Croce Rossa Italiana sempre in/al servizio del potere

Solidarietà ai compagni di Torino arrestati e denunciati
Solidarietà ai compagne/i di Lecce

Venerdì 15 dicembre è stata occupata la sede della Croce Rossa Italiana in Via Bologna 171 a Torino, responsabile della gestione del Centro di Permanenza Temporanea di Corso Brunelleschi.

Alle ore 11 alcuni compagni si sono barricati all'interno, resistendo fino alle 2, quando la Digos è riuscita a sfondare la porta. Gli occupanti sono stati arrestati e denunciati per violenza privata.
Questo è il comunicato che è stato diffuso durante l'occupazione

Non sopportiamo più di vivere in una città che ospita un lager.

Non sopportiamo più di vedere gente inseguita per la strada, rinchiusa e deportata perché non ha i documenti.

Non sopportiamo più che chi lotta contro vergogne enormi come i Centri di Permanenza Temporanea possa essere arrestato e processato – come è successo ad alcuni anarchici leccesi, che dopo più di un anno di carcere sono da cinque mesi agli arresti domiciliari.

Non sopportiamo più chi ci dice di aspettare, chi ci dice che tutto si aggiusterà, chi ci promette che, dopodomani, con la sinistra al governo…

Noi, non possiamo più aspettare: è per questo che oggi abbiamo occupato la sede della Croce Rossa.

Rimarremo chiusi qui dentro fino a che la dirigenza regionale della Croce Rossa non si impegnerà formalmente e per iscritto a rinunciare alla gestione del lager di Corso Brunelleschi.

Non un passo indietro.
Chiudere i CPT è possibile, subito.

Gli occupanti
Torino, 15 dicembre 2006

La croce rossa Italiana (CRI) gestisce in molte città i centri di permanenza temporanea, meglio noti come Lager, di cui le persone vengono rinchiuse per tempo indefinito ed indeterminato ed indipendentemente da eventuali reati ad esse contestati perchè non possiedono un pezzo di carta che consente allo Stato di riconoscerli.
I Lager/CPT sono carceri a tutti gli effetti, sono luoghi di detenzione ingiustificata, di tortura, di violenza e sopraffazione. Ma visto che siamo in uno stato democratico, la facciata deve essere salvaguardata e la loro gestione viene spesso affidata ad enti con dichiarato scopo sociale e le forze dell'ordine entrano solo in caso di rivolte, peraltro molto frequenti viste le condizioni di vita al loro interno. Ma sempre più spesso da tutti i CPT giungono notizie di abusi di potere e di violenze, sessuali e non, compiute da coloro che gestiscono tali luoghi. Non c'è che dire... un lager è un lager, e quindi anche se i cosidetti gestori non hanno l'uniforme indosso, come nel caso della Croce Rossa, essi sbolgono lo stesso ruolo di repressione e di gendarmeria dell'esercito o della polizia. Ruolo che da sempre la CRI svolge nelle guerre manitarie, in prima gila per far accettare una pace armata e in stretta collaborazione con l'esercito invasore.
In Italia la CRI consente la perpetuazione e l'esistenza dei CPT e contemporanemente i lager/CPT consentono alla CRI una continua e costante entrata economica.
Non esistono motivazioni che possano giustificare l'esistenza di questi luoghi di Torura e di vergona
CHIUDERE TUTTI I CPT! BASTA ESPULSIONI, LAGER E FRONTIERE

Anarchice e anarchici di Via del Cuore - Pisa

Lun, 15/01/2007 – 13:02
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