero capace di aprire spazi di scambio e libertà.

Questo documento è un contributo, un primo passo nel tentativo di creare un coordinamento di soggetti affini che ne condividano la teoria, gli obiettivi e sopattutto la pratica.

Molti di noi suonano, hanno un guppo o una distribuzione. Cerchiamo di riportare la consapevolezza di cio’ che pensiamo e diciamo in ciò che facciamo. Non possiamo costringere nessuno ad aggiungere significati alla musica, soprattutto partendo dal presupposto che siamo nel 2007 e non nel 1982. Non è inoltre negativo che un gruppo si senta di partecipare ad un benefit senza essere esclusivamente parte di un collettivo militante. Questo non significa abbandonare l’importanza della musica come messaggio ancor prima di suono, ma non dimentichiamo qual è la realtà odierna.
Ad esempio il punk-hardcore ormai corre su due binari paralleli, quello della musica fine a se stessa e scollegata da qualsiasi ambizione “rivoluzionaria” e quello che si rifa’ al detto dei Verbal Assault “HC not only music” e che quindi unisce la durezza della musica ad un messaggio chiaro, non ambiguo e diretto (spesso politico e di denuncia). Di fronte a questo panorama sta a noi, a chi suona, a chi ha una distro e coproduce gruppi, a chi organizza eventi, tenere bene a mente questa divisione e agire di conseguenza. Uno dei problemi principali è rappresentato dall’ormai abbandonato rapporto personale in favore di altre forme di comunicazione, certamente più capillari, ma gelide, anonime ed impersonali come può essere internet. Va ricordato che la peculiarità dei gruppi punk era, ed è, il palco; questo per una serie di motivi, primo fra tutti la necessità di essere “fisici” nel contatto con le persone con le quali si vuole comunicare.

Autogestione e occupazione hanno un fortissimo rapporto che però non è esclusivo. Non è giusto escludere a priori altri luoghi dove magari è possibile portare avanti esperienze di scambio e crescita individuale e iniziative di sostegno alle attuali lotte antiautoritarie e ai prigionieri. Noi, contrariamente a quello che pensano alcuni, non consideriamo esaurita l’ esperienza delle occupazioni. Riteniamo che autogestire spazi di libertà sia necessario oggi come vent’anni fa. Purtroppo negli ultimi 10 anni, un po’ per il naturale cambio generazionale, i contatti, gli scambi o in altre parole la rete delle relazioni si è allentata provocando l’isolamento di molte realtà soprattutto di quelle del sud, delle isole e delle realtà di provincia.
Noi siamo interessati a mettere in rete quelle occupazioni, collettivi e realtà di ispirazione libertaria. È vero che le vicissitudini giudiziarie portano spesso ad avere un bisogno urgente di denaro e serve un coordinamento che risponda velocemente alle necessità.. ma bisogna ribadire che il raccogliere soldi è importante ma non l’unico fine e che insieme all’informazione c’è quello non ultimo di farlo in maniera libera, divertente e gioiosa. E per far si che l’iniziativa riesca nel miglior modo possibile bisogna considerare che anche il posto e i gruppi musicali sono progetti altrettanto importanti da sostenere nel tempo.

Ogni mese circa ci sarà l’assemblea del coordinamento ogni volta in una città diversa a seconda di necessità e proposte. La prossima sarà a Faenza al CAPOLINEA in via volta 9, sabato 26 alle ore 12, dove ci reincontreremo anche per ridiscutere e reintegrare questo documento, nell’ambito di una due giorni benefit per il sivestre e terra selvaggia. E’ in preparazione un bollettino.

Scarica, fotocopia e diffondi!

Sab, 05/05/2007 – 13:50
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione