Firenze - Brrr e Wow

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BRRR e WOW

«Fine della Neolingua non era soltanto quello di fornire un mezzo di espressione per la concezione del mondo e per le abitudini mentali proprie dei seguaci del Socing, ma soprattutto quello di rendere impossibile ogni altra forma di pensiero. Era sottinteso come, una volta che la Neolingua fosse stata definitivamente adottata, e l’Archeolingua, per contro, dimenticata, un pensiero eretico (e cioè un pensiero in contrasto con i principi del Socing) sarebbe stato letteralmente impensabile, per quanto almeno il pensiero dipende dalle parole con cui è suscettibile di essere espresso».
(1984, George Orwell)

Matteo Renzi, neosindaco di Firenze, non è solo uno di quei sempiterni allegroni convinti che viviamo nel migliore
dei mondi possibili. Egli è anche un creativo. Oltre ad essere persuaso che gli esseri umani debbano vivere per
lavorare e lavorare per vivere, si cura di anestetizzare ogni espressione che possa venire a turbare questa demenziale convinzione imposta come Verità Assoluta. La servile arte di rendere gradevole ciò che è intollerabile ha trovato in lui l’ennesimo zelatore.

Per i militari, le guerre che nel mondo fanno strage di popolazioni civili diventano «missioni umanitarie di pace».
Per gli avvelenatori istituzionali, le discariche che inquinano intere regioni sono «stazioni ecologiche».
Per i padroni, gli sfruttatori che si arricchiscono sulla fatica altrui sono i «datori di lavoro».
Per i governanti, il rispetto che i ricchi nutrono per la miseria dei poveri e che i poveri nutrono per il lusso dei ricchi si chiama «coesione sociale».
Per i politici, lo stile di vita di chi vuole fare a meno della carriera, del commercio, della televisione e del potere corrisponde al «degrado urbano».
Allo scopo di abolire quanto potrebbe minacciare la pace che regna nel paradiso dei mercati e dell’obbedienza, si apportano modifiche al vocabolario, coniando nuove definizioni in grado di sostituire quelle vecchie ormai screditate.

Se ad ogni parola corrisponde una cosa, l’introduzione di una nuova parola per indicare una vecchia cosa serve a mutarne la percezione, rovesciandone il significato. Ecco perché il buon Renzi si è dichiarato contrario alle «ronde» (brrr, che indelicato rigurgito fascista!) ma favorevole alle «sentinelle della bellezza» (wow, che fantastica novità progressista!). Perché vuole sì adeguarsi alle direttive in materia di sicurezza emanate da un governo centrale reazionario e razzista, ma non vuole apparire il rappresentante locale di un governo reazionario e
razzista. Che il capoluogo toscano si riempia pure di squadristi, ma – per carità – usiamo un soave eufemismo.

La vera bellezza non ha sentinelle, ha solo amanti. E l’amore è folle, non fa calcoli, è eccessivo. Non obbedisce a leggi e a codici, li infrange. Non indossa uniformi, ama la libertà. È un’avventura che non conosce sicurezza. Agli aspiranti poliziotti, italiani e stranieri, che da settembre deturperanno le strade di Firenze, auguriamo notti d’inferno.


alcuni amanti della bellezza

 

Gio, 23/07/2009 – 22:24
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