Europa unita contro HLS

Resoconto del tour Shac

La forza di una campagna la si vede anche nella sua diffusione, nella crescita qualitativa dei gruppi e nella sua capacita' inventiva di fronte agli ostacoli. Crediamo che Shac sia un ottimo esempio di tutto questo.
La nascita di nuovi gruppi di attivisti che fanno proteste contro aziende collegate ad Huntingdon Life Sciences in paesi come Francia, Israele, Croazia, Belgio, Olanda, Germania e perfino Venezuela sono il segno di semi lanciati e che stanno dando ottimi frutti, i semi di un attivismo senza compromessi per la liberazione animale.

Con lo scopo di aumentare la pressione su alcuni importanti clienti di HLS, ma anche di creare nuovi legami e aiutare la crescita di gruppi locali, abbiamo partecipato all'organizzazione del tour europeo di Shac dal 9 al 13 aprile, che toccava Croazia, Slovenia e Italia.

Purtroppo all'ultimo momento il governo Sloveno ha deciso di vietare i presidi davanti alle sedi di Lek, azienda farmaceutica nazionale adesso di proprieta' di Novartis. Non potevamo toccare la loro azienda ma ci permettevano di andare da altre ditte straniere.
Un compromesso che non abbiamo accettato.
Buono sapere che la fama dei nostri rumorosi e fastidiosi presidi sia gia' arrivata in Slovenia prima di noi e che Lek tema cosi' tanto un confronto.
Ma che dovevamo fare, commiserarci e far saltare una giornata di proteste? No di certo! In quattro e quattr'otto abbiamo deciso che se e' Novartis a non voler essere toccata nella sue diramazione slovena, sara' Novartis a pagarne le conseguenze, con piu' proteste organizzate davanti alle sue diramazioni italiane.

MARTEDI' E MERCOLEDI' - ZAGABRIA

A Zagabria c'e' un gruppo di attivisti che da alcuni mesi sta presidiando continuamente multinazionali clienti di HLS e con loro siamo stati due giorni. Due giornate intense, in cui abbiamo salutato i dipendenti di alcune aziende all'entrata a lavoro e quelli di altre all'uscita con ben otto proteste.
Molte sedi di queste aziende sono solamente uffici, come quelle di Novartis, Sanofi-Aventis, Abbott Lab e Lek davanti alle quali ci siamo trovati in questi giorni. Probabilmente nella rete mondiale di queste aziende non sono gli uffici piu' importanti, ma il segnale e' chiaro: non c'e' luogo sul pianeta per nascondervi!
Particolare nota invece per il centro di ricerche di Glaxo Smithkline, situato in un palazzo tutto a vetri all'incrocio tra vie importanti per la circolazione. Il primo giorno ci siamo trovati alle 7.30 davanti a questo luogo di tortura in cui gli animali vengono vivisezionati per accogliere degnamente i dipendenti, mentre il giorno dopo li abbiamo attesi nel pomeriggio. Immaginatevi due tamburi e sei megafoni, 25 persone e tanta rabbia, con una incessante carica che ha lasciato seriamente impressionati i lavori di Glaxo. Sappiamo che dopo il primo presidio erano scioccati e non hanno parlato di altro dentro l'azienda, e chissa' cosa avranno detto dopo il secondo, ancora piu' lungo e rumoroso!
Stanchi ma soddisfatti alla fine di queste due giornate ci siamo messi immediatamente in viaggio salutando i nostri compagni croati.

GIOVEDI' - TRENTO E VARESE

Il terzo giorno di tour doveva essere a Lubljana, in Slovenia, ma nonostante il divieto di protestare non ci siamo messi certo a riposo, sapendo che dal nostro agire dipende la vita di 500 animali torturati ogni giorno dentro HLS. Cosi' ci siamo svegliati a Trento per andare di prima mattina ad accogliere i lavoratori dello stabilimento Sandoz a Rovereto, compagnia di proprieta' di Novartis.
Sandoz non ha mai avuto proteste a Rovereto e questo e' stato solo un assaggio di una campagna che tornera' a trovarli molto presto. Cancelli chiusi, visitatori che se ne vanno e dirigenti sommersi dalle urla di "Vergogna! Vergogna!". Questa e' la vita di aziende collegate ad HLS.

