[Francia] Notre-Dame-des-Landes si porta a Nantes

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Il 24 marzo 2012, tre cortei si lanceranno dalla periferia nantese per raggiungersi al centro. Decine di migliaia di manifestanti, accompagnati da trattori e biciclette marceranno da nord, da est e da sud della città prima di ritrovarsi nel suo cuore, nel suo viale più imponente, per un'occupazione fino a notte. Il 24 marzo, è il campo di tensione che si muove, è Notre-Dame-des-Landes, che si porta a Nantes.

Questi ultimi tempi, la situazione sulla ZAD (« Zona di Pianificazione Differita », rinomata per ora « Zona Da Difendere ») non è per niente calma. Vinci [gruppo industriale francese, ndt] ne ha ottenuto la concessione, i finanziamenti sono attribuiti, i giudici di espropriazione si affrettano. Rimane il fatto che le case occupate e le proprietà agricole fanno ancora da sbarramento al proseguimento del progetto, e sono l'ultima maglia che impedisce l'inizio dei lavori. E non è per un caso felice che la ZAD non è mai stata tanto popolata come quest'anno: la prospettiva di dover resistere ai primi tentativi di espulsione ed espropriazione, nei mesi che verranno, ci incoraggiano alla determinazione.

La giornata del 24 marzo è un passo che riunisce una doppia esigenza. Quella di portare massicciamente il conflitto fuori dalla ZAD, di renderlo palese ed inevitabile, e quella di prepararsi insieme ai mesi di resistenza che si profilano davanti a noi. Da un lato, bisogna riconoscere che non c'è più mediazione politica possibile: non è per la sola forza del numero e dell'opinione pubblica che guadagneremo. Dall'altro, bisogna capire tatticamente ciò che tiene insieme il progetto per adattare efficacemente i nostri colpi.

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Affinché l'aeroporto non si faccia, è necessario guadagnare terreno: moltiplicare le occupazioni a Notre-Dame-des-Landes, impedire gli sfratti, bloccare le vie di accesso delle macchine, della polizia, diffondere la lotta contro l'aeroporto ovunque sia possibile. Ma per cominciare, bisogna ritrovarci sabato 24 marzo, a Nantes, per provare, come a Valognes, come in Val di Susa, la nostra capacità di agire collettivamente e prometterci che il seguito non sarà ormai più in-di qua. A Sabato !