Ma ancora peggiore e' stata la giornata per il quartier generale di Novartis ad Origgio, Varese, dove ci siamo recati alle 16.00 per far sentire le nostre voci ai dipendenti in uscita e dare un assaggio di quello che sarebbe stata la protesta del giorno dopo. Per coincidenza nello stesso pomeriggio si teneva dentro gli uffici di Novartis un'importante conferenza sulle attivita' delle industrie nella zona, e alle 17.00 circa sono cominciate ad entrare auto di grossa cilindrata con dirigenti che hanno ricevuto un degno trattamento. Che pessima figura per Novartis di fronte ai suoi ospiti e di fronte alla stampa, presente per la conferenza, che ha fatto articoli sulle proteste antivivisezioniste!

VENERDI' - VARESE E MILANO

Dopo l'assaggio del giorno precedente ci presentiamo alle 8.00 davanti ai cancelli di Novartis ad Origgio. Siamo piu' di 20, con tanti megafoni, striscioni, cartelli e tanta rabbia per chi ancora commissiona torture dentro HLS. La protesta dura circa due ore in cui nessuno e' entrato nello stabilimento senza passare tra manifestanti che urlavano e sbattevano in faccia la realta' che gli viene nascosta, quella degli animali torturati per il profitto di Novartis ed HLS. Molte auto di dirigenti svizzeri e perfino una dall'Inghilterra hanno avuto una accoglienza piu' calda e porteranno a casa e nei loro consigli d'amministrazione il pensiero di cosa significa avere legami con HLS. Vale davvero la pena Novartis di continuare a lavorare con questo laboratorio?

Abbiamo una giornata fitta e ci dobbiamo muovere, andando davanti alla Glaxo Smithkline di Baranzate. Questo e' sia un centro di produzione che un laboratorio di vivisezione. Il filo spinato che circonda questo centro ricorda troppo i lager di qualche decennio fa, ed e' un monito che per gli animali oggi i lager esistono ancora e hanno nomi di aziende rinomate come Glaxo. Verra' il momento in cui anche questi di lager verranno svuotati, distrutti e ricordati come un abominio. La protesta di oggi e' un segnale, l'inizio del risveglio delle coscienze. Per assassini come Glaxo non ci sara' pace.

Dopo pranzo siamo davanti alla sede nazionale di Bayer. Questa azienda ha piu' scheletri nell'armadio di qualunque altra e non e' un caso che ancora lavori con un luogo di tortura come HLS. Bayer avvelena il pianeta con Ogm, pesticidi e prodotti chimici, tortura gli animali nei laboratori, avvelena le persone con i suoi farmaci (ricordate i morti per il Lipobay?), ha fornito i gas ai campi di concentramento nazista… che altro dire? Quale scusa possono avere i suoi dirigenti e i suoi dipendenti? Per piu' di un'ora abbiamo informato le persone, volantinando e usando il megafono, su cosa si nasconde dietro al loro marchio. Una buona protesta che non e' passata inosservata.

Per chiudere la giornata ci spostiamo davanti ai laboratori Sanofi-Midy di Sanofi-Aventis. Siamo stati qui altre volte ad attendere i lavoratori e non e' mai stato un incontro gentile. Per questo adesso siamo costretti a stare dall'altro lato della strada, confinati da una parte. Nonostante le restrizioni e' stata un'ottima protesta. Sanofi sta sentendo l'effetto della campagna e la loro paranoia e' incredibile. C'erano due blindati davanti all'ingresso di via Piranesi e l'accesso alla via laterale da cui escono i dipendenti bloccato da una fila di celerini. Questo ha reso molto piu' visibile la nostra presenza e chiara l'intenzione di Sanofi di proteggere le nefandezze che compie dentro questo centro su cani e roditori. Come al solito l'accoglienza del quartiere e' stata ottima, con alcuni abitanti che si sono anche uniti al presidio. Come abbiamo urlato per due ore a Sanofi: "Nessuna pace per gli aguzzini!"

Chi volesse unirsi alle prossime iniziative puo' contattarci a:
laboratorioantispecista@yahoo.it

Mer, 18/04/2007 – 11:22
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